Capitolo 19

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PRIMA PARTE

Due giorni dopo...


Natalia
Prendo la pistola, che tengo nel cassetto della scrivania, in caso di necessità. Affero il cellulare dal comodino e mi avvio verso il salotto. Tra poco instanti i ragazzi saranno qui, prendo la giacca. Mia madre entra e sussulto dallo spavento, portandomi una mano sul petto.

« Mamma » la richiamo, sono nervosa, solo un po', due giorni sono passati e abbiamo elaborato il piano e ho paura che non funzioni.

Può darsi che io sia pessimista, che non ci creda fino in fondo. Ma bisogna considerare che non tutto va per il verso giusto. Perciò devo stare attenta ad ogni passo che facciamo.

« Scusa, non volevo spaventarti » si è già preparata per andare a lavorare, ma non sa che devo andare a fare una cosa pericolosa, quindi devo inventarmi una scusa.

« No, niente. Io esco con i ragazzi mamma » dico, prima di andare fuori dalla porta, fermandomi prima di uscire.

« Sai dov'è Michele? È da troppo tempo che non rientra a casa, sai dove potrebbe essere » non posso raccontarle che è stato rapito, per questo Giulio ha voluto restare con lei, per proteggerla in caso si avvicinasero gli uomini di Santiago.

« Sai com'è fatto, magari sarà da un suo amico, chi lo sa, sparisce tutte le volte e torna dopo una settimana, raccontandoti che è stato per affari o roba simile » be' è mezza verità, si solito con un suo amico che lavora in officina, vanno in cerca di una macchina da aggiustare e rimetterla a nuova, poi venderla a qualche acquirente interessato.

« Hai ragione, divertiti tesoro » già ci sarà da divertirsi, appena avrò fatto fuori Santiago Reale.

« Vado » dico per poi sparire definitivamente fuori dalla porta.

Noto la macchina di Xavier, parcheggiata dall' altra parte della strada. A bordo ci sono Elena e Luca, mentre dietro di noi c'è la macchina in cui ci sono i quattro ragazzi.

« Alla buon'ora Natalia, dai su » non sopporto quando Xavier fa così con me, perché a volte quando Elena fa ritardo non le dice mai nulla, e questo non mi piace.

« Eccomi, parti e sta zitto » rispondo e finalmente partiamo.

Devo ammettere che non ho mai fatto una cosa simile, la paura si sente, ma non voglio mollare solo perché la paura inizia a farmi brutti scherzi. Questa missione la porterò fino alla fine, so già che la vincerò, ovviamente insieme agli altri. Perché non abbiamo mai sbagliato, a parte il fatto della villa, ma oggi sarà sotto i miei comandi. Tiro fuori dalla tasca il cellulare, scorrendo il numero di Emma sulla rubrica, premo e squilla.

« Sì Natalia » risponde al primo squillo, e menomale che lo abbia fatto.

« Dimmi che va tutto bene da te » prego e spero che da Emma le cose stiano andando come avevamo programmato.

« Quante volte di devo dire che è tutto sotto controllo, ti preoccupi per nulla » cerco di stare molto calma, perché potrei scoppiare da un momento all' altro, e Luca mi guarda con aria preoccupata.

« Tranquillo, sto bene » dico a Luca.

« Come scusa? ».

« Non parlavo con te Emma, è con Luca che sto parlando » rispondo, roteando gli occhi. È diventato un vizio ormai.

« Ah, non mi importa comunque. Tu fai il tuo lavoro, qui ci penso io » annuisco e chiudo la chiamata.

« Tutto bene Natalia » chiede Luca mi limito ad un mezzo sorriso.

Se adesso mi dici ti amo non so nemmeno dirti chi siamo // Capo Plaza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora