Just a puppet

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Chapter 26- Just a puppet
La mattina giunse in fretta e dei raggi di sole, come di consueto, entrarono dalla finestra della camera di Eleonor, investendo lievemente il viso rilassato di Roger, ancora immerso in un sonno profondo e beato.
Il biondo, disturbato da quella nuova luce, incominciò pian piano ad aprire gli occhi, mostrando le proprie iridi azzurre al mondo circostante.
Con la curiosità degna del più innocente dei bambini, il ragazzo prese a stropicciarsi gli occhi poggiandosi di tutto peso su un gomito, comodamente adagiato sul materasso. Guardandosi per un attimo attorno, realizzò finalmente di essere in camera di Eleonor, ricordandosi velocemente del giorno precedente, malgrado la sua mente volesse rimuoverlo dalla memoria.
Roger s'insospettì non notando più la castana al suo fianco, sorprendendosi anche nel vedere la porta della stanza totalmente spalancata, esponendo entrambi ad ogni rischio.
Così il biondo decise di alzarsi dal letto e di rivestirsi in quattro e quattr'otto, andando alla ricerca della propria ragazza, dirigendosi al piano inferiore con passo felpato.
Prestò particolarmente attenzione a girare l'angolo posto alla fine delle scale, ritrovandosi improvvisamente la sagoma di qualcuno dinanzi a sé.
-Ah!- urlarono i due all'unisono
-Cazzo Rog, vuoi farmi venire un infarto!?- sbottò Claire cercando di smaltire lo spavento, con una nonchalance che sorprese ancor di più Roger
-Mi dispiace, io.. credevo non sapeste che..- tentò di spiegare lui.
La mora sospirò, essendo in via di ripresa.
-I miei non ci sono e non sanno niente. Io so tutto, El stamattina mi ha raccontato ogni cosa- gli comunicò con tranquillità
-E credimi, dire che fino a ieri ti avrei voluto fare fuori è un eufemismo- aggiunse
-Mh?- il biondo inarcò un sopracciglio
-Non credere che El sia stata l'unica ad essere morta di paura per te. Eravamo tutti super preoccupati, a Deaky stamattina si è tolto un macigno dal petto quando gli ho detto che eri qua. Per quanto riguarda Freddie e Brian, beh, loro ti uccideranno inevitabilmente, ma questo dovevi aspettartelo-
Roger le sorrise quasi imbarazzato.
-Mi spiace, non era mia intenzione farvi preoccupare-
-Sei perdonato, ma solo perché hai avuto dei problemi seri, altrimenti sarei stata la prima ad ucciderti- Claire gli si avvicinò arruffandogli giocosamente la chioma dorata
-Sono salvo- si finse rincuorato, divertendola, assumendo poi uno sguardo indagatore
-Se te lo stai chiedendo è in cucina. Ti sta preparando la colazione, perciò raggiungila prima che faccia esplodere qualcosa- gli fece l'occhiolino lei
-Guarda che ti ho sentita!- la voce fuori campo di Eleonor li fece ridere, dando l'input al biondo di raggiungerla, trovandola indaffarata a preparare pancakes con un grembiule bianco a strisce rosa indosso
-Potrei definirti addirittura sexy con quel coso addosso, sai?- richiamò la sua attenzione il ragazzo, ricevendo in risposta un sorrisetto colmo di fierezza
-Ho uno stile a parte, lo so- si pavoneggiò la castana
-Comunque buongiorno- si avvicinò al biondo dandogli un bacio a stampo
-Buongiorno anche a te- Roger si sedette su uno sgabello non troppo lontano dalla postazione di Eleonor
-Pensavo di svegliarmi con ancora te vicina, ma hai infranto ogni mia aspettativa-
-Mi dispiace, ma Claire ha iniziato a dare di matto contro la porta e per non rischiare di svegliarti l'ho raggiunta e le ho raccontato tutto. Eri troppo cuccioloso mentre dormivi, non potevo permetterle di svegliarti- gli dedicò degli occhi dolci lei
-A proposito, come hai dormito?-
Meravigliosamente​, pensò Roger.
Ogni tanto si era svegliato nel bel mezzo della notte con il pallino fisso dei suoi genitori nella mente, ma poi i suoi occhi finivano su Eleonor profondamente addormentata ed ogni male sembrava anestetizzarsi in automatico. Più di una volta il biondo le aveva accarezzato le guance e le labbra con le dita, beandosi del suo respiro calmo e regolare, che la rendeva innocente come una bambina.
