Sono distrutta. È stata una giornata faticosa, probabilmente non mi sono mai sentita così da tanto tempo. Ho dormito poco e il risultato non può che essere questo.
- Anna, vorrei due cappuccini da portare via e due fette di torta..che gusti ci sono oggi?-
- Cioccolato, praticamente ho fatto solo questa oggi...- rispondo a Nino, il figlioletto di una mia cliente.
- Come mai?-
-E una storia un po' lunga per te...ti annoieresti...- mi volto di spalle e inizio a preparare i cappuccini.
-E io? Mi annoierei?- mi dice una voce dietro di me. Non mi volto, sorrido però e cerco di controllare la forte emozione che mi invade.
È ritornato e questa abitudine nel vederci mi fa stare troppo bene, come non mi succedeva da tanto tempo. Cesare, potessi ancora comportarmi come una ragazzina ti direi tutto ora, in questo istante. Ma adesso farei la figura della stupida, aveva ragione mia madre. Le cose avventate bisogna farle da giovani, diventano solo esperienze di cui tenere un bel ricordo.
- Anna è brava a raccontare, non ti annoi..- risponde Nino.
- Davvero? Allora la voglio sentire assolutamente questa storia della torta...e anche tu no?- gioca sporco, vuole che sia Nino ad insistere per lui.
- Nino va di fretta! Sua mamma deve andare a lavoro...la prossima volta piccolo!- mi giro e gli passo la busta con la sua ordinazione.
- È vero! Mamma mi aspetta! Devo correre... Ciao Anna! Ciao signore!- Nino esce veloce e io adesso devo per forza guardare Cesare.
- Sono puntuale?- mi chiede.
- Troppo puntuale...come ci riesci?-
- Dono naturale. Non ho mai sopportato arrivare tardi e far aspettare qualcuno a cui ho dato la mia parola. Se un giorno dovesse succedere sarà perché mi è capitato qualcosa di grave...- dice serio.
- Speriamo che non succeda mai allora.- dico e mi accorgo che sta osservando il mio viso con troppa attenzione. La cosa è piacevole se non è lui a farlo. Non che non lo sia, ma il suo effetto su di me è devastante a tutti i livelli, sia corporei che mentali. Mi manda in tilt. E rossa come mai prima di adesso, mi volto dall'altra parte facendo finta di dover sistemare.
- Sei pronta per il tour? Chiudi prima stasera. Prenditi un po' di riposo.- mi dice e cerca di prendere una fetta di torta da solo.
- Guarda che ti sentirai male a mangiarne tanta! Sei un ingordo!-
- Sì lo sono!- ridiamo e cerca di mangiarla al volo per non farsela togliere da me. Maldestramente ho tentato di fargliela mettere giù così le nostre mani si sono toccate ancora. Lui è comico tutto pieno di briciole di torta e io altrettanto infantile tutta scarmigliata a tentare l'impossibile, c'è il bancone a dividerci. Meno male.
- Neanche all'asilo così!- dice lui ridendo come un matto.
- Direi che all'asilo sono più disciplinati di noi..- commento e mi sistemo i capelli. È stato un attimo, il più scemo da quando ci conosciamo.
- Non mi sentirò male, stai tranquilla. Se dovesse succedere so già che hai i soldi per risarcirmi se ti denunciassi per intossicazione alimentare.- continua a ridere.
Mi tolgo il grembiule e mi porto davanti al bancone.
- Non credo che ti possa capitare un'intossicazione alimentare...- dico.
- No? E che ti preoccupa allora?-
- A me nulla, sei tu che devi fare attenzione... All'ingrediente segreto. Non sai cosa sia e ne mangi tanta?-
- Mica può essere veleno...no?- mi guarda pensieroso.
- Sicuramente hai fantasia Cesare, ma troppo scontata...se voglio uccidere qualcuno non lo faccio con il veleno nella torta. Studierei meglio le mie mosse..- rispondo seria e poi ridiamo insieme.Chiudo la cassa e spengo le luci invitandolo a seguirmi fuori. C'è caldo, adesso inizia a farsi sentire sul serio. In piazza non c'è nessuno ma prima o poi arriveranno i turisti. Mentre tiro giù la saracinesca, mi sento strana a chiudere cos' in anticipo.
- Più tardi ritorno.- dico fra me e me, ma Cesare mi sente.
-No, non torni qui ad aprire. Stavolta passeremo più tempo fuori perché è abbastanza lontano e prendiamo la mia macchina. Oggi riposo Anna! te lo puoi permettere!- mi dice sorridente.
-E' vero, hai ragione, ma no posso cambiare le mie abitudini in due giorni. Capirai che dopo tanti anni con lo stesso ritmo è un trauma doversi scoprire ricca e pigra tutto nello steso giorno. Uno shock alla volta è più che sufficiente. Sto ancora elaborando il fatto di essere ricca, sarebbe troppo chiedermi di accettare una mia presunta pigrizia.-
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Il caffè dell'amore
ChickLitQuando Anna si ritrova davanti il suo primo amore, Cesare, suo ex compagno di scuola, non si aspetta di certo che lui sia l'avvocato che curerà la ricchissima eredità lasciatole da suo padre, mai conosciuto. Ma non è questo a meravigliarla, quanto i...