Capitolo 12

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Salerno
Ore 20:00

Michele
Mio padre è inutile che lo cerco, so molto bene dov'è. Esco dall' officina e la chiudo. È da anni che incontro papà e sono consapevole che tutto questo lo tengo all' oscuro da mamma e Natalia, da tempo. Papà mi ha sempre detto di non dirlo mai a nessuno dove si trova, perché se lo sapessero saprebbero poi dove trovarlo. Questa volta prendo la macchina, salgo e metto in moto la macchina per partire. Mando un messaggio che tra mezz'ora sono da lui.

Tutto è cominciato tre anni fa, stavo camminando quel giorno insieme alla mia ex fidanzata, Anna, dopo che lo accompagnata a casa sua, lo salutata e mi sono diretto a casa. Natalia continuava a mandarmi messaggi uno dopo all' altro, la sua relazione con Federico la stava facendo stare male. Lei si sente male, sto male anch'io, sono il suo fratello maggiore ed è il mio dovere proteggere sia lei che mamma. Era buio e quindi è facile che ci siano delle gang fuori a quel ora, cosi ho sentito qualcuno da dietro, mettendomi una mano con un panno davanti alla bocca. Mi sono sentito mancare all' aria e da lì non vidi la luce, ma il buio. Poche ore dopo mi sono trovato disteso sul letto, ero ancora confuso, stavo prendendo conoscenza piano piano che misi a fuoco la stanza. E vidi lui, seduto su una sedia, aspettando che mi svegliassi. Ricordo cosa mi aveva detto appena sveglio: "Finalmente ci vediamo figlio mio", in quel momento non ci potevo credere che era lì, davanti a me, pensavo fosse solo un illusione. Mancava anche a me papà, che pensavo fosse vero, poi si è avvicinato senza nessuna cattiva intenzione. Vederlo era come un colpo al cuore, ero felice di vederlo ma allo stesso provavo odio, perché ci ha lasciati, abbandonanti senza nessun motivo.

Poi lì chiesi se era lui, annui soltanto, nulla di più. Vestito tutto in nero, per niente cambiato, teneva con se una pistola nella mano destra, avevo paura in quel momento. " Non aver paura, sono tuo padre e sai che non ti fare mai del male ", notando che stavo guardando la pistola, ora sembra stupido perché ne posseggo una anch'io da quando sono entrato nel giro. Mi ha raccontato tutta la storia, sul perché ci ha lasciati e che lui non voleva farlo. Ma lo ha fatto solo per proteggere noi tre, Santiago Reale lo avrebbe ucciso se solo lo avesse trovato, la situazione tra loro era peggiorata. Mi ha fatto conoscere Xavier, Elena, Giulio e altri quattro ragazzi di modo tale che possa sapere come fare. Natalia di tutto questo non sa nulla, so com'è fatta e se c'è una cosa che non sopporta sono i falsi, traditori. Dovrei dirle tutta la verità lo so, ma ho timore su come reagirà. Conta su di me e lo ha sempre fatto, sono la persona di cui si fida, questo mi fa male, sapendo che la perderò. Arrivo davanti a casa mio padre, parcheggio la macchina e scendo. Attraverso la strada, una volta vicino al cancello entro dentro, suono al citofono, mi apre dopo pochi minuti.

« Ciao » dico solamente. Si sposta più in là e mi fa entrare.

« Sono felice che tu sia venuto Michele » mi siedo sul divano. Noto una carta d'identità - falsa - sul tavolo posto in salotto.

« Emilio Ferrari, però papà hai una grande creatività » dico con ironia.

« Non mi importa, è solo per coprire la mia vera identità » la poso di nuovo sul tavolo.

« Allora nuovi aggiornamenti » chiede. Annuisco, comincio a spiegare il piano per domani.

« Cosi Natalia è con Xavier, quante volte ti avrò detto che non voglio che lei sia dentro a queste cose. Non voglio che le succeda qualcosa, se fossi io..» lo fermo ancor prima che finisca la frase.

« Papà Natalia è una ragazza forte, sa ciò che fa. L' ho vista crescere e diventare una donna forte ogni giorno che passava. Quindi non dubitare di lei, e poi è stata male per anni senza che tu la vedessi » dico « non immagini nemmeno come si è ridotta per colpa tua papà. Sai cosa vuol dire vedere la propria sorella distruggersi da sola, per un dolore che le è rimasto come una cicatrice? Sai cosa vuol dire starle accanto e assicurala che andrà tutto bene. A casa le cose sono peggiorate, non è più la bambina dolce e vivace di una volta, si è trasformata in una ragazza vuota. Senza sentimenti ed emozioni. » finisco di parlare.

Se adesso mi dici ti amo non so nemmeno dirti chi siamo // Capo Plaza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora