"E' un confine fisico in cui voi state in borderline. Ed è pericoloso, molto pericoloso, e non ve ne rendete conto: la vostra è un'età in cui è facile ammalarsi, passerete spesso dall'essere felici, all'essere incazzati, e viceversa. E allora supererete il confine psichico e finirete del fisico, e starete male, ma sono qui per impedire tutto questo. Ma non pensate nemmeno di provare a trattarmi come se fossi uno di voi, sono il vostro prof. di educazione fisica, non un tipetto swag di ultima generazione. Chiaro?" esclamò il prof, facendo risuonare la sua voce in tutta la stanza.
In tre settimane di lezioni mancate, cambiarono due professori, e dovemmo ricominciare tutto da capo. Non che mi interessasse, dal momento che avendo un buco nero nella spalla non potevo nemmeno sognare di farmi una corsa spensierata nella palestra dalle mura blu della scuola.
In ogni caso, il discorso del prof. Joy mi aveva abbastanza colpita, ma i miei pensieri tornavano continuamente al ballo di quella sera. Era finalmente il giorno fatidico, ma sapevo che probabilmente non sarei potuta partecipare a causa del braccio.
In classe rimbombò un 'sì' timido, poco dopo suonò la campanella. Era la fine delle lezioni, mi aspettava il solito pranzo, nella solita mensa, con le solite persone.
Presi a fatica lo zaino pesante e lo misi in spalla, quella sana, e corsi fuori dalla classe. Luke mi aspettava appoggiato al mio armadietto, con il cappuccio della felpa nera alzato e le mani in tasca.
"Oh, buongiorno piccola Clifford." mi diede un bacio sulla fronte e prese a camminare per il corridoio.
Cos'eravamo io e Luke, non lo sapevamo nemmeno noi. Eravamo molto più che amici, ma non fidanzati, e la cosa un po' mi confondeva: morivo dalla voglia di chiedergli cosa gli stesse passando per la testa, ma rimandai il discorso ad un attimo in cui saremmo stati meno attenti a non finire addosso alle matricole del primo anno.
"E' un confine fisico in cui state in borderline." le parole di quell'uomo mi rimbombavano in testa. Pensai, in silenzio, per tutto il tragitto, fino alla mensa.
Quando arrivammo, Hope, Paige, Cal e Mikey ci aspettavano seduti al tavolo. Ashton non si era sentito molto bene quella notte, così decise di rimanere a casa da scuola per poter godersi il ballo in gran forma.
Ci sedemmo al tavolo e Luke si preoccupò di prendere delle patatine fritte anche per me. Chiacchierammo del più e del meno, ma non riuscii a pensare a nulla, oltre che al ballo.
"Quindi porterà Daisy?" chiese Hope riferendosi ad Ashton, affamata di gossip extra-scolastico.
"Non lo so, sai? Mi sta un po' sul cazzo, ultimamente." rise Luke.
"Il ballo è stasera!" ricordò Cal colpendolo con il gomito.
"Eh lo so!" ridacchiò. Michael osservava la scena in silenzio.
"Michael?" lo chiamai, preoccupata.
"Niente ballo per Michael." sospirò.
"Non se trovi una principessa, Michael." ridacchiò Paige.
"Che hai intenzione di fare?" lo sussurrai all'orecchio.
"Michael avrà una dama per il ballo. Tu, lasciami fare." rise. "Piuttosto, tu come farai con il braccio?"
"Non sai quanto io voglia andare a quel ballo. Cioè, l'idea del ballo in sè mi fa schifo, ma con Luke tutto cambia." le sussurrai.
"Sinceramente Zoey, non so quanto potrai fare, in quello stato." esclamò, delusa. "Mi dispiace."
Alzai gli occhi al cielo. "Lo so, ma io, io devo andarci." Lei mi poggiò un braccio intorno al collo.
"Never say never, piccola Clifford."
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Fearless || Luke Hemmings.
Fiksi PenggemarLuke e Zoey. Due pezzi di puzzle. Due perfetti sconosciuti, in cerca dell'amore, quello vero. «Noi ci salviamo a vicenda.»