Green eyes

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Chapter 3- Green eyes
Claire, quel lunedì mattina, sotto l'incarico di sua madre, si era dovuta recare al supermercato a fare la spesa per lei e per la sua famiglia, essendo l'unica senza degli impegni particolari al momento. I suoi genitori, infatti, erano davvero troppo indaffarati con la pasticceria quel periodo per poter pensare a tutto il resto, suo fratello George era troppo impegnato con gli ultimi esami ed il tirocinio per diventare un dottore a tutti gli effetti ed Eleonor doveva aiutare i genitori, dato che ormai lavorava con loro.
Le due si stavano sentendo di tanto in tanto tramite dei messaggi, ai quali però la più piccola poteva rispondere dopo molto tempo a causa dei molti clienti che andavano e venivano, dovendoli servire tutti.
Spesso Claire si trovava a pensare di essere l'unica a non avere uno scopo nella vita all'interno della sua famiglia. I suoi genitori, assieme ad i suoi nonni, sia materni che paterni, avevano fatto i salti mortali per riuscire a far arrivare ad alti livelli la pasticceria di famiglia, riuscendoci giorno per giorno e raggiungendo grandi risultati nel corso degli anni. Suo fratello fin da piccolo si era imposto di voler diventare un medico, data la sua grande passione ed il suo grande altruismo verso il prossimo, mentre sua sorella, nonostante avesse rinunciato al proprio percorso scolastico, si era subito ripresa iniziando a lavorare duramente, pronta ad intraprendere uno stile di vita da adulta responsabile e lavoratrice.
A differenza loro Claire, invece, non aveva mai avuto una vera e propria aspirazione verso qualcosa o qualche talento speciale, lei era semplicemente lei stessa nella sua bizzarra spontaneità. Aveva provato alcuni lavori da commessa in dei negozi di abbigliamento o come aiuto parrucchiera, ma niente l'aveva stimolata abbastanza da farle scegliere la sua strada e questo spesso, anche se non lo dimostrava apertamente, la faceva soffrire dentro di sé. Si sentiva inutile, un peso sulle spalle di una famiglia troppo buona con lei.
Tali paranoie le annebbiarono talmente tanto la mente da farle dimenticare in un secondo tutto quello che doveva comprare, così tirò fuori dalla borsa il post-it che sua madre le aveva lasciato con su scritta la lista della spesa e lo lesse ad alta voce.
-Vediamo, ho preso la salsa di pomodoro, le verdure anche, i tremendi bastoncini di pesce per Eleonor anche. Oh ecco cosa mancano, i cereali all'avena per George!-
La mora si recò immediatamente nel reparto che le serviva e cominciò a frugare tra le varie marche di cereali, cercando la preferita di suo fratello.
Faticò per trovare ciò che cercava, ma non appena riconobbe la scatola si sentì sollevata. Peccato soltanto per il fatto che essa si trovasse nello scaffale più alto, troppo complicato da raggiungere per lei, data la sua scarsa statura.
Claire tentò di mettersi sulle punte per ben tre volte, invano, perché non riuscì ad arrivarci nessuna delle volte. Alzò gli occhi al cielo spazientita, sbuffando.
-Ti prego tu lassù, se mi senti mandami un angelo munito di ali che riesca ad arrivare a quei benedetti cereali- parlò da sola non curandosi di tutte le persone che passando avrebbero potuto sentirla e scambiarla per una pazza
-Serve una mano?- udì improvvisamente alle sue spalle, strabuzzando gli occhi per lo stupore
Voltandosi lentamente si ritrovò davanti la figura di un ragazzo riccio dai capelli castani chiari con due occhi color miele, vestito in un modo quasi indecente, si trovò a pensare, dato che l'abbigliamento che indossava le ricordò vagamente suo nonno.
Lui le stava sorridendo, in attesa di una risposta.
