Forty-one

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Ellen

Rimasi ad occhi chiusi aspettando che succedesse qualcosa, o meglio, aspettando di sentire il colpo che molto probabilmente avrebbe messo fine alla mia vita.  A dire la verità ci speravo, visto che ormai stare in quel posto non aveva più molto senso.

-Ellen corri!- urlò la sua voce, che mi sembrava di non sentire da tanto tempo. Inizialmente sorrisi, pensando che forse ero già in Paradiso, ma quando sentii un’imprecazione uscire dalla sua bocca aprii i miei occhi  che si riempirono automaticamente di lacrime, mentre guardavo il suo viso così bello, i suoi occhi che ore fa avevo visto pieni di dolore a causa mia.

Mi risvegliai di colpo, sentendo un dolore acuto al petto e qualcosa che mi diceva di tenermi alla larga da lui –No- risposi arretrando, mentre lui si avvicinava come se non avesse sentito le mie parole.

-Ellen dobbiamo andare- disse visibilmente nervoso, ma io mi limitai a scuotere la testa e piangere –No, non verrò. Io voglio stare qui- mentii con voce tremante, vedendo una smorfia formarsi sul suo viso.

-Scusami per quello che sto per fare- mormorò prima di strattonarmi per il braccio, ignorando le mie suppliche di lasciarmi lì.

Non potevo andare con lui, per quanto lo volessi dovevo tenere al sicuro i miei genitori. Mia madre ormai sarebbe morta, non c’era più nulla da fare a causa della sua malattia, ma potevo ancora salvare mio padre, ed ero decisa a farlo.

Mi sentii sollevare da terra, iniziai ad urlare ma niente, lui non sembrava volermi lasciare.

Dovevo tentare, dovevo riuscirci.

-Perché non mi ascolti? Io non ti amo più, lasciami!- gridai cercando in tutti i modi di convincerlo, e ad ogni parola sentivo il mio cuore spezzarsi.

Sapevo quanto quelle parole gli facessero del male, eppure lui mi lasciò solo quando arrivammo nella piccola sala della casa.

Mi girai di scatto, rimanendo congelata al mio posto quando vidi mio fratello guardarmi intensamente.

I suoi occhi chiari si spalancarono quando mi vide, ma io distolsi lo sguardo.

Cosa ci faceva lui lì?

Perché Justin sembrava così calmo vicino a lui?

Li guardai senza capire, ma l’attenzione di Justin era rivolta a Dan che perdeva sangue dal braccio –Dov’è il bastardo?- chiese stringendo le mani in due pugni, guardandosi intorno.

-Quel coglione è scappato via a gambe levate, mi ha tirato un coltello- ringhiò con un cenno del capo verso la sua ferita.

Justin prese un vaso dal piccolo tavolino per poi lanciarlo al muro, sembrava furioso.

Non aveva senso tutto quello, partendo dal fatto che Justin fosse tornato da me nonostante le mie parole fino ad arrivare alla presenza di Dan lì, vicino a lui.

io rimasi in silenzio, fino a quando mio fratello non si avvicinò a me –Stai bene?- chiese visibilmente preoccupato.

Aggrottai la fronte –Ti interessa adesso?- ribattei cercando di sembrare decisa, ma il mio tono di voce risultò spaventato persino a me.

Justin mi abbracciò stringendomi a sé –E’ tutto finito- sussurrò al mio orecchio accarezzandomi i capelli.

Lo spinsi via guardandolo confusa –Perché non mi odi? Io ti ho ferito- domandai a bassa voce, distogliendo lo sguardo e sentendo i miei occhi riempirsi nuovamente di lacrime.

Mi sentivo uno schifo, gli avevo fatto del male  e nonostante tutto lui stava lì a preoccuparsi per me. Non meritavo tutto quello.

-Non potrei mai odiarti, mai. Parleremo di questo, non adesso però-  rispose sorridendomi  prima di girarsi verso Dan.

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