You're my hero

469 18 16
                                    

Chapter 27- You're my hero
Un lunedì mattina qualunque di inizio Marzo, in casa May, un Brian fin troppo agitato stava tentando di sistemarsi la folta chioma al meglio.
I Queen, dopo giorni di attesa, avrebbero finalmente potuto ascoltare la loro nuova hit, Seven seas of rhye, direttamente da una stazione radio al centro di Londra. I ragazzi si sarebbero dovuti recare in tale luogo di lì a poco e Brian, essendo il più preciso, ci teneva particolarmente a fare bella figura con gli speaker e lo staff.
Summer, intenta a studiare, di tanto in tanto buttava delle occhiate fugaci e divertite sul fratello. La biondina sapeva quanto il riccio fosse in ansia.
-Brian- lo chiamò notando una sua mano fin troppo tremante
-Mh?- si limitò a risponderle lui continuando a giocherellare con i propri ricci ribelli
-No cavolo! Neanche così vanno bene- borbottò poi
-Bri, i tuoi capelli vanno benissimo così come sono- tentò di rassicurarlo lei, distogliendo l'attenzione dal proprio libro di sociologia
-Oh non dire cretinate, Sum. Sono osceni, sarò il più brutto- si lamentò.
Summer sbuffò, esasperata dal suo essere così pignolo.
-Non sarai il più brutto, sarete tutti e quattro fantastici, come sempre- gli disse dolcemente
-E poi stai tranquillo, conoscendo Freddie farà di tutto per avere la totale attenzione su di sé- ironizzò la bionda, sorridendo amaramente senza che Brian potesse accorgersene
-Quella è una garanzia- sorrise il riccio, fingendo di non essersi accorto della sua tristezza.
In realtà Brian aveva captato nell'immediato sia quel cambio di tono, che quell'espressione cupa, scrutandola silenziosamente attraverso il riflesso dello specchio.
-Perciò tranquillo, sii te stesso nella tua naturalezza- gli consigliò lei.
Il riccio sbuffò, lasciando finalmente perdere i capelli. D'altronde quella matassa di ricci color corvino era una battaglia persa in partenza, da sempre.
-Ci proverò- disse lui controllando l'orologio, scoprendo con sua gioia di essere in netto anticipo sulla tabella di marcia
-Grazie a Dio manca ancora un'ora, posso prendermela con comodo- si rilassò sedendosi di fronte a Summer, ora totalmente concentrata sul suo libro
-Cosa studi?- le domandò
-Sociologia-
-Test imminente?-
-Tra una settimana, ma dati i vari impegni, mi porto avanti- gli spiegò rapidamente
-Degna sorella di tuo fratello- le sorrise nuovamente, venendo ricambiato da una strana smorfia, che questa volta Brian non riuscì proprio ad ignorare
-Va tutto bene Sum?-
La bionda, leggermente sbigottita, alzò il capo velocemente, dedicandogli un'espressione confusa.
-Si, perché me lo chiedi?-
-Perché è da un po' che ti vedo giù, a dire il vero- le confessò
-Sono tuo fratello, le noto certe cose, anche se non dico nulla. Ho notato che sei più fredda quando ti trovi con me ed i ragazzi, specialmente con uno di loro-
A Summer mancò un battito.
-Non so proprio di cosa tu stia parlando Bri- finse di sentirsi disorientata
-Summer- scosse il capo lui
-Brian- lo imitò lei
-Vuoi dirmi cos'è successo tra te e Freddie?- le chiese finalmente, stanco di quei discorsi fin troppo vaghi
-Nulla- la bionda non demorse
-Per favore Sum, vuoi smetterla di fare la mocciosa? Tu e Freddie siete sempre stati super attaccati, non facevate altro che punzecchiarvi e ridere insieme. Poi, da un giorno all'altro, a malapena vi guardavate negli occhi. Come può essere tutto nella norma?- la interrogò per l'ennesima volta
-Sai che con me puoi parlare di tutto- Brian allungò una mano verso di lei, accarezzandole la guancia
-La realtà è che.. è semplicemente tutto uno schifo Bri- gli confessò finalmente, invasa da un'onda di amara tristezza
-Che cosa?-
-La nostra realtà. La nostra famiglia. La nostra vita-
-Spiegati meglio- la spronò il ragazzo.
Summer prese un bel respiro, ricacciando indietro delle lacrime.
-Tu pensi davvero che io potrei fargli rischiare così tanto, Bri? La nostra realtà è una merda, le nostre famiglie sono in continua guerra con i Scott e noi rischiamo ogni giorno la malora a causa di Rupert- gli disse sconsolata
-Tu ti senti in grado di proteggere Grace, così come Roger si sente in grado di proteggere El. Ma io no. Io non lo posso proteggere, io odio il pensiero che possa essere giudicato per il rango a cui appartiene o il pensiero che a causa di queste guerre famigliari possa succedergli qualcosa, così come alla sua famiglia-
Brian la ascoltò in religioso silenzio, comprendendo ogni suo più piccolo ragionamento.
-Tu sai di cosa è capace Rupert, tu sai chi lavora per lui. Lui non colpirebbe mai noi, sarebbe troppo stupido, bensì le persone che amiamo-
Il riccio annuì consapevole ed ugualmente avvilito.
-Lui è così.. puro Brian. È vulnerabile, buono, sensibile, non farebbe del male ad una mosca. La sua famiglia è composta di persone così umili e indifese, talmente indifese che la furia di Rupert riuscirebbe a distruggerle in pochi schifosi attimi-
-Lo so- confermò Brian
-Io non posso permettere che gli succeda qualcosa. Tenerlo vicino a me vorrebbe dire rischiare ed io non voglio che Freddie rischi nulla- terminò Summer
-E lui queste motivazioni le conosce?-
La ragazza dissentì, scuotendo il capo.
-Come no?- si sorprese il riccio
-Mi sono dovuta inventare una scemenza. Gli ho detto che mamma e papà vogliono che io mi sposi con una persona del mio ceto sociale, facendogli intuire di non essere al mio.. livello, in un certo senso-
-Oh, allora ecco spiegato perché è così freddo con te- Brian capì tutto
-Esattamente- annuì la bionda
-Perché non gli hai semplicemente detto la verità? Lui ti avrebbe capita, è un ragazzo intelligente-
-Sì, so che mi avrebbe capita, ma so anche che non si farebbe fatto fermare da questa mia paura. Lo conosco, per me avrebbe rischiato, ma io non voglio questo-
-Ti fa onore, Sum. Stai mettendo prima lui di te- la elogiò il fratello, strappandole un sorriso sincero
-Un giorno comprenderà la mie motivazioni-
-E pensare che io ti ho sempre vista come una bambina, la mia sorellina, una creaturina da proteggere ad ogni costo e con ogni mezzo- le disse lui
-E invece sei più matura di me ed Oliver messi insieme-
-Sei tu il cervellone di casa, ti ricordo- ridacchiò Summer
-E tu sei quella coscienziosa. Colei che prima di agire pensa alle conseguenze, non volendo mettere a repentaglio la vita di qualcuno che le sta a cuore-
La bionda si sentì un libro aperto udendo quelle parole.
-Ti voglio bene fratellone- gli strinse la mano, bisognosa di quel contatto vivo
-Anche io e ci sarò sempre per te. Non esitare mai a venire da me quando ne avrai bisogno- Brian le baciò il dorso della mano facendola sorridere, malgrado tutta quell'angoscia che la stava circondando.

The Only Exception // R.M.T.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora