VENTUNO

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Si sta alzando una nuova alba sulla campagna. Sento il vento fresco di Giugno che attraversa la stanza. Il cielo è limpido e pieno di una luce grigia azzurra mentre un'altra di colore giallo si sposta piano dal basso dell'orizzonte. Si è fermato il tempo. Il primo bacio che ci ha uniti aveva il sapore della vita stessa. Stendo la mano e accarezzo il viso di Cesare che dorme vicino a me. Che strano scherzo del destino è questo? Se fosse tutto per sempre io potrei dirmi completamente felice. Sento il suo cuore battere nel silenzio. Mi avvicino di più a lui e lo abbraccio provando una sensazione incontenibile nel cuore, credo che amarlo ancora dopo tanto tempo sia l'unica risposta a questo nostro contatto profondo e unico. Mi allontano da lui senza svegliarlo e mi rivesto. Vorrei raggiungere la cucina e lì mettermi a preparare la colazione. Senza far rumore vado via. Si sentono gli uccelli risvegliarsi alla luce del nuovo giorno  e i corridoi silenziosi mi accolgono come una che qui c'è già stata. Mi sembra famigliare ogni cosa solo dopo poche ore trascorse qui. La cucina è ancora deserta. Bene. Guardo un po' in giro nelle dispense per vedere che cosa posso preparare e c'è veramente di tutto. Credo che a Cesare piaccia la colazione dolce, ma non voglio fare la solita torta al cioccolato. Non so utilizzare il forno a legna  e per fortuna che c'è anche quello a gas così posso preparare anche delle buonissime brioches al latte con crema di cioccolato fondente. Impasto per diverso tempo concentrandomi sulla buona riuscita della mia ricetta...o meglio anche questa era di mia madre...io ci ho aggiunto il cioccolato fondente che è il mio preferito. Spero che piaccia anche a Cesare. E mentre cuociono in forno preparo anche il caffè. I raggi del sole più alto nel cielo illuminano tutta la cucina. Sono caldi, lo sento stendendo la mano proprio sotto uno di questi che si allunga sul tavolo dove sto sistemando tutto per la colazione. Non è casa mia, per lo meno, non lo è mai stata. Potrebbe esserlo se io lo volessi. Adesso ho l'imbarazzo della scelta. Sorrido a questa novità.  Il caffè delle anime gemelle è pronto. E' un semplice caffè macchiato con latte montato. Sento dei passi in corridoio e poi lui arriva. Guarda la tavola pronta, siamo stati telepatici. Ci viene da ridere. Potrei trovare mille scuse per scappare ora, andare via. Sembra lontano quel tempo in cui mi sono nascosta dentro al costume da Yogi Bear per potergli mettere la lettera in mano quella sera. Eppure ho le stesse farfalle nello stomaco, il mio pudore è lo stesso e mi sento avvampare per l'imbarazzo. 

-Buongiorno Anna.- mi dice Cesare avvicinandosi piano. Guarda fuori dalla finestra spalancata e sorride.

-Buongiorno...ho preparato la colazione.- dico cercando un posto dove potermi nascondere perché lui è a pochi passi da me. Ma non è che io abbia la forza o la voglia di farlo davvero. Così quando a dividerci è solo quel raggio di sole che si stende sul tavolo, lo guardo negli occhi e lui guarda nei miei.

-Ho temuto che fossi andata via. Poi ho sentito il profumo del caffè e ho capito che eri ancora qui.- mi dice a bassa voce.

-No, no...- dico e mi viene da ridere.

-Però ci hai pensato...di' la verità.- mi chiede e mi prende per mano. Io rido ma tanto la riposta è troppo evidente. Mi abbraccia e mi bacia sulla fronte.

-Spero che dopo aver preparato il caffè tu abbia capito che devi restare...- mi sussurra.

-Sì, a dire il vero, nella mia testa c'è tanta confusione al momento.-

-Anche nella mia...- lo guardo stordita. Mi lascia e mi invita a sedermi per bere il caffè ancora fumante. Mi sistemo all'angolo vicino a lui.

-Ora non potrò più fare  a meno del caffè non è vero? E di te...- mi dice e beve il suo caffè.

- Non lo so...- dico cercando una risposta. Ma tanto ho capito che lui voleva più che altro affermare quello che ha detto. 

- Certo che lo sai.- dice serio e si avvicina per baciarmi. Un rumore di passi ci distrae. 

Il caffè dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora