Yūgen 2 [Z.M.]

Some things never change

«Non ci credo, si è giocato davvero la carta dell'amico?» Harry sbuffò una risata mentre gli raccontavo cosa era successo il giorno dopo la nostra pazza uscita.
Fortunatamente non era arrabbiato per il bacio e neanche per averlo lasciato nel locale da solo, più che altro si era spaventato e preoccupato.
Per fortuna Zayn aveva almeno avuto la decenza di mandare un messaggio ad Harry con il mio telefono avvertendolo che io stavo da lui a dormire.
Beh, di certo l'aveva fatto più per marcare il territorio che per gentilezza, ma almeno Harry sapeva che ero viva.

«Non penso sia poi tanto male come idea. Forse così riuscirò a trovare un po' di pace, non sopportavo più quella situazione strana.» alzai le spalle bevendo il mio caffè. La testa mi faceva ancora malissimo e mi sentivo stanca, però mi sentii anche diversa, dentro di me si era accesa una scintilla che non sapevo definire, semplicemente ero più sollevata.

«Perché adesso avere come amico il tuo ex ragazzo che ha fatto arrestare te e le persone a cui vuoi bene è davvero una cosa normale.» alzò un sopracciglio e mi punzecchiò ancora una volta.
Sospirai e decisi di non rispondere.
Sapevo che Harry non sopportava Zayn e che non gli sembrava giusto concedergli una chance, ma io non facevo altro che pensare a come era felice mentre guidava per riaccompagnarmi a casa e ad il suo sorriso mentre mi salutava.
Dio, ero ancora troppo coinvolta sentimentalmente per vedere le cose in modo oggettivo, ma dovevo ammettere che dopo questa specie di tregua raggiunta con Zayn mi sentivo molto meglio.
Forse potevo finalmente rilassarmi e non escogitare mille modi per dimostrargli che ero felice.

Per il resto della giornata fui in compagnia di Harry, senza fare niente di speciale.
Dovevamo entrambi ancora riprenderci dalla sbornia della sera precedente, per fortuna almeno avevamo il giorno libero a lavoro e non dovevamo preoccuparci di questo.

«Stasera pizza e film? O non ti è bastata la serata in discoteca di ieri?» scherzò mentre cambiava canale alla Tv, probabilmente alla ricerca di qualche programma interessante.

«Tranquillo, questa volta non ti costringerò ad ubriacarti in pista.» sorrisi e appoggiai la testa sulla sua spalla mentre eravamo seduti sul divano.
Ero davvero felice che il mio pessimo comportamento non l'avesse allontanato da me, Harry era davvero un amico speciale e non avrei sopportato la sua assenza. Aveva portato un po' di normalità nella mia vita e sicuramente era qualcosa di cui avevo enormemente bisogno.

Stavamo giusto per chiamare la pizzeria per ordinare la nostra cena, quando il mio telefonino iniziò a squillare.
Era davvero una vita che qualcuno non mi chiamava sul cellulare, perciò pensai immediatamente che fosse qualcuno che aveva sbagliato numero.
Mi alzai controvoglia dal divano e sbuffai andando a rispondere, ma quando lessi il nome sullo schermo il mio cuore perse qualche battito.
Era lui.
Cosa voleva mai dirmi di così importante da telefonarmi?
Sospirai e provai a trattenere il nervosismo che invece sentivo bruciare dentro di me.
Infondo era solo una stupida telefonata.

«Pronto?» risposi fingendo di non sapere chi fosse.

«Ehi, dolcezza, come va?» non so perché, ma istintivamente mi scappò un mezzo sorriso. Forse mi era mancato più del dovuto.

«Bene, ma qualcosa mi dice che non ti sei disturbato a chiamarmi solo per sapere come stessi.» affermai, iniziando a camminare per il salotto.

«Mi conosci bene. Volevo solo sapere... hai ancora le chiavi della motocicletta?» mi chiese ed io guardai immediatamente la mensola su cui le avevo lasciate. Da quando le avevo ricevute tra gli affetti personali il giorno che ero uscita di prigione non le avevo più neanche guardate.

«Sì, perché?» ribattei andando verso la mensola e prendendole in mano, giocandoci.

«Pensavo che io ho ancora la moto e tu ancora le chiavi, non sarebbe male farci un giro, non trovi?» disse ed io mi mordicchiai il labbro. Forse non era una buona idea uscire con Zayn in moto, era troppo presto per concedergli un appuntamento da soli.