Past

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Chapter 17- Past
Roger rincasò silenziosamente appendendo la propria giacca all'appendiabiti, dato che voleva indossarne un'altra per la serata che lo attendeva, decidendo poi di andare ad avvertire i genitori che sarebbe uscito. Non sarebbe propriamente uscito con Eleonor, ma sarebbe rimasto nei paraggi nel caso qualcosa fosse andato storto.
I due, dopo il loro bacio, avevano deciso di comune accordo di parlarne in un altro momento, non trovando quello adeguato ad una questione tanto delicata ed importante. Non c'era stato nessun ulteriore contatto tra loro, se non un semplicissimo bacio sulla guancia che Eleonor gli aveva schioccato prima che se ne andasse.
Roger si sorprese di come, nonostante quel gesto avvenuto tra loro, niente si fosse stravolto. Eleonor non aveva minimamente cambiato atteggiamento nei suoi confronti, al contrario, la ragazza si era mostrata più rilassata e disponibile, più di quanto lo fosse stata precedentemente.
Quel bacio forse li avrebbe separati da una parte, ma fortificati da un'altra.
Il biondo, ancora immerso nei suoi pensieri, si diresse a passo spedito alla ricerca dei genitori, scoprendoli dopo pochi minuti intenti a parlare in cucina con la porta semichiusa. Il ragazzo, notando la cartella clinica della madre sul tavolo del salone intuì che lei avesse avuto una visita recentemente, così decise, contro la propria morale, di origliare.
-Jade, non puoi continuare così-
-E cosa dovrei fare per te, Patrick? Tu la fai semplice, non sei tu ad essere incollato ad una sedia a rotelle-
Quelle parole cariche di angoscia furono come aghi che, ad uno ad uno, iniziarono ad infilzare con prepotenza il cuore di Roger.
-La psicologa mi ha detto che sei migliorata, allora perché adesso fai così?-
-Io ci provo, okay? Ci provo a fingere che tutto questo non mi faccia male. Ci ho provato per anni e l'unica cosa che è riuscita a darmi forza per accettare tutto ciò siete stati tu e la nascita di Roger-
-Cosa stai cercando di dirmi?-
Anche il tono di Patrick era evidentemente esausto e colmo di tristezza, Roger poteva sentirlo fin dentro le ossa.
-Ho rivisto Tina ieri. È diventata maestra di danza in una scuola tutta sua, il mio sogno. Il mio sogno più grande si è realizzato sulla sua pelle Pat-
-E non sei felice per lei?-
Jade concesse un breve sguardo al marito, distogliendo gli occhi un attimo successivo.
-Lo sono da morire. Sono fierissima di lei, amo sapere che almeno lei ce l'ha fatta, sono sincera, ma allo stesso tempo non posso impedire a me stessa di provare dell'amara gelosia nei suoi confronti. Avrei voluto tanto anche io essere dove è lei ora, ballare sulle mie gambe, come facevo a diciotto anni quando ti ho conosciuto, ricordi?-
-Come potrei non ricordarmi?-
Patrick le accarezzò una guancia con premura.
-Invece ci si è dovuto mettere in mezzo quel maledetto incidente a rovinare tutto. Lo sai quante volte avrei voluto poter correre mano nella mano con Roger in riva al mare con i miei piedi e non con questi due pezzi di ferro?-
Jade colpì malamente le ruote facendo sobbalzare il figlio per il rumore improvviso.
-Sei stata tu a scegliere di rinunciare alle tue gambe per diventare mamma-
Le rinfrescò la memoria il marito andando a colpire Roger nel suo punto più dolente, inconsapevolmente. Ebbene sì, Roger Taylor era stato l'inizio della fine della libertà di sua madre, la donna più importante della sua esistenza.
-Tu sai che lo rifarei altre milioni di volte-
"​Non dovresti​" pensò, a differenza sua, il figlio continuando ad ascoltare, volendo sapere come si sarebbe conclusa quella straziante conversazione.
-Lo so ed è per questo che ti amo alla follia, ma ora ascoltami bene Jade-
Patrick si piegò sulle ginocchia afferrandole le mani sotto lo sguardo sofferente di Roger, il quale non riusciva a distogliere gli occhi da loro. Li amava, eccome se li amava. Gli avevano donato l'anima e tutto il loro amore fin dall'inizio e lo avevano reso il ragazzo felice quale era, malgrado i fantasmi del loro dolente passato.
-E' successo tutto troppo in fretta, questo lo sappiamo entrambi. Ci siamo incontrati, conosciuti, amati, abbiamo lottato per stare insieme ed ora siamo ancora solidi come un tempo. Ne abbiamo passate tante rischiando di perdere ben due volte Roger, ma pensa a lui. È un ragazzo bello, gentile, educato, alla mano e pieno di talento, sì è anche un testone delle volte, ma è un figlio invidiabile ed è il figlio che tu hai tirato su, quello che lui è oggi è tutta farina del tuo sacco, del nostro. Siete entrambi tutto ciò che di più bello io potessi desiderare dalla vita, ora non buttarti giù solo perché il dottore ti ha detto che le possibilità che tu possa tornare a camminare sono diminuite, non farlo. Hai atteso per anni, lottato e provato terapie su terapie, lo hai fatto e continuerai a farlo ancora con me a fianco-
Roger si compiacque per le bellissime parole che il padre spese per lui, ma il suo umore crollò di getto udendo la novità che, inconsciamente, Patrick gli aveva rivelato. La speranza che sua madre potesse riacquistare l'uso delle gambe stava pian piano diventando solo una sciocca illusione e ciò non fece altro che distruggerlo, spingendolo ad appoggiarsi, del tutto arreso e spento, con le spalle contro il muro. Era tutta colpa sua e nessuno gli avrebbe mai potuto far cambiare idea.
-Tu sei l'amore della mia vita e non ti lascerò mai cadere nel baratro della depressione, ti sarò vicino giorno e notte e affronteremo tutto insieme, come abbiamo fatto dal primo giorno-
-Ti amo Patrick, immensamente-
-Anche io amore mio-
I due si scambiarono un bacio a fior di labbra sorridendosi stregati dall'amore che l'uno provava per l'altra, scattando poi non appena sentirono un rumore provenire dal salone.
-Che spavento, Shelly deve smetterla di saltare sui divani o finirò per morire d'infarto- si portò una mano sul cuore Patrick
-Non è stata Shelly- comparve d'improvviso Roger fingendo un sorriso
-Ero io-
-Amore, ma da quanto sei qui?- gli chiese allarmata Jade temendo che avesse potuto ascoltare la loro conversazione
-Da meno di un minuto, sono venuto solo ad avvertirvi che esco-
-Dove vai?-
-Da Alesha, vado con i ragazzi e Claire, forse ci sarà anche Summer- comunicò loro
-Ed Eleonor?- domandò Patrick sorpreso di non aver udito il nome della castana
-C'è anche lei, ma deve prima sistemare un'ultima cosa con Sam- gli raccontò facendogli successivamente cenno di dover andare
-Sicuro che sia tutto okay?- si preoccupò Jade notandolo strano
-Si mamma, va tutto bene, ma ora devo proprio andare, i ragazzi mi stanno aspettando-
Si congedò definitivamente dai genitori il biondo andandosi a chiudere in macchina, aprendo dopo un breve attimo il finestrino per poter fumare e scacciare via i pensieri. Roger poteva giurare di sentire il petto ardergli per il dolore, per essere lui stesso la causa del dolore che la sua famiglia aveva provato per anni. Ben due volte li aveva messi in croce e nemmeno per sua volontà. Era stato tutto un gioco stronzo del destino che lo aveva mosso come un burattino, procurando distruzione nella vita di Jade e Patrick che, secondo il biondo, erano le uniche vittime di tutta quella merdosa situazione. Non lui, loro due soltanto.
Roger cacciò l'ennesima nuvola di fumo dalla bocca andando a sbloccare il cellulare, sul quale trovò un messaggio di Eleonor.
"Ti aspetto." -22.24

The Only Exception // R.M.T.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora