Leggerezza
Ho dormito poco. Decisamente ho avuto notti migliori di quella scorsa, quella che ha seguito l'incontro con Cesare. Che situazione incredibile. Chi mai avrebbe immaginato di rivederlo? Dopo dieci anni lui è sempre lo stesso, frizzante e allegro, io invece sono meno incline ad illudermi. Di sicuro non posso comportarmi con lui come la ragazza che frequentava la sua scuola, e che moriva d'amore per lui. Ora sono adulta, non posso fare figuracce con Cesare. La cosa buffa è che invece di impensierirmi la storia dell'eredità e la scoperta di un padre che è sempre stato all'oscuro della mia esistenza fino a poco tempo fa, a farlo è l'aver capito che quello che provavo per Cesare non è mai scomparso. Di fronte a questa consapevolezza mi sento impotente.
Non era così ai tempi del liceo. Per lo meno non è quello che ricordo. Mi sembrava di avere il mondo nelle mie mani, sentivo che avrei potuto fare qualunque cosa avessi desiderato. Tranne che fidanzarmi. Perché l'unico ragazzo con cui avrei voluto stare non sapeva nemmeno che io provassi qualcosa.
Giugno 1995
Dopo la festa di carnevale mi sono buttata a capofitto nello studio. Voglio che i voti siano alti così da ottenere agevolazioni universitarie, e magari la casa dello studente. Anche se non sono del tutto convinta che mi voglia trasferire in pianta stabile lontano dalla mia famiglia.
-Anna, sei pronta?- mi urla Sandra da fuori. Abito al secondo piano, penso che l'abbia sentita l'intero palazzo. Mi affaccio al balcone.
-Arrivo! Prendo lo zaino!- le rispondo.
-Siamo in ritardo! Non trattenerti ancora, altrimenti vado da sola!- da quando vuole essere puntuale? Avrà messo gli occhi su qualcuno che rispetta la scuola?
-Va' avanti allora!- rispondo infastidita. Sembra che ultimamente non voglia farsi vedere con me e ogni occasione sia buona per mollarmi.
-Vado!- non se l'è fatto dire due volte. Incredibile. Scuoto la testa e infilo i libri nello zaino e il diario. Dentro ho nascosto la lettera che non ho dato a Cesare la sera della festa. La apro e la rileggo. Che cosa penserebbe se sapesse che la mittente sono io? La richiudo e la metto di nuovo nel diario. La nasconderò nella sua borsa a ricreazione, penso che sia la mia ultima chance, non posso perderla. Ci ho messo settimane a capire perché sentissi il bisogno di scrivere quello che provo per lui. Non è un capriccio ma l'esigenza di accettare i miei sentimenti per un ragazzo. Oggi lo farò per essere libera di sentire quello che ho dentro di me e anche se non sarò ricambiata, sarò contenta di averlo ammesso. Che lui corrisponda o meno non mi interessa, non ci vedremo più e la mortificazione passerà e diventerà un ricordo. Afferro lo zaino e mi precipito fuori casa. Ho dieci minuti di ritardo e non ho nessuna giustificazione. Percorro la strada di fretta provando a non inciampare. C'è una folla chiassosa riunita davanti all'entrata della scuola. Non capisco, guardo il mio orologio. Sono in super ritardo eppure nessuno è ancora entrato. Che sarà successo? Uno sciopero pre-esami?
Non sarebbe una cattiva idea visto che ci costringono a venire fino all'ultimo giorno con la scusa di farci preparare al meglio per gli esami finali.
-Anna ce l'hai fatta! - grida Sandra facendosi strada fra i ragazzi.
-Che succede? Sciopero?- ridiamo.
-Ma no, nessuno sciopero! Sembra che la scuola oggi sia inagibile. Qualcuno ha fatto uno scherzo...ha lasciato i rubinetti dei bagni aperti e ora è tutto allagato. C'è acqua ovunque...- tira alla sigaretta con aria sospetta.
-Che stupidi...- commento snervata.
-Stupidi? Sono stati geniali!- Credo che Sandra non pensi prima di parlare.
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Il caffè dell'amore
ChickLitQuando Anna si ritrova davanti il suo primo amore, Cesare, suo ex compagno di scuola, non si aspetta di certo che lui sia l'avvocato che curerà la ricchissima eredità lasciatole da suo padre, mai conosciuto. Ma non è questo a meravigliarla, quanto i...