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Le bollicine di schiuma le solleticavano le braccia, si sentiva in paradiso.
Dopo una vita che non aveva trovato il tempo di farsi un bagno rilassante, era riuscita a ritagliarsi un'oretta libera.

Ormai, con i bambini e il lavoro, i momenti di relax erano da contare sulle dita di una mano.

C'erano solo lei, l'acqua e i suoi amati Guns 'n Roses.

O forse no.

Se non avesse già avuto il suo posto nella musica, Valentina gli avrebbe sicuramente consigliato di intraprendere una carriera da ladro o spia, gli si addiceva di più.

«Ma cristo santo.» esclamò la ragazza, non appena Damiano entrò in bagno.

Cercò di coprirsi in qualche modo ma non ottenne grandi risultati, nonostante il suo corpo fosse praticamente immerso nell'acqua.

«Ciao bella.» disse lui, noncurante.

«Ma ciao bella 'sta minchia, Damiano. Esci, ora.» disse la ragazza, inveendo.

«Dovevo asciugare i capelli, mica posso uscire così.» disse lui, cercando il phon in uno degli armadietti.

«In basso a sinistra.» sospirò la ragazza.

Damiano mormorò un 'grazie' prima di accenderlo.

«Ha appena smesso di piovere fuori e tra nemmeno due ore devo essere alla stazione.» spiegò lui, alzando il tono di voce per farsi sentire.

«E con ciò?» domandò Valentina, invitandolo a continuare, sperando che se ne andasse al più presto.

Era ancora imbarazzata per quel 'bacio da dimenticare' e la situazione nella quale si trovava non contributiva a migliorare nulla.

«Non ho fatto in tempo ad arrivare a casa mia, la tua era di strada e ho approfittato.» concluse.

La verità era che aveva voglia di vederla prima di partire per un evento.

«Ah, giusto. Come ho fatto a non arrivarci da sola?» domandò ironica.

«Girate n'attimo.» gli disse poi.

Ormai la sua pausa relax era stata interrotta e non si sentiva propriamente a suo agio rimanendo nuda nella vasca.

Fortunatamente aveva lasciato l'accappatoio vicino alla vasca ma, per potersi avvolgere all'interno sarebbe dovuta uscire o, perlomeno, avrebbe dovuto alzarsi.

«Nun te guardo, vai tranquilla.» la rassicurò.

«E allora piantala di fissarmi dallo specchio.»

«Ops, beccato.» disse ridacchiando lui, per poi girarsi verso la porta.

Valentina ne approfittò per sistemarsi velocemente e uscire dalla vasca.

Si voltò poi, cercando di far mente locale su dove aveva lasciato l'intimo.

«Carino questo.» sentenziò Damiano rivolgendosi al reggiseno appeso alla maniglia, dopo aver spento l'asciugacapelli.

«Ve'? Piace anche a me.» rispose lei, cercando di evitare l'imbarazzo e affrettandosi a prenderlo

Lo posò poi sul ripiano, dietro alla trousse.

«Vedi che sono ancora umidi, eh» disse la ragazza, alzandosi sulle punte per confermare la sua tesi.

Quei capelli erano decisamente ancora umidi.

«Mi hai interrotto tu.» rispose Damiano, discolpandosi.

Valentina scosse la testa e alzò gli occhi al cielo.

«Butta giù la testa.» ordinò, prendendo il phon nella mano.
«E magari abbassati un po' che non ci arrivo.» aggiunse.

Damiano rise e lasciò che Valentina gli asciugasse i capelli.

Pochi minuti più tardi I capelli erano, finalmente, perfettamente asciutti.

«Grazie, Nina.»

La ragazza sistemò per bene i capelli di Damiano che la stava lasciando fare.

«Y el pelo está bien.» disse, guardando il ragazzo e posizionando al loro posto le ultime ciocche rimaste.

Ogni tanto le capitava che le scappasse qualche parola in spagnolo;
del resto il tempo passato in Spagna aveva un po' condizionato il suo vocabolario.

«Non ti avevo mai sentito parlare in spagnolo.» le fece notare il ragazzo, passando velocemente le sue mani al di sopra del cappuccio dell'accappatoio che copriva i capelli di Valentina.

«Dai!» si lamentò lei, sbuffando leggermente e mettendo il broncio.

«C'hai presente i pulcini bagnati?» chiese Damiano, abbassando il cappuccio e lasciandole scoperti i capelli ribelli.

«I pulcini non hanno i capelli neri.» sottolineò la ragazza.

«Calimero sì.»

Valentina sbuffò, passando il phon a Damiano.

«Renditi utile.» gli disse, prendendo un pettine e iniziando a passarlo tra le ciocche per districare i nodi.

Valentina pettinò velocemente i capelli, lasciando libero spazio a Damiano.

«Dove suonate stasera?» chiese la ragazza, mentre si passava una crema sulle mani.

«Vicino a Napoli.» rispose lui. «Non rimaniamo giù, però.» continuò con aria scocciata, dimenticando di essere stato colui che aveva espressamente chiesto di non prenotare il pernottamento.

Valentina annuì, osservando il ragazzo alle prese con i suoi capelli.

«Alza il volume, questa mi piace!» esclamò ad un tratto Damiano, quando sentì intonare Knockin On Heaven's Door.

Iniziò a canticchiare il motivetto muovendosi a tempo.

Valentina, divertita dalla situazione prese il cellulare di Damiano - dal momento che il suo era nelle mani del ragazzo per "sentire meglio la musica" - e registrò la scena intenzionata ad inviare il video a Victoria.

Non passò, però, molto tempo prima che Damiano se ne accorgesse.

Damiano spense velocemente il phon e mise il cellulare di Valentina in tasca.

«Dammelo ora, Nina.» disse, cercando di prendere il telefono della ragazza tra le mani.

«No!» rise lei, cercando di divincolarsi dalla presa del ragazzo.

«Valentina, eddaje su!»

Ormai aveva tra le mani il telefono, in un certo senso.
Aveva tra le mani la mano di Valentina in cui si trovava il telefono.

«Aspetta, scambio equo.» disse lei, dopo qualche secondo.
«Io ti ridò il telefono se tu, però, mi ridai il mio.» concluse, tirando fuori il cellulare, che era nella tasca dei suoi pantaloni.
Damiano accettò, restituendo il cellulare che aveva in mano alla legittima proprietaria.

Mise il suo in tasca, controllando l'orario.

Aveva ancora un po' di tempo, quindi decise di continuare ad asciugare i capelli a Valentina.

«Te li ho fatti meglio io.» constatò Damiano, scherzando.

Non è che fossero venuti male, solo che non era la solita acconciatura di Valentina.

«È il soggetto che è migliore.» rispose lei, facendogli la linguaccia dallo specchio.

«Può essere.» rispose lui, ridendo.

Le spostò i capelli da un lato, atteggiandosi da parrucchiere professionista.

«Ma smettila, scemo.» gli disse lei, voltandosi per guardarlo in faccia.

«Manda il video a Vic, ti prego.» lo implorò, quando vide che stava sbloccando il cellulare.

«Mi sa che l'ha già visto.» rispose, con una faccia leggermente allarmata.

Valentina si stranì; allungò il collo per guardare lo schermo e quasi le mancò un colpo.

«Ma cos-»


hills. ↠Damiano David, Måneskin ↞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora