Arrivammo di fronte alla porta di sicurezza, la aprimmo, e ci ritrovammo di fronte un soldato, che Kami stese con un solo pugno ben assestato in faccia.
Scendemmo per le scale e ci ritrovammo al piano terra, mentre correvano in direzione della macchina che ci avrebbe portati via, c'erano tre soldati che ci stavano aspettando dietro a degli alberi, così ci coprimmo anche noi e tiranno fuori le armi, per avere più libertà di movimento, appogiai Takara ad un albero; Io riusci ad ucciderne uno, sparandogli prima sul braccio destro, poi in testa, Kami fece fuori gli altri due, ma mentre stava uccidendo l'ultimo, egli gli sparò al braccio, ma nonostante questo, Kami continuò a camminare come se non fosse successo nulla.
In quel momento sentimmo qualcuno arrivare da dietro di noi, ci girammo, e vedemmo Senshi che correva contro di noi facendoci segno e urlando di scappare, noi senza fare domande, riprendemmo a correre.
Arrivammo alla macchina, misi Takara dietro e io mi sedetti accanto a lei, Kami si sedette di fianco a me, e Senshi si mise sul sedile del passeggero.
Mentre l'autista accendeva la macchina, venne colpito in testa da un proiettile, Senshi aprì la portiera e buttò il cadavere giù, e iniziò a guidare lui.
Durante tutto il tragitto non ci fu più segno di nemici, così chiesi a Kami il motivo di questa missione, lui aprì la mano sinistra e mi mostrò una chiavetta, dicendomi: -Qui dentro ci sono tutti i dati che ci servono per distruggere gli Kuchiku-Kan, compresa la posizione della loro base principale, in cui risiede il capo e fondatore dell'associazione, il cui nome è ignoto-.
Capii dunque che la missione era andata a buon fine, e non c'era nulla di cui preoccuparsi, tranne che per Takara, che era ancora svenuta.
Tornammo alla nostra base, presi Takara sulle spalle ed entrammo dentro.
Passarono due giorni, Kami fece installare un nuovo impianto di sicurezza a tutte le finestre e porte, per evitare altri inconvenienti, Takara non si era ancora svegliata, il medico disse che era perché aveva subito un trauma psicologico, e che si sarebbe duvuta svegliare a breve.
Dopo altri due giorni, quando entrai nella nostra stanza per sistemarla, vidi che Takara aprì gli occhi con aria confusa, mi buttai in ginocchio di fronte a lei e la abbracciai scoppiando in lacrime, e con voce affaticata le dissi: -a-avevo paura che non ti saresti più svegliata-.
Lei mi strinse a sé, senza dire nulla, ma a me bastava quello, solo il fatto di essere fra le sue braccia, mi faceva sentire al sicuro, e poco a poco mi calmai. Dopo che mi tranquillizai, mi alzai in piedi e finì di mettere a posto la stanza, mentre Takara penso si stesse rimbientando, dopo il lungo periodo passato in trauma.
Mentre mettevo a posto la scrivania, Takara mi prese da dietro abbracciandomi e appoggiandosi a me, in quel momento sentì una sensazione passarmi per tutto il corpo, sentendo la sua voce delicata sussurarmi: -Grazie per avermi salvata, un'altra volta, Tenshi-.
Io non feci nulla, mi sentivo bloccato da una strana ma piacevole sensazione che mi assaliva completamente. Ad un certo punto, Takara si staccò da me, mi prese per mano, e sorridendo mi disse: -Andiamo a fare colazione, sto morendo di fame-, a quel punto, non potei fare altro che ricambiare la gioia che lei mi trasmetteva attraverso il suo sorriso, così andammo insieme in sala da pranzo per fare colazione. Quando entrammo, vedemmo Kami con due uomini che non avevamo mai visto prima, a quel punto capii che c'era qualcosa che non andava.
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Hakyoku - 破局
FantasyTenshi, un ragazzo di 16 anni, vive a Tokyo nel ventisettesimo secolo. Questo periodo è dilaniato da morti e assassinii sempre più frequenti non connessi tra loro. Tenshi si ritroverà nel mezzo di una guerra a cui non avrebbe mai voluto prendere par...