-Ehm.. magari- rispose lei, leggermente in soggezione, non avendolo mai visto prima d'ora
-Cosa ti serve?-
-Quei cereali là in alto, più precisamente quelli con la scatola con il disegnino dell'orso polare- glieli indicò, pensando a quanto fosse imbarazzante comprare dei cereali per bambini per un ragazzo di ormai ventiquattro anni
Il ragazzo, in modo molto pacato si avvicinò agli scaffali e senza nessuna difficoltà riuscì ad afferrare immediatamente la scatola. In un attimo gliela porse, mantenendo il sorriso con il quale era arrivato.
-Grazie mille- Claire ricambiò il sorriso, riconoscente
-Di nulla ci mancherebbe, ho soltanto preceduto l'angelo munito di ali- rise lui leggermente, facendola arrossire per la figuraccia fatta
-Non farci caso ti prego, in certi momenti sembro pazza ma sotto sotto sono normale- cercò di giustificarsi, non credendo quasi nemmeno lei a ciò che disse
-Non c'è bisogno di imbarazzarsi, tranquilla, alla fine mi hai divertito- le disse per tranquillizzarla
Con sua grande sorpresa ci riuscì, facendo comparire sul volto di lei un sorriso ancor più smagliante e due adorabili fossette ai lati delle labbra.
-Ci siamo già visti da qualche parte per caso? Perché hai una faccia rivista a dirla tutta- le chiese
Claire non poteva certamente affermare la stessa cosa: era sicura che quella fosse la primissima volta che lo aveva visto.
-Non mi pare proprio, mi spiace- si strinse nelle spalle realmente dispiaciuta
-Oh, allora sicuramente mi sbaglio io- il riccio annuì con il capo indietreggiando lentamente, non sapendo cos'altro aggiungere
-Claire?- una voce familiare mise fine a quel silenzio imbarazzante che era venuto a formarsi in pochi attimi
-Charlie!-
La ragazza sorrise spontaneamente riconoscendo il ragazzo castano e lo salutò subito con i soliti due baci sulle guance.
-Anche in posti come questi sono destinato ad incontrarti- le disse allargando le braccia, ancora incredulo
-Però stavolta senza Eleonor- aggiunse con un pizzico di malinconia
-Aspetta aspetta aspetta, voi vi conoscete?- il riccio si intromise di getto nella conversazione tra i due, poggiando una mano sulla spalla di Charlie
-E voi due vi conoscete?- chiese anche Claire, del tutto confusa
Il castano se la rise a causa della situazione in cui casualmente si era ritrovato, annuendo ad entrambi.
-Cara Claire, ti presento John Richard Deacon, un mio carissimo amico e compagno di mille avventure- le disse, ingigantendo di molto il loro reale rapporto
-Preferisco solo John a dire il vero, anche se tutti gli amici mi chiamano Deaky- precisò il riccio porgendo la mano alla mora, che la strinse a sua volta
-Che soprannome buffo- ammise sincera
-Lo so, ma sempre meglio che chiamarlo ogni volta John Richard- alzò le mani al cielo Charlie
-Esattamente- John confermò le parole dell'amico, con la mano ancora stretta a quella della ragazza
Lei notò questo particolare e si presentò a sua volta -io sono Claire, Claire Jane Cooper per l'esattezza, ma basta Claire ovviamente-
-Molto piacere Claire- le disse con tono galante, mostrando sempre quella sua naturale gentilezza
Le loro mani a quel punto si separarono definitivamente.
-Lei è non altri che la sorella maggiore di Eleonor Cooper, la ragazza di cui ti ho tanto parlato- sottolineò questo particolare Charlie, facendo sì che l'amico passasse il suo sguardo da lui a lei varie volte
-Oh ma quindi..- rifletté, facendo una piccola pausa
-Tu eri presente alla festa dell'altra sera a casa dei Prenter?-
La mora confermò il tutto con il capo.
-Ero con mia sorella, Eleonor appunto- qui guardò istintivamente Charlie, che le sorrise all'istante, intuendo così che le ragazze qualcosa dovevano averlo capito, riguardo il suo interesse per Eleonor
John fece alcuni collegamenti nella sua testa e un piccolo flash gli tornò in mente:
"-E' tua?-
-Di mia sorella in realtà-"
Dopodiché gli balenò in mente il viso della ragazza che aveva parlato con Roger quella sera e si accorse che quella ragazza era proprio Claire.
