Percepisco il profumo del caffè in questa casa. Chiudo gli occhi per un attimo e respiro l'aroma migliore del mondo. Poi gli riapro, Cesare ha acceso la luce dell'entrata e mi guarda con aria divertita. Mi ha lasciato la mano, che peccato.
-Ma dove siamo?- chiedo entusiasta.
-Questa è una delle tue prime case Anna...quelle che ti ha lasciato tuo padre.- sorride ancora e io non riesco a trattenere il mio entusiasmo e ricambio con le lacrime agli occhi.
-Davvero?- chiedo e mi guardo ancora attorno. L'arredo sembra eccentrico e costoso, scelto con cura. Mi piace. Cesare accende le altre luci e mi conduce nel salotto piccolo e così pieno che è difficile muoversi senza aver paura di rompere qualcosa. Ci sono librerie piene di libri, datati per lo più ed enciclopedie. Libri in lingua tedesca e inglese, francese. Ora sono curiosa di sapere che lavoro facesse. A prima vista sembra che sia appartenuta ad una persona molto colta e che sia stato ricco non c'è dubbio.
-Ma che lavoro faceva?- chiedo a Cesare che mi sta osservando.
-Era un professore universitario, letteratura straniera, tutta questa fortuna apparteneva alla sua famiglia da sempre. Ma lui era figlio unico e tu sei la sola erede in vita.-
-Un professore? Chissà come si sono conosciuti lui e la mamma.-
-Tua madre frequentava l'università a Bari?-
-Non che io sappia...- dico distrattamente guardando ogni oggetto strano che si trova sulle mensole di legno massiccio.
-Magari sarà successo nella caffetteria...chissà.- commenta Cesare anche lui intento ad osservare tutto con grande interesse.
-Ti piace questa casa non è vero? - mi chiede.
- È bella, accogliente... Non so però se ci abiterei...- Mi avvicino alla porta finestra che si affaccia su un giardino esterno. Sembra tenuto bene, nonostante il buio, si intravede la cura delle siepi appena vicine alla finestra.
- Ma c'è qualcuno che se ne occupa però...della casa intendo.-
- C'è un custode ben pagato per tutte le proprietà...-
- Ho ereditato anche lui?- ridiamo.
- Se hai bisogno del suo aiuto puoi anche pensare di assumerlo tu.-
- Per lui posso scegliere. Perché invece tu sei nel pacchetto eredità?- chiedo, lui sorride e si guarda intorno.
- Perché è stato tuo padre a decidere...ti sembra strano?-
- No, per niente... Anzi...credo che sia la più piacevole delle coincidenze.- mi sbilancio e arrossisco.
- Intendo dire che è meglio che ad aiutarmi ci sia qualcuno che conosco...siamo in un certo senso vecchi amici...anche se non abbiamo mai approfondito...- oddio, non so cosa dire.
- Ho capito quello che vuoi dire, Anna.-
- Meno male, ogni tanto dico cose senza senso..- mi volto per evitare il suo sguardo. Lui si allontana e continua a guardarsi intorno.
-Guarda...vieni Anna.- mi chiede di avvicinarmi a lui. Tiene in mano una cornice di legno profilata in argento.-Cosa c'è?-
-Questo era tuo padre...- dice dolcemente.
-Fammi vedere...- prendo la cornice dalle sue mani e resto zitta osservando un uomo bello e che somiglia tantissimo a me. Ma la cosa sorprendente è vedere che accanto a lui c'è una persona che io conosco perfettamente. Mia madre. Così giovane e bella, felice. Sorridono entrambi e io? Dov'ero? Non ero nei loro progetti. Avrò rovinato la loro felicità?
-Tua madre era bellissima.- commenta.
-Cesare! Sembra che tu avessi una cotta per mia madre!- dico e rido per non piangere. Alla vista di quella foto sono abbastanza scossa.
-Ma che dici? Non si può avere un'opinione obiettiva? Lo era e non puoi negare che fosse così...tu le somigli tanto.- mi dice e per un attimo ho come la sensazione ancora una volta che voglia dire qualcosa di più.
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Il caffè dell'amore
ChickLitQuando Anna si ritrova davanti il suo primo amore, Cesare, suo ex compagno di scuola, non si aspetta di certo che lui sia l'avvocato che curerà la ricchissima eredità lasciatole da suo padre, mai conosciuto. Ma non è questo a meravigliarla, quanto i...