- Arrivederci ragazze!- dico alle studentesse della scuola di musica che vengono nella mia caffetteria ogni mattina a fare colazione. Sono ritornata al presente e in questo preciso momento Cesare è ancora qui. Fa come se fosse a casa sua, ha sistemato tutte le sue cose sul bancone e sta consultando dei documenti. Spero che non abbia mangiato tutta la mia torta al cioccolato. Sorrido nel guardarlo di spalle intento nelle sue cose. E' una situazione così strana e famigliare allo stesso tempo. Potrebbe sembrare tutto nella norma. Io con il grembiule e il vassoio ancora in mano, lui seduto a lavorare. Come una coppia che passa il tempo insieme anche mentre si trova impegnata al lavoro. Un'abitudine a cui potrei anche affezionarmici se fosse reale. Ma è meglio non affezionarmi alla sua presenza. Il locale è ormai vuoto, ci siamo solo noi due.
-Cesare, hai trasferito il tuo studio qui?- gli dico. Che sfrontata che sono diventata rispetto a dieci anni fa.
-No, no. Sto solo aspettando che tu ti decida.-
-A fare cosa?- mi metto di fronte a lui al di là del bancone.
-A stare qui con me e a dirmi che ti prenderai la tua eredità.- entrambe le cose mi renderebbero una donna felice, ma credo che stare con lui sarebbe la migliore.
-Ti sembra il momento? Sto lavorando.- metto in ordine tazze e bicchieri.
-Se tu avessi un aiuto...- sorride
-Non posso permettermelo...ma immagino che tu lo sappia già.- dico e mi preparo un caffè.
-Non è difficile da capire Anna. Anche la caffetteria è messa male...-
-Basta un po' di manodopera...una sistemata qua e là...- commento io e mi siedo affianco a lui.
-Sta cadendo a pezzi Anna! Una sistemata? Qui ci vorrebbe una ristrutturazione completa!-
-Non alzare la voce! Ti sentiranno anche per la strada e non mi serve cattiva pubblicità in questo momento.-
- In questo momento ti servono i soldi che ti spettano di diritto. Non solo puoi mettere a nuovo questo posto ma puoi comprarti anche tutto il palazzo.- dice e gli brillano gli occhi. Come sono belli.
-L'intero palazzo?-
-Non hai ancora voglia di sapere quello che ti ha lasciato tuo padre?-
-Direi che adesso hai attirato la mia attenzione.- più che altro sono stati i suoi occhi a farlo, non la prospettiva di diventare ricca.
-Ma ora non è il caso...devo lavorare.- continuo. Credo di essere arrossita un po' mentre lui mi guarda soddisfatto della mia risposta.
-Allora facciamo così, ci rivediamo stasera qui, vengo io all'ora di chiusura e non avrai scuse per non starmi a sentire. Adesso devo andare anche io, ho udienza fuori paese e devo sbrigarmi. Non è che avresti un altro po' di torta al cioccolato?-
-Altra torta al cioccolato? Ma no, hai mangiato tu l'ultima fetta, mi dispiace.-
-Pazienza, vorrà dire che dovrò mangiare quei terribili croissant del bar del tribunale...- rimette a posto le sue cose con meticolosa attenzione.
-Va bene, ti aspetto stasera. Chiudo alle 20:00.-
-Perfetto Anna. A stasera.- mi sorride.
-A stasera.- la voce quasi non esce e lui sembra divertito. Come quel pomeriggio lontano, lo guardo allontanarsi di spalle nella luce del sole, stavolta di mattina. Mi ha sorriso anche stavolta. Aveva ragione Maria Rosa quando mi diceva che l'amore è una sorpresa in continua trasformazione e bisogna anche rischiare.

STAI LEGGENDO
Il caffè dell'amore
ChickLitQuando Anna si ritrova davanti il suo primo amore, Cesare, suo ex compagno di scuola, non si aspetta di certo che lui sia l'avvocato che curerà la ricchissima eredità lasciatole da suo padre, mai conosciuto. Ma non è questo a meravigliarla, quanto i...