QUATTRO

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Mia madre mi raccontava spesso che da piccola mi addormentavo con il profumo del caffè, quello appena fatto che invade la casa durante le ultime luci dei pomeriggi invernali e quelle lunghe degli estivi. Lei amava il caffè quanto lo amo io. Ancora oggi è così rilassante per me sentire il profumo del caffè, mi riporta indietro nei ricordi e mi culla in quelli presenti. Oltretutto avendo scoperto che ha magici poteri mi sento come prescelta per miscelarlo e offrirlo ai miei clienti. Mentre le brioches prendono forma nel forno e il delizioso aroma di mescola a quello del caffè, io canticchio mettendo a posto i fior freschi nei vasi. In genere li acquisto dal mio amico fiorista proprio dietro l'angolo, ma stamattina li ho raccolti nel campo pieno di fiori che costeggia la strada che mi porta qui ogni giorno. MI sento energica oggi, l'incontro con Cesare avrà sortito strani effetti su di me. Mentre un timido raggio di sole si fa strada fra alcune nuvole che arricchiscono il cielo estivo, mi accorgo che al profumo che già occupa il locale ne vorrei aggiungere un altro. Quello di una meravigliosa torta al cioccolato . Quella di mia madre. Così sarà come averla di nuovo vicina. Sorrido e mi metto il grembiule e mi immergo nella sua ricetta segreta. Alle 7:30 il primo campanellìo della porta annuncia che i clienti arrivano e che la giornata può iniziare in salita. 

-Cara Anna!- mi saluta la Signora Maria Rosa. La più anziana delle mie clienti, e non solo in senso di età anagrafica, ma proprio per il suo rapporto con questo posto. Se dovessi chiudere lei ne soffrirebbe più di me. Era la più cara amica di mia madre. L'ha vista crescermi da sola, prendersi cura di questo posto, ammalarsi e morire. Le è stata vicina come una sorella.

-Maria Rosa, buongiorno!- la saluto con un bel sorriso e un abbraccio come quello di sempre.

-Guarda un po' tesoro...Ho tolto via le stampelle. Da oggi solo il bastone...-

-Per qualche giorno giusto?- le faccio l'occhiolino.

-Ma sicuro...ritornerò come prima...si spera...- ride. Lei non si fa abbattere da nulla. Neanche la brutta caduta che le è costata una frattura. 

-Allora cosa prendi stamattina.- domando.

-Ma come? Me lo chiedi? Il mio solito caffè bollente e da quello che sento... c'è anche la torta al cioccolato di Nina.-

-Indovinato, c'è anche la torta al cioccolato stamattina.-

-E' una giornata speciale? In genere la prepari quando succede qualcosa di speciale.-

-Non ricordo questo particolare...-

-Ma sì che te lo ricordi...sei stata tu a dirmelo. Allora? Che succede? Ti sei innamorata?-

-Io? No, sono solo contenta. Arriva l'estate...- dico e sorrido andando al banco.

-Sì, come se fosse la tua stagione preferita. Ti conosco bene come le mie tasche per cui, nascondi qualcosa.-

-Assolutamente no! Cosa dovrei nascondere?- alla mia frase come una calamita che attira il metallo Cesare entra nel locale con un sorriso che convincerebbe la più fedele delle donne sposate a mettersi con lui. Qui a quest'ora? Ma è matto?

-Ciao Anna!- dice allegro.

-E questo chi è?- Maria Rosa non è discreta ovviamente e lui ride.

-Piacere signora, mi chiamo Cesare Colaci.-

-Piacere mio.- dice Maria Rosa evidentemente imbarazzata dalla presenza di Cesare. Lei è così, si sente ancora avvenente e le piacciono le attenzioni degli uomini, anche più giovani, parecchio più giovani. Lei potrebbe essere sua nonna.

- Ma che ci fai qui?- gli chiedo lasciandolo perplesso.

-Io mi siedo a quel tavolo Anna...- ci interrompe Maria Rosa.

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