La continuità ci dà le radici; il cambiamento ci regala i rami, lasciando a noi la volontà di estenderli e di farli crescere fino a raggiungere nuove altezze.
(Pauline R. Kezer)
Nemeria spalancò gli occhi e si tirò su a sedere. Stette ferma a respirare a lungo, incanalando l'aria in bocca e poi nei polmoni. Le faceva male ovunque, ogni singolo muscolo era contratto, come se avesse dormito fuori per tutta la notte. Il che, considerando che si era svegliata sul pavimento del tempio, non era poi tanto diverso.
"Ancora quel maledetto serpente..."
- Che cosa vuoi, elementale dell'aria? Se stai cercando di dirmi qualcosa, sarebbe meglio che parlassi chiaramente. - farfugliò con voce impastata.
Ovviamente, nessuno le rispose. Si appoggiò sulle ginocchia per tirarsi su, ma fermò subito il movimento. Sanguinava. Distese le gambe sbattendo le palpebre, incredula davanti ai piccoli tagli che le arrossavano. Poi si osservò le mani. Il dito sinistro aveva un colorito violaceo, che si era espanso su tutta la punta. Dell'unghia non rimaneva altro che un triangolo scabro affossato nella carne viva.
- Non è possibile. -
La voce le rimbombò in testa, la pervase ed implose in un'eco che sovrastò il brusio degli altri pensieri. Nemeria si afferrò le spalle per placare i brividi. Il freddo scaturiva da dentro di lei, vischioso e soffocante come l'umidità sprigionata dalla pietra. Sbatté le palpebre così tante volte da riempirsi lo sguardo di puntini. Eppure l'unghia scheggiata e i tagli rimasero lì, reali.
Tu non sei degna.
"Vaffanculo."
Dovette fare più di un tentativo per alzarsi. La sua mente paralizzata dalla paura non riusciva ad articolare più di un comando alla volta. Piegare le gambe, fletterle, raddrizzare la schiena e le spalle. Camminare. La porta si era spostata; il giorno precedente non era così lontana.
Uscì fuori che il sole non splendeva ancora. Un triangolo di luce illuminava la vasca al centro dell'atrio di un'aura che andava a sbiadire nel grigio e nel nero della penombra vicina ai muri. Le foglie scricchiolarono sotto i piedi mentre Nemeria lo attraversava, diretta alla camera da letto.
- Ti devo parlare. - annunciò mentre si chiudeva la porta alle spalle.
Noriko roteò le spalle. Sedeva nella posizione del loto in meditazione, a occhi chiusi.
- Non è un po' troppo presto per te? -
- Forse è meglio che io non dorma per un po', invece. -
In un unico movimento, la sua amica si alzò e si girò verso di lei. Quando mise a fuoco la sua condizione, il suo sguardo si incupì.
- Che cosa ti è successo? -
- Stavo scappando e sono inciampata su qualcosa. Ho cercato di rallentare, ma non ce l'ho fatta e sono caduta nel fiume. -
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Whispering Wind
FantasíaSECONDO LIBRO DELLA SAGA "JINIAN" L'adolescenza è l'epoca in cui l'esperienza la si conquista a morsi. (Jack London) Sono passati quattro anni dalla fine del torneo e Nemeria ha una nuova vita. Lei e Noriko sono tra le più famose gladiatrici di Kala...