All'uscita dal campo del fuoco, scorse subito la testa rossa di Noriko in lontananza. Se ne stava sotto il porticato, appoggiata con la spalla alla colonna, in bilico su una gamba sola, come se si stesse annoiando a guardare l'allenamento di lotta. Nemeria si fermò per lasciare la shamshir in armeria, prima di raggiungerla.
- Hai fatto di nuovo arrabbiare Roshanai. – disse Noriko.
- Roshanai è sempre arrabbiata. –
- Tu non fai altro che provocarla. –
- È lei che mi istiga. Non posso prenderla a sberle, quindi mi limito a prenderla in giro. –
- E così lei ti riempie di esercizi fa fare. – sospirò e si staccò dalla colonna, - Seguimi. La stanza di Sayuri è di sopra. –
Salirono al secondo piano, proseguirono fino a un corridoio sulla destra. Sulla parete che faceva angolo, incisa direttamente nel laterizio, c'era la scritta "Mintaqa syad," area dei maestri. Noriko si fermò davanti alla prima porta che, subito, si schiuse. - Lǎoshī? –
- Avanti. –
Sayuri le attendeva inginocchiata davanti a un basso altare di legno, con fregi floreali intagliati nelle gambe. Il profumo dell'incenso aveva riempito la stanza, assieme a quello dei tulipani, sistemati sotto la finestra. Nemeria seguì l'esempio di Noriko e si tolse le scarpe sulla soglia prima di accomodarsi davanti al grande tavolo quadrato. Sayuri infilò un bastoncino fumante in una tazza di ceramica, giunse le mani davanti al naso e chinò il capo, pronunciando una preghiera a bassa voce, una nenia cantata come se nella stanza ci fosse solo lei. Quando si alzò, prese la teiera al centro e si approssimò a quelle che, agli occhi di Nemeria, sembravano delle ciotole più che delle tazze.
- Si chiamano chawan, sono tipiche del Chin. – le spiegò Noriko.
- Somigliano a quelle di Arsalan e Asuka. –
- L'Ukiyo-e il Chin hanno rapporti commerciali da tempi immemori. –
Picchiettò il tavolo con l'indice e col medio due volte. A quel gesto Sayuri, smise di versare e passò a riempire la tazza di Nemeria: - Dimmi quando basta. –
Il contatto dell'acqua bollente con le foglie essiccate liberò un delicato profumo di gelsomino che si mescolò, sovrapponendosi, a quello del crisantemo. Nemeria inspirò a pieni polmoni, riempiendosi il naso di quel nuovo buon odore. - Va bene così, grazie. –
Sayuri versò il resto nella sua tazza e si sedette: - La mia túdì mi ha detto che desideravi parlarmi. –
- Sì, avrei delle domande da farvi. –
- A che riguardo? –
Nemeria guardò Noriko e poi prese un bel respiro: - Io credo di... di saper dominare anche l'aria. –
- Pensi? –
- Sì, no, in realtà ne sono sicura. È solo che è complicato. –
Sayuri socchiuse le palpebre, sorseggiando il tè. Anche se Nemeria si sentiva sudare le mani, vederla così calma le infuse il coraggio necessario per andare avanti: - Non so come, ieri mi sono ritrovata dentro la testa di Batuffolo, il mio caracal. Non so come sia successo. Prima ero appoggiata alla parete e dopo guardavo me stessa dal basso. E anche le emozioni... erano tutte confuse. Erano mie, erano sue e poi si sono unite e quello che provavo io lo provava anche lui. –
- E poi sei tornata in te con le tue forze? –
- No. È stato merito di Noriko. –
- Capisco. – spostò lo sguardo sulla finestra e rimase a guardare fuori per un po', senza aggiungere altro, - Quindi anche tu sei come me. –
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Whispering Wind
FantasySECONDO LIBRO DELLA SAGA "JINIAN" L'adolescenza è l'epoca in cui l'esperienza la si conquista a morsi. (Jack London) Sono passati quattro anni dalla fine del torneo e Nemeria ha una nuova vita. Lei e Noriko sono tra le più famose gladiatrici di Kala...