Thirty-two

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Dopo essere tornati a casa Justin era andato sul retro insieme a Chaz, che gli aveva detto di dovergli parlare. Erano circa due ore che stavano lì a confabulare solo Dio sa cosa, e dire che stavo impazzendo sarebbe stato riduttivo.

Per quanto fossi curiosa di sapere cosa stessero dicendo, mi costrinsi a chiudermi nella mia stanza aspettando pazientemente che Justin tornasse, per potergli chiedere di raccontarmi tutto.

Sbuffai sdraiandomi sul letto, mentre sbloccavo il mio cellulare per guardare l’orario che segnava le sei e mezza di sera. Quella giornata era stata stressante, ma in quel momento mi sentivo finalmente felice. Avevo avuto paura di perdere Justin, temevo che mi avesse davvero lasciato. Lui poteva avere di meglio, se si fosse stancato non ne sarei rimasta sorpresa, tuttavia sapere che lui voleva ancora me, che niente per lui era cambiato, mi rendeva contenta come non mai.

Sospirai chiudendo gli occhi mentre sorridevo automaticamente.

Finalmente era tutto finito, le cose erano tornate nuovamente al loro posto. C’era però una strana sensazione che mi opprimeva, e la cosa frustrante era che per quanto mi sforzassi non riuscivo a capire di cosa si trattasse. Forse il fatto era che sapevo già che quella tranquillità non sarebbe durata a lungo. Come sempre sarebbe successo qualcosa che avrebbe scombinato di nuovo tutto quanto, ma non potevo fare a meno di sperare.

Quando mi stavo ormai convincendo che magari per una volta le cose potessero filare senza problemi, un colpo seguito da un rumore di vetri infranti mi fece sobbalzare.

Mi alzai di scatto dal letto, girandomi in direzione della finestra per notare con orrore il vetro spaccato, i pezzi rotti che giacevano sul pavimento.

Non ebbi tempo di realizzare l’accaduto, poiché sentii un nuovo sparo proveniente dal giardino, fuori casa.

Aprii la porta precipitandomi nel corridoio, dove le porte delle camere delle ragazze si aprirono

.

-Che cazzo succede?- chiese spaventata Jenna, guardando prima me, poi Alex.

Lei si passò una mano tra i capelli, il terrore evidente nei suoi occhi –non ne ho idea- rispose in un soffio.

Rimanemmo in silenzio, urlando quando sentimmo l’ennesimo colpo, seguito poco dopo da tanti altri.

Mi risvegliai dalla trance –Dove tenete la pistole?- chiesi all’improvviso guardandomi intorno, con impazienza.

-Di sotto- rispose subito Abby iniziando a camminare velocemente verso le scale.

Scendemmo al piano inferiore, attraversando il piccolo salone per arrivare davanti alla libreria. Alex si avvicinò ad uno scaffale, tolse alcuni libri rivelando uno schermo che si accese, mostrando una tastiera digitale con alcuni numeri.

-la combinazione è 0701- disse velocemente mentre digitava i seguenti numeri, per far si che io la memorizzassi.

Annuii spostando il peso da un piede all’altro.

Sentimmo un colpo forte alla porta, che ci fece sobbalzare.

Si sentì uno schiocco, e la libreria si staccò dal muro lasciando intravedere un passaggio con alcune scale. Scendemmo di corsa fino a ritrovarci in una specie di piccola cantina, con un armadio al centro della parete.

Olivia lo aprì, e davanti a me trovai alcune pistole riposte con cura al suo interno. Mi avvicinai prendendone una, mentre prendevo dal cassetto che mi aveva indicato Alex alcuni proiettili per caricarla, come fecero le altre.

Sentimmo un altro sparo, seguito da un urlo.

-Justin- mormorai rendendomi conto, con terrore, che lui si trovava sul retro insieme a Chaz, probabilmente disarmato.

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