Capitolo 1

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Natalia
Oggi dovrei andare a lavorare da Giulio, un' uomo che nella mia adolescenza ha fatto parte e ha ricoperto il ruolo di padre, sia a me che a mio fratello Michele. È -noto perché era ed è tuttora- l' ex di mia madre, ancora davvero non capisco il perché lo abbia lasciato.

Non so cosa ci abbia trovato con l' uomo che sta frequentando. Giulio poteva darle tutto, è fantastico, incredibile e tanto altro.
Però mia madre non capisce cosa ha perso nella sua vita. Almeno non è come papà, lui ci ha lasciati quando io avevo solo tredici anni, il dolore che provo è ancora forte, ma non per questo lo perdono.

Come si potrebbe perdonare una persona come lui? Cioè abbandonare i propri figli per l' alcool e droghe, o altre cose del genere.

Mio fratello mi ha sempre protetto, non mi ha mai lasciato sola, c'è sempre stato e fa di tutto per rendermi felice. E lotto per la mia libertà per essere dipendente, senza essere sottomessa da altri. Una guerriera lotta e stringe i denti fino alla fine.

Come dice il detto una principessa toglie la corona per indossare l' armatura.

Abbotono l' ultimo bottone della camicia ed esco fuori aspettando con tutta la pazienza del mondo Simone, il mio miglior amico dalle elementari. A essere sincera è stato l' unico a cui ho provato simpatia, essendo che ho un carattere scontroso. A volte è impossibile sopportarmi.

Con lui sono sempre stata la stessa senza dovermi preoccupare del mio aspetto, poi io e lui siamo solamente amici.

Guardo arrivare una Bmw di colore nero lucido, è sua quella macchina, se non ricordo male l' ha comparata il mese scorso.

« Alla buon ora Simone » dico, apro la portiera della macchina e mi siedo sul sedile. Mi allaccio la cintura.

« Scusa Natalia, è che ho avuto un piccolo imprevisto con la mia ragazza » dovrei immaginare l' imprevisto, ma preferisco di no.

Sono molto contenta per lui, perché finalmente ha trovato qualcuno al suo fianco. Però è da un po' di settimane che non ci incontriamo cosi spesso.

« Ok fa niente » mi guarda per un secondo e poi volta il suo sguardo davanti a sé.

« È cosi è il tuo primo giorno di lavoro » dice, guardando la strada.

« Già » rispondo.

« Agitata Natalia? »

« Suppongo che sia cosi sempre, giusto? » dico girandomi verso di lui.

« Tranquilla succede, e comunque sei un ottima artista, andrai alla grande come tatuatrice ».

Giulio ha uno studio di tatuaggi, il Street Tattoo, è stupendo e mi ha offerto questo lavoro notando il mio talento per il disegno. Poi sono appassionata di tatuaggi.

« Federico darà una festa stasera, si dice che ci saranno persone famose. Ci sarai? » chiese cambiando argomento.

« Non lo so in realtà. Sai come è finita con lui » abbassando lo sguardo sulle mani e mentre trattengo le lacrime.

« Mi spiace forse non avrei...» lo fermo, ormai troppo tardi.
« Non è nulla, acqua passata ».

Mi sorride, dalla sua espressione si vede che non avrebbe dovuto nominare quel nome, e io non lo voglio nemmeno sentirlo nominarlo.

Se adesso mi dici ti amo non so nemmeno dirti chi siamo // Capo Plaza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora