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"Stiamo arrivando."
-Valentina aveva inviato il messaggio qualche minuto prima di premere il citofono.
Non aveva dovuto aspettare tanto prima che qualcuno le aprisse la porta e la facesse entrare in casa.
La figura di una ragazza bionda, dai capelli ricci e gli occhi chiarissimi fece capolino sull'uscio.
«Ciao! Sono Victoria, piacere.» si presentò lei, raggiante. «Prego entrate.»
A differenza dei pochi gradi che c'erano all'esterno, la casa di Victoria era ben riscaldata.
Valentina sorrise alla ragazza, presentandosi a sua volta.
«Valentina, piacere.» disse, stringendo la mano della ragazza. «Lui è Mirko, invece.»
Indicò il ragazzo al suo fianco, che alzò la mano in segno di saluto, prima di stringere a sua volta quella della bionda.La padrona di casa accompagnò i due ragazzi nel salotto, prendendo i loro cappotti.
Valentina fece le dovute presentazioni anche con gli altri; salutò per primo Ethan, con la sua ragazza, poi passò a Thomas e infine presentò Mirko a Damiano.
«Ciao, piacere.» disse Mirko, sorridendo e cercando di fare una bella figura con gli amici della sua ragazza.
Damiano non perse tempo a squadrarlo, l'aveva già osservato attentamente da capo a piedi dal momento in cui era entrato nel suo campo visivo.
Era un ragazzo elegante ma semplice allo stesso tempo.
Non era infricchettato, nel senso, non indossava vestiti particolarmente seri o stronzate simili.
Era vestito abbastanza casual, una camicia chiara e un paio di jeans.Ispirava quasi simpatia, a vederlo.
Damiano si presentò velocemente e per un attimo, pensò anche di togliere la sciarpa della Roma che aveva messo apposta per infastidire Mirko.
Victoria, che si era rinominata Cupido, non potè che notare la strana disinvoltura di Damiano.
Se lo aspettava più stronzo, ma, d'altro canto non ne aveva motivo.
Mentre aspettavano che il fattorino portasse le pizze, Mirko fece domande ai ragazzi riguardo la loro musica, i concerti e varie cose su X Factor.
«Non ho seguito molto il programma perché non è il mio genere ma quando Titti mi ha detto che suonavate, mi sono guardato qualche video e, ragazzi, siete forti!» disse Mirko, elogiando la band.
Thomas rispose ringraziandolo e portò avanti la conversazione.
«Titti?» sussurrò Damiano a Valentina, che gli stava a fianco.
Lei si coprì il viso con le mani, imbarazzata.
«Sh, ti prego. Mi ha sempre chiamato così.» spiegò, parlando piano a sua volta.
Valentina lo trovava un soprannome carino, le ricordava il pennuto giallo dei Looney Tunes.
Lo disse a Damiano, che la fissò con uno sguardo indecifrabile, cercando di capire come poteva trovare quel soprannome anche solo accettabile.
Victoria che era seduta davanti alla mora le toccò la gamba con il piede, per richiamarla.
«Ma Titti non era un maschio?» domandò, avendo sentito il discorso dei due.
Damiano iniziò a tossire, dopo le parole della bionda, la birra che stava bevendo gli era andata di traverso per le risate.
Così facendo, attirò involontariamente l'attenzione di tutta la tavolata su di lui.
«Cos'è successo?» domandò Ethan, vedendo l'amico in difficoltà.
«Gli sarà andato di traverso un pezzo di pizza.» rispose la sua ragazza.
«Sicuramente.» concordò Thomas, non dando troppo peso alla situazione.
Dopo poco Damiano si riprese e il suo sguardo finì direttamente su Victoria.
«Colpa tua.» mimò con il labiale, per non farsi sentire dagli altri.
La ragazza rise sommessamente e con lei anche Valentina.
Victoria le stava simpatica; aveva avuto modo di parlare con lei prima, mentre il suo ragazzo parlava con gli altri membri della band e con la ragazza di Ethan.
Era una tipa esuberante, senza peli sulla lingua.
Già le piaceva.
Durante la cena, i discorsi del gruppo spaziarono tra innumerevoli discorsi inutili e qualche altro, invece più fondato, come i sentimenti e così via.
«Infatti, la stessa cosa pure per me.» disse Ethan, annuendo.
Mirko, per la maggior parte del tempo aveva conversato con il più piccolo del gruppo e con il batterista.
«È strano però, se ci pensi. Se non ci sarebbero stati tutti quei problemi che la tecnologia ha creato, sicuramente ora saremmo in altr-»
Il mormorio di sottofondo delle voci di Damiano e di Victoria cessò di colpo.
Entrambi si girarono di scatto verso il ragazzo.
«Fossero.» lo corresse Victoria, senza rivolgersi direttamente a lui.
Mirko alzò il capo verso la bionda, confuso.
Poi, non ricevendo riscontri, continuò il suo discorso.«Dicevo, se non ci sarebbero le tecnologie, la situazione sarebbe migliore.» rispiegò.
Damiano si colpì la fronte, sconcertato.
Stava andando così bene, cazzo.
Lasciò cadere la testa sul tavolo, sbattendo la fronte ripetutamente contro il legno.
«I congiuntivi, i congiuntivi, dio. I congiuntivi.» ripeteva.
La reazione di Valentina fu pressoché la stessa.
Si nascose nuovamente con le mani, rossa in viso più che mai.
«Amore, fossero, si dice 'fossero'.»
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hills. ↠Damiano David, Måneskin ↞
Fiksi Penggemar"T'amo senza sapere come, né quando, né da dove, t'amo direttamente senza problemi né orgoglio: così ti amo perché non so amare altrimenti che così, in questo modo in cui non sono e non sei, così vicino che la tua mano sul mio petto è mia, così vici...