Whispering Wind

Ritrovarsi [2/3]

Nel tragitto verso casa, Nemeria e Noriko rimasero in silenzio. Noriko la precedeva di poco, ma quando Nemeria provava a raggiungerla aumentava l’andatura per mantenere la distanza. 

Quando arrivarono a casa, la trovarono in fermento. Bahar e Merneith le accolsero all’entrata e, senza troppe cerimonie, le accompagnarono nella sala da pranzo. Tre nuovi triclini erano stati disposti contro il muro e il tavolo spostato al centro della stanza. Tyrron sorseggiava un bicchiere di vino sulla sedia a capotavola, con Morad in piedi al suo fianco. Tra lui e il legno di castagno c'era una semplice tovaglia di lino azzurra.

- Merneith, venti e più anni al mio servizio e non hai mai imparato a scegliere il vino. -

- Chiedo perdono, aghà. -

- Non scusarti. La prossima volta manda Bahar. Non hai più l’età per queste cose. -

- Sì, aghà. -

La vecchia serva fece per chinarsi, ma Tyrron la fermò con un gesto della mano. Bevve l’ultimo sorso, lo trattenne in bocca ingrossando le guance e lo deglutì con una smorfia.

- Voi due, seguitemi. I nuovi schiavi sono qui fuori. - disse alzandosi.

Nemeria gli corse dietro fino al giardino. Nel centro, vide dieci donne, allineate l'una accanto all'altra. Le loro kandys pulite contrastavano con la pelle scottata dal sole e con le cicatrici sulle braccia e sulle gambe. Le guardie li scrutavano dal porticato, con la spada a portata di mano.

- Ho provveduto a procurarmi il necessario per una servitù completa. Parlano più o meno tutte il sihamnstico, quindi anche con la lingua non dovreste avere problemi. - illustrò pragmatico Tyrron. 

Proseguì fino alla fine della fila e si fermò davanti a un uomo. Nemeria lo fissò da dietro la sua spalla. Era un besajaun con una fitta barba grigia, crespa quasi più dei suoi capelli. Una treccia scavalcava la fascia sulla fronte e ricadeva sugli occhi, protendendosi fin oltre il petto. In mezzo al viso, la radice del naso si allargava in due narici triangolari e slargate, come quelle di un maiale.

- Purtroppo, è difficile trovare uno schiavo specializzato nella cura degli animali. Dovrai accontentarti di questo stalliere. L’uomo che me lo ha venduto mi ha assicurato che sa far bene il suo mestiere. -

Nemeria corrugò le sopracciglia. Perché mai uno stalliere avrebbe dovuto sapere come occuparsi di Batuffolo?

- Se non avete nulla da chiedere, io andrei. - Tyrron si girò e Morad lo raggiunse subito, - Vi lascio una decina di guardie. Gestitele come meglio credete. -

- Quando conosceremo i nostri nuovi sponsor? - domandò Noriko. 

Sino a quel momento era rimasta in disparte sotto l’ombra del porticato. Nemeria nemmeno si era accorta della sua presenza.

- Stasera li incontrerò e vedremo di fissare una data. Al più tardi, la settimana prossima. Quindi aspettatevi una visita di Ehsan. -

Lo accompagnarono alla porta e attesero che anche le guardie uscissero, prima di tornare in giardino. Gli schiavi erano ancora lì, tutti sull’attenti. Nonostante le gambe divaricate e la schiena dritta, l’unico immune alla tensione era il besajaun. Sembrava un soldato annoiato. 

Nemeria si grattò la nuca e occhieggiò verso Bahar e Merneith in cerca di un suggerimento su come comportarsi, ma nessuna delle due si scompose. Su Noriko, poi, sapeva di non poter contare. L’unica cosa che le venne in mente furono gli avvertimenti di Tyrron.

Si schiarì la gola e avanzò oltre l’ombra sempre più scura delle colonne.

- Bene, come avrete capito, saremo noi le vostre padrone da oggi. Io sono le leoncina di fuoco, ma al di fuori dell’arena tutti mi chiamano Nemeria, mentre lei è Noriko. Merneith e Bahar vi faranno vedere la casa e si occuperanno di dirvi cosa fare. - indicò le guardie con un’alzata del mento, - Loro sono una piccola precauzione che aghà Tyrron ci ha lasciato. Per favore, comportatevi bene. Non vorrei rimandare indietro nessuno di voi, ma se sarò costretta non mi farò scrupoli. Son stata chiara? -