Natalia
È mattina presto quando mi sveglio, devo ricordarmi di dormire un po' di più. Dormo sempre poco in queste ultime settimane passate, ma tra tutto ciò che sta succedendo e Luca, dormire sembra diventato impossibile. Osservo la schermata del cellulare e l' ora segna le sette del mattino, lo poso sul comodino, sposto le coperte e mi preparo per oggi.Questo pomeriggio dovrò parlare del piano, e dovrò farmi venire un'idea brillante se voglio che funzioni ogni cosa decisa. Certo, non sarà facile intrufolarsi nella casa di Santiago Reale, ma se c'è qualcuno che lo conosce è Luca. Ci sarà stato tanto volte da conoscere ogni singolo centimetro di quella casa, quindi probabile che lo userò per il piano.
Inizio a vestirmi dopo essermi fatta una doccia veloce, prendo la giacca. Per prima cosa andrò da Simone dopo aver fatto colazione, successivamente potrò raggiungere gli altri. Il mio amico mi manca e vorrei vederlo, solo con lui riesco a trovare la pace. E poi non l'ho chiamato per sapere di lui, e questo fa di me una pessima amica. Di solito è Simone a chiamarmi, ma si vede che avrà avuto da fare in questi giorni.
Entro in cucina, quando alzo lo sguardo dal cellulare, incontrando quello di mia madre. Che ci fa sveglia a quest'ora del mattino. Fa per aprire bocca, ma poi abbassare il viso sulla tazza di caffè.
So che con mia madre non ho un buon rapporto, anziché averla come migliore amica. Ci ho pensato molto e sinceramente bisogna farla finita. Io rivoglio mia mamma, come una volta. Voglio la vera donna che conosco: dolce, generosa, buona e pronta ad aiutare il prossimo. Poi da quei otto anni di distanza, nell' arco dei otto anni, lei è cambiata, non era più la stessa.
Mi faccio forza e coraggio, entro in cucina. Prendo la tazza e verso il caffè, poi - dato che lo zucchero è sul tavolo - vado verso il tavolo, sedendomi sulla sedia, trovandomi davanti a lei.
« Ho lasciato Vincenzo » dice tutto ad uno tratto, e io smetto di girare il cucchiaino nel caffè.
« Per-perché lo dici a me » chiedo, da una parte sono felice che lo abbia lasciato, d' altra invece sono sorpresa che me lo abbia detto.
« Sei la prima a cui ne parlo, pensavo ti facesse felice saperlo, dato l'odio che provi per lui » dentro di me, una piccola parte sta sorridendo e saltellando di gioia. Sono un po' cattiva, ma avanti ho aspettato un anno affinché questi due si lasciassero.
« Be', non so che dire, mi dispiace » provo a dire, ma so che è troppo stupido da dire "mi dispiace", quando infondo lo volevo.
« Avanti, so bene che non sei affatto dispiaciuta, e te lo si legge in faccia » giuro che ci sto mettendo tutta me stessa per non ridere, però è più forte di me. Rido come non mai, è solo che sono molto contenta che lo abbia lasciato e poi non era per lei.
« Dovevo aspettarmelo una cosa così, guardati » dice indicandomi, ma si mette a ridere anche lei.
« Già, ma sai Vincenzo lo sempre odiato » alzo le spalle e bevendo un sorso di caffè.
« Lo so » sospira « è un deficiente, uno che non sa trattare le donne per bene » rimango con la tazza sospesa a mezz'aria, tornado ad essere seria.
« Cosa ti ha fatto mamma, dimmelo! » scadendo bene le parole, una ad una, non può averla fatto del male, perché se è così, se la dovrà vedere con me.
« Nulla di che, ora è in prigione. Devo ringraziare Giulio per questo » dice, chiarendo ciò che è successo.
« Stai parlando di Giulio, del tuo ex, della persona a cui voglio bene, della persona dai cui lavoro? » lei annuisce « che eroe! » esclamo infine.
« Sì, mi ha salvata dalle grinfie di un mostro » sospira « poi abbiamo passato un po' di tempo insieme. Mi ha raccontato di te, ha detto che sei una ragazza forte, ti ha vista crescere giorno dopo giorno. E io invece no, questo fa di me una madre terribile ».
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Se adesso mi dici ti amo non so nemmeno dirti chi siamo // Capo Plaza
Fanfiction©️ COPYRIGHT Natalia vive con la madre a Salerno. Non ha una vita come le altre ragazze, non va d' accordo con la madre e suo padre l' ha abbandonata a soli tredici anni senza più farsi sentire. Ma nonostante tutto lei continua ad andare avanti com...