Quell'insieme di piccole cose lo avevano aiutato, almeno per quelle poche ore, a fuggire dal buio che il giorno prima lo aveva soffocato.
-Bene, il tuo letto è comodo e tu sei un ottimo peluche-
-E' uno sfottò implicito riguardo la mia scarsa statura?- gli chiese lei fingendosi indignata.
Roger, reprimendo un sorrisetto, scosse il capo in segno di negazione. Con pochi passi la raggiunse posizionandosi dietro di lei, cingendole poi la vita con le braccia, lasciandole dei bacini delicati dalla guancia fino al collo.
-Sei il mio piccolo peluche- ribadì
-Gne gne- canzonò Eleonor, beandosi al contempo di quelle attenzioni
-Un piccolo peluche famelico, ci terrei a precisare- le sussurrò nell'orecchio
-Che vuoi dire?- lo guardò lei interrogandolo
-Non ti ricordi del tuo attentato, stanotte?- le domandò divertito, facendola diventare paonazza in pochi futili secondi
-Roger!- la ragazza abbandonò i fornelli, portandosi le mani sul viso per l'imbarazzo
-Ho capito, sono discorsi notturni, ora siamo nella fascia protetta- il biondo alzò le mani in segno di resa, allontanandosi con fare innocente
-Ma vaffanculo Taylor!- Eleonor si tolse velocemente il grembiule e lo lanciò contro il proprio ragazzo, che lo afferrò al volo ridendo a crepapelle
-E io che, dopo stanotte, ti credevo più esplicita-
-Anche io dopo stanotte ti credevo più cavalleresco- gli dedicò una smorfia lei, divertendolo sempre di più per la sua innocenza
-Preferisco le auto ai cavalli-
-Cabarettista nato- applaudì fintamente Eleonor, porgendogli poi i suoi pancakes, sui quali fece colare dello sciroppo d'acero
-Modestamente-
-Mangia e taci- lo zittì roteando gli occhi, ma sorridendogli contemporaneamente
-Non me lo faccio ripetere- Roger si avventò famelicamente sul piatto che aveva davanti, mentre Eleonor continuò a scrutarlo con del leggero nervosismo nascosto negli occhi
-Cosa farai?- gli domandò di getto, facendogli assumere un'espressione interrogativa
-Con Rupert e Sam. Con i tuoi genitori. Cosa vuoi fare?-
-Con i miei niente, per ora- ingoiò quel boccone fin troppo amaro
-Ma con Sam so già cosa fare, voglio andare a parlargli a quattr'occhi. Ha infranto un giuramento che avevamo fatto, l'unico giuramento che sarebbe dovuto andare oltre ogni disputa famigliare, ma se ne è sbattuto, perciò si beccherà tutte le conseguenze- le spiegò
-Cioè?-
-Deciderò sul momento- si limitò a dirle
-Non vorrai mica fare a botte..-
-No, no. Con la violenza non si risolvono queste faccende. Lo massacrerò psicologicamente, conosco i suoi punti deboli, perciò al primo passo falso mi sentirò in dovere di attaccare-
-E' necessario?- gli chiese amareggiata
-Non vorrei, perché io non sono come lui, ma se l'è cercata-
Eleonor non replicò, trovando il ragionamento di Roger impeccabile. Sam l'aveva fatta grossa e ora doveva pagarla, anche nella maniera più brutale, avendo tradito il sangue del proprio sangue.
-Posso venire con te?-
-Cosa?- il biondo aggrottò le sopracciglia
-Perché?-
-Voglio esserti vicina e soprattutto voglio evitare che la situazione degeneri-
-Non arriverò alle mani, te l'ho già detto- le ripeté calmo
-Fa lo stesso, voglio venire con te. È un brutto momento e voglio esserci, permettimelo, anche per rimediare all'errore dell'altra sera-
-Quella sera non ha più importanza per me, El-
-Ti scongiuro-
Roger la osservo con serietà, addentando l'ultimo boccone rimastogli.
-Mi prometti che questa volta non farai stronzate, se vieni con me?-
Eleonor, in tutta risposta, si portò una mano sul cuore.
-Sai che non mi piacciono le promesse, perciò ti assicuro che non combinerò nulla che possa incasinare maggiormente la situazione-
Il biondo, allora, annuì convinto.
-Perfetto, allora preparati- la spronò
-Dammi qualche minuto e sono da te!- gli disse lei andandosi a preparare, così da poter affrontare Sam il prima possibile.

The Only Exception // R.M.T.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora