Capitolo 6

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-NO!- urlò Takara alzandosi di scatto dalla sedia e sbattendo le mani sul tavolo: -Non ci sto! Perché non posso venire?-, urlò con una rabbia che non avrei mai pensato di vedere.
Kami la guardò negli occhi, e con una voce tranquilla ma decisa rispose: -Non sei addestrata per una missione, e non abbiamo tempo per farti preparare da Kishi, quindi tu non verrai, e questo è quanto.-, Così si alzò e andò in camera sua.
Takara si buttò sulla sedia rattristata come non mai, non disse nulla per qualche minuto, così decisi di andare in camera.
Mi alzai dalla sedia, e mentre stavo per andare in camera, lei mi prese il braccio, mi guardò negli occhi e mi chiese: -Sopravviverai, vero?-, a quella domanda, non conoscevo la risposta esatta, così non dissi nulla, e guardai in basso per paura di incrociare di nuovo il suo sguardo.
Lei mi lasciò il braccio, e io andai in camera a cambiarmi, per dopo andare a farmi un bagno nelle terme della casa, avevo bisogno di rilassarmi.
Mi misi un costume, ed andai alle terme.
Mi lasciai sprofondare nell'acqua; Mentre ero li, mi assalirono moltissimi pensieri.
Ripensai alla breve vita che Takara avrebbe vissuto, e che poco prima, io non abbia avuto il coraggio di rispondere alla sua domanda.
Mi sedetti sul bordo della piscina, e mentre ero assorto nei miei pensieri, sentì che qualcuno mi aveva messo le braccia intorno al collo, non stava stringendo, non mi faceva male, ma sapevo già chi fosse.
Quando mi girai, vidi Takara in ginocchio che mi abbracciava con le lacrime agli occhi; Non le chiesi perché stesse piangendo, conoscevo già la risposta.
Uscii dalla dalla vasca, mi misi in ginocchio con lei e la strinsi più forte che potevo, dicendole all'orecchio: -Io non morirò, perché ho un buon motivo per non farlo-. Sentì che Takara dopo quelle parole, si lasciò andare, penso si fosse stancata molto per la troppa agitazione sopportata, si addormentò appoggiata a me.
La riportai in camera e la misi sul suo futon, andai a cambiarmi e tornai in camera.
Tornato in camera, mi misi subito nel mio futon, e chiusi gli occhi; Mentre ero sdraiato Takara mi sussurrò : -Tenshi, questa notte... ci teniamo per mano?-, mi girai verso di lei, incrociai quei suoi occhi neri ma lucenti, e lei finì dicendo: -Ho paura di svegliarmi e non trovarti più-, allungai la mia mano e presi la sua.
Non so se lei sentisse quello che sentivo io, il calore della sua mano mi trasmetteva sicurezza e tranquillità, penso che riuscisse a sentire il mio cuore talmente batteva forte.
Quella notte per me fu indimenticabile, avrei voluto non svegliarmi mai, solo per avere la sua mano intorno alla mia per sempre.
Arrivò il giorno, mi svegliai prima di Takara, avevo ancora la sua mano intorno alla mia, cercai di non svegliarla mentre mi alzavo.
Uscii dalla stanza, andai in cucina a fare colazione, e trovai Kami che stava già mangiando una fetta di pane con della marmellata, mi era sembrata di fragole per il colore.
Mi salutò con un cenno della testa e io ricambiai il suo saluto; Mi chiese scusa per quello che era successo ieri: -Non era mia intenzione essere così irruento con voi, mi dispiace-, io feci un sorriso e gli dissi di stare tranquillo, avrei parlato io con Takara.
Mentre mangiavamo, ad un certo punto sentii un urlo proveniente dalla stanza in cui si trovava Takara, corsi per vedere cosa fosse successo, ma quando entrai, non vidi nessuno, e la finestra che dava fuori era distrutta.
In quel momento mi sentii trafitto dentro, mi cadde il mondo addosso, non sapevo cosa fare, non riuscivo più nemmeno a muovermi.
Mentre io ero a terra incolpandomi di cosa fosse successo, Kami cercava di capire cosa fosse successo; Mi venne incontro e mi fece riprendere dalla mia confusione, e mi disse che c'era ancora una possibilità di trovare Takara, ma aveva bisogno di concentrazione da parte mia.

Hakyoku - 破局Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora