Dire che mio fratello era arrabbiato sarebbe stato un eufemismo. Era letteralmente fuori di sé, non l’avevo mai visto così infuriato, il che era molto difficile dato il suo carattere.
Rimasi in silenzio come tutti gli altri a guardare quella scena, con la differenza che mentre gli altri erano completamente e totalmente scioccati e confusi, io stavo solo fingendo, visto che ero stata proprio io a distruggerli.
Quando mio fratello si voltò cominciai a mordermi il labbro nervosamente. Avevo paura che per qualche assurdo motivo sospettasse di me, anche se ciò era impossibile. Non aveva nessun motivo per poter anche solo minimamente pensare che fosse stata mia la colpa.
Anche se un motivo c’era, e come se c’era.
Mentre lanciava un urlo con un calcio fece volare una delle sedie di legno, che poi atterrò a terra con un tonfo.
-Come cazzo è possibile?- domandò Mike che era rimasto a bocca aperta mentre guardava il pannello di controllo di quelli che un tempo erano i due microchip.
Alan si alzò scuotendo la testa confuso –Non riesco a capire, come hanno fatto a trovarli?- domandò di rimando senza smettere di camminare avanti e indietro.
Per tutto il magazzino si sollevarono i mormorii dei miei amici che cercavano di trovare una scusa plausibile. Solo io ero rimasta in silenzio mentre sbirciavo mio fratello che tentava di calmarsi.
Passarono circa dieci minuti prima che si decidesse a parlare –Visto che il nostro piano A è fallito, metteremo in atto ciò che avevamo pensato prima che avessimo la certezza di avere i microchip nelle nostre mani.- constatò lanciando una rapida occhiata a Ben, Alan e Mike, che evidentemente erano a conoscenza di questo piano di riserva.
Strinsi le mani in due pugni, sperando che non fosse un qualcosa che avrebbe nuovamente coinvolto me e Fleur.
-Sappiamo tutti che non vi è una banda senza un capo. E quello che faremo noi è semplice- si bloccò per creare una pausa enfatica, il tempo necessario per farmi impazzire.
-li priveremo della loro guida- concluse con un sorrisetto compiaciuto.
Subito tutti iniziarono ad annuire d’accordo, mentre io ero indecisa se essere felice o no di quella notizia.
Il capo degli Skulls era Derek, o almeno questo era quello che credevo, e avevo avuto il “piacere” di venire a conoscenza di quanto fosse schifoso, stronzo e violento.
Magari quella di mio fratello non era proprio una brutta idea.
Prima che potessi unirmi agli altri che già stavano organizzando i dettagli del piano, Fleur parlò.
-Quindi in pratica dobbiamo prendere quell’armadio di Derek?- chiese ridendo.
Mio fratello però scosse la testa guardandola perplesso.
Misi da parte i miei pensieri per guardarlo confusa.
-Non è Derek il loro capo- disse mentre Alan si avvicinava per sedersi vicino a lui.
Continuai a guardarlo ancora più confusa, in attesa che continuasse.
-E’ quel coglione di Bieber- spiegò facendo una smorfia, mentre il mio cuore rallentava i battiti.
Improvvisamente mi sembrava di stare in una bolla ovattata, lontana da tutto e da tutti. Era come ricevere una pugnalata dopo l’altra, un dolore che aumentava sempre di più fino ad arrivare ad una consapevolezza.
Volevano prendere Justin, volevano fargli del male e mi avrebbero coinvolto, sarei stata colpevole di qualunque cosa gli sarebbe capitata.
Non potevo permetterlo, non doveva succedere una cosa del genere, non a lui.
STAI LEGGENDO
Frost.
Teen FictionDue bande rivali. Regole inviolabili. Mantenere il proprio nome in alto. "Non puoi amare colui che porta la tua morte" --------------------------------------------------------------------------------- *Rivivevo il momento in cui i suoi occhi e i mi...