Capitolo 10

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Quando Kami e gli altri due ci videro, si spostarono in un'altra stanza, io e Takara ci scambiammo uno sguardo, e facendo finta di non aver visto nulla, iniziammo a preparare la colazione.
Takara preparò il riso cotto al vapore, mentre io cercai di cucinare meglio che potevo la zuppa di miso.
Dopo aver finito di cucinare la colazione, ci sedemmo al tavolo e mangiammo con tranquillità, oggi è giovedì, quindi ce la prendemmo con calma, essendo giorno di riposo.
Mentre mangiavamo stavamo discutendo di dove saremmo potuti andare, dopo aver scartato alcune possibilità, decidemmo di riandare alle cascate, ma questa volta in un punto differente a quello dell'altra volta. Mentre facevamo colazione, Kami ci chiese cortesemente di andare via perché gli serviva casa libera, così ci andammo a preparare per uscire. Io mi misi la solita felpa nera, abbinata con i pantaloni, Takara si mise una maglia a maniche corte rosse, con un cuore disegnato sopra di color bordeaux, con dei jeans corti, in mano teneva un cestino per il pranzo, anche se non sapevo cosa avesse preparato, e soprattutto quando avesse trovato il tempo per farlo;
Uscimmo insieme dalla porta sul retro, e ci avviammo verso le cascate.
Ci mettemmo circa trenta minuti, mentre camminavamo parlammo del più e del meno, di cosa avremmo voluto fare una volta finita questa storia. Una volta arrivati, ci sedemmo in una piccola scvatura nella roccia, sopra di essa cadeva l'acqua della cascata, il che rendeva il luogo molto incantato e piacevole.
Takara tirò fuori dal suo cestino una tovaglia a scacchiera rossa e bianca, e la distese per terra, dopodiché prese due ciotole di riso coperte da una pellicola, una bottiglia di té kocha, con due bicchieri.
Iniziammo subito a fare pranzo, visto che a colazione non eravamo riusciti a mangiare molto visto che Kami ci aveva mandati via.
Dopo che finimmo di mangiare, ci stendemmo sul prato, ed iniziammo a chiacchiera un pò. Ad un certo punto Takara mi disse: -Tenshi, anche se ci conosciamo da ormai molti mesi, non mi hai mai raccontato del tuo passato, di come eri una volta, quando eri piccolo... - Io stetti per qualche istante in silenzio: -Scusami, sono stata troppo invasiva- Disse Takara; Mi girai verso di lei e le sorrisi: -Quando ero piccolo, sono sempre stato molto introverso, non ho mai cercato nuovi amici o conoscenze. Vivevo in una casa in città, insieme a mia sorella e i miei genitori, e ogni tanto venivano i miei nonni a trovarci. Un giorno, quando scoppiò la guerra, fummo costretti a trasferirci, perché il luogo in cui abitavamo, era zona di conflitto.
Ci trasferimmo tutti in un condominio, compresi i nonni, e vivemmo là per molti anni, all'epoca avevo otto anni.
Passarono due anni tranquilli, nella zona in cui ci eravamo trasferiti non c'era molto movimento, ma un giorno, sentimmo degli spari nel nostro palazzo, mio padre disse qualcosa nell'orecchio del nonno, lui prese me e mia sorella sotto braccio, e ci portò sei piani più sopra rispetto a dove ci trovavamo, al diciassettesimo, da quel piano in poi non c'era più nessuno.
Ci nascondemmo dentro una degli appartamenti di quel piano, non so cosa sia successo di preciso ai miei genitori, so solo che sono morti, ma l'hanno fatto per noi, per darci un futuro, e per questo li ringrazio dal profondo del mio cuore. Dopo quell'evento, vivemmo lì per svariati anni, conobbi dei ragazzi, con cui feci amicizia; Arrivato ai sedici anni, decisi di uscire di nuovo fuori, per vedere se fosse cambiato qualcosa, o se il mondo che avevo visto sei anni fa, era rimasto invariato-.

Hakyoku - 破局Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora