Zayn
Panico.
Solo puro panico.
Era questo che provavo da quando Louis mi aveva annunciato della corsa a cui avrei dovuto partecipare.
In un primo momento avevo addirittura pensato di non dire niente a Meghan e fingere che nessuno mi volesse più in pista, ma sapevo bene che prima o poi avrebbe scoperto la verità.
Inoltre non volevo deluderla e rompere la mia promessa, soprattutto dopo che mi era stata vicino nonostante non lo meritassi affatto.
Volevo davvero accontentarla e dimostrarle che ce la facevo ad affronta questo problema.
Per questo provai a nascondere quanto fossi terrorizzato all'idea di gareggiare, ma lei era sempre capace di capirmi soltanto guardandomi.
Mi conosceva come nessun altro e da un lato questo mi spaventava, non mi piaceva farmi vedere così debole e fragile ai suoi occhi.
Dopo tutto quello che le avevo fatto passare dovevo essere io la sua roccia, non il contrario.
Avevo il dovere di alleggerire la sua vita già così complessa ed invece riuscivo sempre a crearle altre preoccupazioni.
Per tutta la settimana mi era stata vicina, dimostrandomi quanto ci tenesse che io mi tranquillizzassi.
Dovevo ammettere che per qualche istante ci riuscì, come quando mi prendeva per mano improvvisamente e mi sorrideva in quel modo nuovo, dolce.
Mi illusi che quel tipo di sorriso lo riservasse soltanto a me, anche se non ne avevo alcuna certezza.
Del resto non meritavo neanche uno di quei sorrisi.
Ma pur di riceverli ancora, mi feci forza e andai a quella dannata gara nonostante il sol pensiero di andare in pista mi faceva battere il cuore a mille.
Avevo davvero sperato che questa sensazione potesse passarmi una volta che Meghan fosse tornata nella mia vita, ma purtroppo il senso di colpa che nutrivo nei suoi confronti era ancora troppo forte.
Da quando quel giorno la polizia la portò via da me in una volante, non riuscii più ad essere me stesso.
Quando ero in pista sentivo di non meritare quel posto che era sempre stato tanto suo quanto mio.
Se a causa mia lei non poteva più fare ciò che le piaceva, io che diritto avevo di essere lì?
E così iniziai ad avere dei veri e proprio attacchi d'ansia.
Tutto il mio corpo e la mia testa si rifiutavano di stare in quel luogo che mi ricordava soltanto quanto fossi un miserabile e di quanto avessi fatto soffrire l'unica persona che amavo.
E anche adesso che ero qui, nonostante Meghan mi avesse fatto promettere di gareggiare, io continuavo a non sentirmi all'altezza.
Lei meritava molto più di me di fare il lavoro che le era sempre piaciuto.
Cosa ci facevo io in mezzo questa folla quando l'unica persona che doveva esserci non c'era a causa mia?
Iniziai ad avere il fiato corto e mi fece male il petto mentre tutto sembrò così dannatamente chiassoso.
Che cazzo stavo facendo?
Questo non era il mio posto, non senza di lei.
Mi allontanai dalla folla provando a scappare anche da Louis che non faceva altro che starmi addosso, spingendomi a fare questa maledettissima gara.«Basta! Voglio stare da solo.» gli urlai contro mentre prendevo nervosamente una sigaretta dal pacchetto.
Le mani mi tremavano maledettamente e non riuscivo neanche ad accendere la sigaretta.
Louis mormorò qualcosa, ma le mie orecchie erano come tappate.
Non riuscivo a ragionare, figuriamoci a sentire.
Si allontanò lasciandomi finalmente da solo.
Provai a regolare il respiro, ma sembrava un'impresa così difficile.
In poco tempo finii tutto il pacchetto di sigarette e più si avvicinava il momento di gareggiare più sentivo il petto schiacciato da un peso insopportabile.
Avevo fatto una promessa, ma come facevo a rispettarla?
Stavo letteralmente impazzendo.
Avevo bisogno di lei.
Per quanto odiassi ammetterlo, adesso avrei voluto soltanto essere con lei, magari al nostro solito posto e con le sue dita intrecciate alle mie.
Presi un altro tiro dalla sigaretta e continuai a camminare avanti e indietro provando a calmare quel fuoco che mi bruciava il petto.
Poi sentii dei passi e capii che ormai era giunto il momento di correre.
Ero sul punto di urlare a Louis che non avevo intenzione di partecipare, che non ce la facevo, che non ero forte abbastanza per sopportare tutto questo.
Ma quando alzai il volto tutte le parole mi morirono in bocca.
La vidi, con i suoi intensi occhi blu, i suoi capelli biondi e morbidi ed il suo sorrisino dolce e preoccupato.
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Yūgen 2 [Z.M.]
FanficSEQUEL DI YŪGEN. [Yūgen ( 幽玄- Giapponese) Un' indecifrabile profondità e bellezza nascosta, il fascino delle cose in penombra che non si riescono a comprendere perfettamente.] Dal testo: - «La devi smettere, Zayn. Smettila di piombare nella mia vit...