Quando ero bambina mi bastava tenere gli occhi chiusi e dare sfogo alla mia immaginazione. Ogni mio desiderio si realizzava solo nella mia testa, è vero, ma era così piacevole. Anche tenere stretto Cesare a me era una delle tante fantasie a cui ho dato vita nel mio fantastico mondo parallelo. Eppure nella villa abbiamo dormito stretti e gli ho sfiorato il viso. Mi ha tenuto la mano nella sua e mi ha abbracciata mentre piangevo. Tutto questo non è stato solo nella mia testa. E ora, sono appena le nove del mattino e lui ha detto qualcosa che mi ha stravolto. Tengo gli occhi chiusi per qualche secondo? O li tengo così per sempre? Sarebbe tutto più facile. Tuttavia vorrei capire cosa sta succedendo, se quello che ha appena detto Cesare è stata una mia allucinazione uditiva o ha detto davvero che si sente più vicino a me mangiando la mia torta al cioccolato. Per quanti anni ho sognato che la sua voce sussurrasse frasi del genere? Che il mio cuore si riempisse di una gioia inqualificabile e incalcolabile? So che potrebbe non voler dire nulla tutto ciò. Ma non è la prima volta che lo sento dire frasi lusinghiere, gentili. Ma lui lo è sempre stato con me. Gentile, educato, premuroso. Cesare è la personificazione del mio eroe ideale. Accidenti! Avverto la presenza di lacrime che vogliono bagnare i miei occhi e mi tremano le mani. Li riapro e lui si è voltato di spalle per andare via. Ma non può farlo. Non è corretto.
- Cesare...- accidenti non riesco ad alzare la voce. Lui è decisamente lontano. Lo seguo.
- Buongiorno tesoro mio!- Oh no! Non ci voleva Maria Rosa adesso. Finirò col restare bloccata qui per ore.
- Sono di fretta!- mi libero dal suo abbraccio invadente.
-Ma che succede?-
- Ti prego trattieni tu i clienti, io ritorno subito, te lo giuro!-
- Ma non sono capace di fare caffè!- mi urla dietro.
- Racconta le tue avventure in amore! Sono sicura che sono più succulente del mio caffè!- rispondo ridendo.
Mi muovo e lo inseguo, devo farlo per forza! Al diavolo se penserà male di me! Però ho diritto a capire, a capirlo. La piazza è gremita di gente. Turisti curiosi che mi chiedono informazioni, bambini che mi corrono incontro e clienti che mi salutano trattenendomi. Continuo a seguirlo con lo sguardo. Devo assolutamente raggiungerlo! Posso riuscirci, devo riuscirci. Ai due inglesi che mi chiedono dove sia la chiesa di Cosma e Damiano rispondo di non saperlo e mi metto a correre. Lui ha svoltato per la via dove ci sono i parcheggi. Starà andando alla sua macchina. E finalmente quando sono a pochi metri lo vedo abbracciarsi con una donna. È bruna, snella, vestita alla moda e molto, molto carina. Mi faccio piccola vicino al muro e li osservo. Sono in confidenza, così sembra. Ridono, lei gli mette una mano sul viso e la cosa mi innervosisce a tal punto che decido di tornare indietro. È sempre la stessa storia fra me e lui. Arrivo sempre seconda eppure aveva detto di non avere nessuno. Però non è il tipo che se ne sta da solo. Figuriamoci. Sono così arrabbiata che quando arrivo in caffetteria ignoro tutti quelli che cercano di dirmi qualcosa e mi rifugio in cucina prendendo in braccio la scatola nera ancora lì sul bancone.
La porto con me e la sbatto con forza sul tavolo da lavoro. Ma non regge in equilibrio e cade per terra. La riprendo facendo cadere tutto quello che c'è dentro. Forse è proprio il momento di farsi ancora più del male pensando anche a mio padre, no? Afferro le scartoffie e le rimetto in ordine leggendo di cosa si tratti. Ci sono lettere, di mia madre indirizzate a lui. O mio dio! Mi siedo per terra e le apro. Sono lettere d'amore, per la maggior parte, ce ne saranno una cinquantina almeno...non posso leggerle tutte. Ma vedo le date del timbro postale. Ed eccola, ne trovo una che porta la data del mio anno di nascita. Sono pronta a leggere?
Dovrei. Cesare ha detto che mio padre non era al corrente della mia esistenza fino a che la mamma non gli ha confessato tutto prima di morire. Se in questa lettera lei gli parla di me, perché hanno mentito?"Caro amore mio, sono pochi giorni che la nostra amata bambina è con noi. Sarà così difficile tenerla lontana da te, o meglio, tenere te lontano da lei, ma non possiamo fare altrimenti. Sai? Desidero tanto che prenda da te tutto quanto pur non vivendo assieme, e che in futuro tu possa vederla almeno una volta. Ti manderò sue foto ogni volta che ne avrò l'occasione. Indovina? Quando preparo il caffè, lei si addormenta al suo profumo! Lo trovi strano? Io no. Un po' me l'aspettavo, un po' lo desideravo. Che ami il caffè come te non ho dubbi e che ti amerà nonostante non ti conoscerà mai, anche. Crescerà con un cuore così puro che nessun rancore potrà mai avvelenarlo. Ne sono certissima, come sono certa del mio amore per te ora e per sempre. Tua
Giulia"
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Il caffè dell'amore
ChickLitQuando Anna si ritrova davanti il suo primo amore, Cesare, suo ex compagno di scuola, non si aspetta di certo che lui sia l'avvocato che curerà la ricchissima eredità lasciatole da suo padre, mai conosciuto. Ma non è questo a meravigliarla, quanto i...