-Tu hai parlato con il mio migliore amico, sì, tu sei la ragazza della scarpa- la indicò, ricordandole l'aneddoto accaduto a cui lui aveva assistito in silenzio, ridendo solamente
-Ecco dove ti avevo già vista-
-Oh, la storia di Cenerentola- se ne ricordò e ciò la fece ridere leggermente, ripensando all'espressione scocciata di Eleonor a causa del nomignolo affibbiatole
-Si esattamente!- confermò John, sorridendo divertito a sua volta per la battuta di Roger
-Ma di cosa parlate? Voi vi conoscete?- Charlie era palesemente confuso, si indagava su cosa fosse accaduto quando lui non c'era e si chiedeva cosa volesse dire Cenerentola
-Storia lunga amico- si limitò a dirgli il riccio
Lui allora cercò lo sguardo di Claire, così che lei potesse dargli qualche spiegazione in più. La mora capì e decise di accontentarlo.
-Uscendo dalla villa la scorsa sera, Ele si è persa una scarpa e pensa un po', il caso ha voluto che fosse proprio un suo amico a trovarsela accanto e a restituircela-
-Amico? Che amico?- corrugò la fronte il castano
-Roger- gli rispose John, calmandolo
-Mh, okay, e la storia di Cenerentola?-
Charlie era davvero molto ansioso di sapere più cose possibili e ciò Claire lo notò, trovandolo molto strano e leggermente inquietante, proprio come lo aveva definito anche Eleonor la stessa sera del party.
-Vorrei tanto raccontartelo, ma devo tornare a casa a preparare il pranzo per la mia famiglia- si congedò da lui, lasciandolo a bocca semiaperta in disperata ricerca di risposte
-Ma io, veramente..-
-Mi dispiace tanto- si scusò lei, cercando un modo per allontanarsi al più presto da lui
John le infondeva una certa sicurezza, ma Charlie con i suoi modi che risultavano abbastanza ossessivi stava incominciando a disturbarla. Non era il voler sapere, ma il modo in cui le cose le erano state chieste, quasi come fossero informazioni di vitale importanza.
-Tranquilla, gli racconto tutto io, tu vai pure- le diede una mano John, circondando la spalla del castano con il suo braccio
Lei gli sorrise riconoscente, pronta ad andarsene.
-Però prima che tu te ne vada..- Charlie allungò una mano verso di lei, come a volerla trattenere
Lei lo intimò semplicemente di parlare, non facendosi nemmeno sfiorare.
-Cosa ne dici di venire ad un'altra festa stasera? Però non in qualche villa lussuosa, ma in un locale di proprietà di mio cugino. Sempre con Eleonor, ovviamente- ammiccò
John, sentendo una tale richiesta, sbarrò gli occhi scioccato, sperando in tutti i modi che la ragazza rifiutasse categoricamente l'invito.
-Dove e a che ora?-
Charlie sorrise vittorioso al risuonare di quelle parole.
-Stasera alle dieci e mezza. Poco distante dal centro, il locale si chiama "In the middle of nowhere", se mi lasci il tuo numero ci mettiamo d'accordo al momento-
-Vi divertirete un mondo, fidati- la rassicurò
Claire accettò la proposta e dopo che i due si furono scambiati i rispettivi numeri di telefono, la ragazza se ne andò una volta per tutte, dirigendosi alla cassa per pagare.
-Tu sei un pazzo, Charlie- lo sgridò il riccio, quasi incredulo
-Pazzo? E' una festicciola fratello, ci vieni addirittura tu che sei il più santo di questo mondo- gli ricordò, mentre era intento a salvare il contatto di Claire in rubrica
-Io ho le mie motivazioni e tu le sai bene- gli puntò il dito al petto, serio
-Bene Deaky, ora però anche io ho le mie serie motivazioni per agire in questo modo-
John lo guardò confuso -e quali sarebbero tali motivazioni?-
-In realtà ne ho solo una, che vale per mille-
Il riccio gli intimò di continuare, aprendo le braccia.
-Conquistare il cuore di Eleonor, nient'altro-

The Only Exception // R.M.T.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora