By your side

447 20 14
                                    

Chapter 25- By your side
Un fascio di luce violetta investì le iridi smeraldine di Eleonor, costringendola a serrare le palpebre per il fastidio.
Il Middle non era cambiato di una virgola. Era sempre la solita topaia scadente per teppistelli ubriachi e strafatti, cumula di gente davvero poco affidabile e risuonante di musica davvero poco orecchiabile.
Un ennesimo istinto dettò ad Eleonor di stringere maggiormente la presa sul braccio di Roger, al quale era aggrappata.
-Non mi era mancato per niente- tossicchiò infastidita Claire a causa del forte odore di fumo
-Non ci vengo da anni, ma vedo che non è cambiato nulla- constatò, invece, Grace
-E' sempre il solito covo per coglioncelli- lo descrisse brevemente John, che con il braccio stava circondando le spalle della propria ragazza
-Mi spiegate come facevate a frequentare questo posto?- domandò Freddie ai suoi amici in tono più che schifato
-Meglio non rimarcare certi ricordi- si limitò a dirgli Roger
-Il proprietario non ci si è proprio impegnato quando ha deciso di aprirlo- commentò ancora il moro
-In realtà questo locale era della madre dell'attuale proprietario, Erick, ma lei morì qualche anno fa di leucemia e lui si prese l'incarico di portare avanti il Middle per lei. Una volta questo locale era veramente una bomba, ma poi Erick si è lasciato andare e le circostanze sono cambiate insieme a lui- raccontò a tutti John
-Ma è una storia tristissima- disse Eleonor dispiaciuta per Erick
-Già, ma comunque non giustifica tutto ciò che qui dentro gira da anni- le disse Brian
-Ormai il Middle è diventato una vera e propria piazza di spaccio-
-Mi chiedo davvero perché il figlio di Evans ci abbia dato appuntamento proprio qui. A proposito, ti ha detto dov'è Bri?- domandò Roger al cugino dopo una lunga riflessione
-Mi ha detto che ci avrebbe aspettati ad un tavolo vicino alla pista..-
Il riccio portò i propri occhi al punto dettogli dal ragazzo, notando tra la marmaglia una mano svolazzante che voleva attirare la loro attenzione. Capì in pochi attimi che si trattasse del figlio di Derrick Evans, così fece cenno al gruppo di seguirlo, raggiungendolo.
-Ma buonasera!- li salutò il castano entusiasta
-Voi dovete essere i famosi Queen- si alzò dal posto stringendo la mano ad ognuno dei ragazzi, che si presentarono
-Io sono Zack Evans, il figlio di Derrick. Mio padre mi ha parlato molto di voi e dei progetti che avrebbe in mente. Ma aspettate un secondo, queste belle donzelle sono le vostre ragazze?- chiese beffardamente scrutando le tre, soffermandosi più del dovuto su Eleonor
-Esatto- rispose calmo Brian per loro
-Piacere bellezze. Ma accomodatevi ora, abbiamo tanto di cui parlare-
I sette ragazzi si scambiarono degli sguardi fugaci e poco tranquilli, prestando successivamente ascolto a Zack, il quale prese nuovamente la parola.
-Ho ascoltato il vostro primo album. Siete forti, non si può dire il contrario- si complimentò
-Ti ringraziamo- gli sorrise gentilmente Freddie
-Mio padre ha in mente grandi cose per voi. Un tour nei teatri di Londra sarebbe perfetto per far decollare la vostra neo carriera, non prima di aver inciso un piccolo secondo album, chiaramente-
-Proprio di questo vorremmo parlare. Abbiamo parecchio materiale pronto, scriviamo praticamente ogni giorno e avremmo alcune idee per rendere questo secondo album un po' più personale..- prese a spiegargli Brian, venendo bruscamente interrotto
-Di quello dovrete parlare con mio padre, io per queste cose non sono esattamente portato- gli disse il castano con nonchalance
-E allora che senso ha questo incontro?- gli domandò diretto Roger beccandosi una leggera gomitata da Eleonor
-Beh, io sono giovane, mio padre tiene molto al nuovo pubblico a cui dovrebbe esporvi. Voi siete il prodotto e io, come tutti gli altri, il consumatore, se al consumatore il prodotto non piace non vi è successo e senza successo non ci sono soldi-
-Continuo a non capire- bofonchiò silenziosamente Claire
-Devo analizzare in prima persona le vostre facce, il vostro carattere e la vostra propensione al mondo dello spettacolo, altrimenti dove pensate di voler andare?- se la rise Zack, credendosi realmente simpatico
-Fammi capire, aspetta. Io sono venuto in questa odiosa topaia stasera solo per farmi processare da te?- Roger iniziò a scaldarsi
-Rog- lo riprese John
-Io utilizzerei il verbo analizzare. Processare suona davvero male, fratello- il castano gli lanciò un'occhiata di superiorità
-Almeno ne capisci qualcosa di musica?- sbottò il biondo al limite della pazienza. Quel tipo non gli andava proprio giù.
-Il minimo indispensabile-
-Bene, allora direi che possiamo andarcene-
-Roger finiscila- Brian lo richiamò senza accenni di rabbia
-Ma vi rendete conto? Ci stiamo facendo prendere per il culo da questo pagliaccio!- lo indicò facendolo ridere maggiormente
-Rog, calma- Eleonor, che fino a quel momento aveva taciuto, portò la sua mano su quella di Roger, intimandogli di restare calmo
-Non serve a nulla sbottare, non ti ha detto niente di male-
-Dai caro Roger, dai retta alla tua dolce donzella- Zack tirò un'occhiata poco sobria alla castana, che distolse nell'immediato lo sguardo.
Roger prese un lungo respiro, eleggendo il silenzio.
-Perciò, caro analista, cosa ne pensi di noi?- lo interrogò Freddie irritato quasi quanto il biondo
-Beh non è che la vostra musica sia poi così spettacolare. Avete talento e tu Mercury hai sicuramente delle doti straordinarie, ma non so se il panorama musicale avrebbe sul serio posto per voi- gli comunicò con finta innocenza.
Grace strinse la mano di Brian più forte, colpita da quelle parole così meschine.
-Per tua sfortuna sappiamo quanto valiamo, Evans, perciò, se a voi non dispiace, io tolgo il disturbo- Roger si portò malamente dritto, stufo di Zack
-E aspetta un attimo Taylor, diamine! Possiamo scendere a compromessi, d'altra parte a voi serve solo un mio sì detto a mio padre- lo fermò il castano
-E quale sarebbe il compromesso?- chiese Claire
-Vorrei offrire un drink alle vostre dolci metà, non mi sembra di chiedere la luna, no?- propose schietto, ghiacciandoli tutti sul posto
-Ma che razza di proposta è?- perse le staffe John
-Si tratta di un drink, non di un'ora di sesso, suvvia- si strinse nelle spalle il castano imbarazzando ognuna di loro con quella frase poco consona
-Ma che cazzo hai in testa tu?- anche Brian incominciò a perdere lucidità
-Si tratta di una chiacchierata, loro potrebbero parlarmi di voi in modo più dettagliato, il drink lo offrirei io. Non mi sembra di aver chiesto chissà cosa, non è vero Eleonor?- il ragazzo si riferì alla castana, che non seppe che dirgli in un primo momento
-Oh no, non osare.- Roger si sedette di nuovo ponendo un braccio davanti ad Eleonor
-Roger, tranquillo- gli sussurrò lei notando la sua mascella fin troppo contratta per il nervoso -Senti ciccio, cosa sono queste provocazioni?- lo interrogò Freddie
-Pensi realmente che loro ti lascerebbero fare il coglione con le loro ragazze? Perché se lo pensi non hai pochi problemi, sappilo-
-Queste non sono provocazioni, è solo cavalleria- si difese l'accusato
-Con delle ragazze fidanzate?- inarcò un sopracciglio Grace scrutandolo nauseata
-Banali dettagli-
-Sì okay, puoi andare a dire tutti i no che vuoi al tuo paparino, io me ne vado- Roger, non potendone più di quell'idiota patentato, si alzò afferrando la mano di Eleonor per condurla assieme a lui il più lontano possibile dal tavolo
-Beh amico, Rog ha detto tutto ciò che andava detto- John imitò l'amico insieme a Claire, venendo seguito a ruota dal resto del gruppo
-E voi vorreste fare strada? Pff, al primo ostacolo piagnucolate- li sfotté Zack
-Avremo altre opportunità certamente, un coglione come te non ci fa di certo la differenza- lo zittì Freddie andandosene per ultimo, così da poter raggiungere il resto dei suoi amici
-Non avresti dovuto reagire subito in quel modo! Avremmo potuto trovare un compromesso- Eleonor riprese il precedente comportamento di Roger, il quale stava sorseggiando un bicchiere d'acqua fresca per tornare lucido
-Per lui il compromesso era abbordarti e questa cosa io non la permetterò neanche tra un milione di anni- ribatté il biondo in tono serio
-Forse se avessimo preso quel drink con lui le cose sarebbero andate diversamente. Alla fine era solo drink..- prese a dire Grace con malinconia
-Non pensarci neanche! Troveremo altri manager! Evans è solo uno dei tanti- la fermò Brian
-Sì, ma ha in mano le finanze del vostro primo album e poteva farvene incidere un altro- gli ricordò Claire pensierosa
-Fa niente, troveremo altro, l'attesa non ci spaventa- ribadì Roger
-Perché diavolo devi essere così cocciuto?- gli chiese spazientita Eleonor
-Perché diavolo ci tieni tanto a farmi innervosire? Non esiste che tu vada a bere con quello- la guardò male lui
-Lo avrei fatto per te, per voi! E poi se si fosse spinto oltre lo avrei preso a calci, la forza non mi manca-
-Qui non si tratta di un drink o di un altro tipo di approccio, Cooper. Qui si tratta del fatto che quell'idiota si stava approfittando della situazione prendendoci per il culo, nient'altro-
Eleonor, ancor più spazientita dalla convinzione di Roger, decise di non replicare ulteriormente.
-Vado a fumare, quel coglione mi ha fatto innervosire fin troppo e mi serve aria- il biondo si alzò dal posto pronto ad uscire
-Veniamo con te, almeno potremo discutere per bene della faccenda- gli poggiò una mano sulla spalla Brian, seguito da John e Freddie
-Noi rimaniamo qui, fuori fa freddo- Claire parlò per le ragazze
-Bene, allora ci vediamo tra dieci minuti- John le lasciò un bacio sulla fronte
-Che non ti passi per la mente di fare stronzate El- Roger, prima di andarsene definitivamente, la indicò con fare minaccioso
-Signorsì- lo congedò lei scocciata
-Quanto odio quando deve impormi le cose come fossi una bambina- si lamentò poi
-E' solo scocciato a causa del comportamento di Zack, non ce l'ha con te- tentò di calmarla Grace
-Era un drink Grace, diamine! Tempo di parlare cinque minuti con quel deficiente per convincerlo e sarebbe finito tutto. Farne un dramma mi sembra esagerato-
-Penso anch'io che fosse una sciocchezza, ma se i ragazzi non sono tranquilli è meglio non agire- le disse Claire
-Tu, Claire Cooper, che non fai l'esatto contrario di ciò che ti viene imposto? Questa cosa mi sorprende e neanche poco- si sorprese la castana
-Non voglio fare niente che possa ferire Deaky-
-Neanche io voglio ferire Rog, ma pensateci. Avevano un'occasione enorme e si erano fatti delle aspettative gigantesche, ma ora? Dovranno ricominciare tutto da capo e questo perché noi non abbiamo accettato un insulso drink offertoci da Evans- le fece riflettere.
Grace e Claire si guardarono pensierose.
-Non lo so El, è un rischio troppo grande, rischieremmo di farli incazzare per davvero- Grace era tutt'altro che convinta.
Eleonor sospirò, portando poi i suoi occhi alla figura di Zack a pochi passi da lei. Il ragazzo stava conversando con i baristi, sempre con quel solito ghigno irritante stampato in faccia.
In cuor suo Eleonor sapeva che avrebbe potuto rischiare un casino, ma il suo amore per Roger le dava la forza di poter affrontare qualunque situazione. Non avrebbe mai voluto vedere i suoi sogni infrangersi a causa sua e di un suo mancato aiuto.
-Okay, voi non fate niente, ci penso io- annunciò decisa
-Cosa?!- le domandarono le due sotto shock
-Sei impazzita?- le chiese poi Grace sbiancando
-Affatto, tempo cinque minuti e sarò di nuovo da voi. Se arriva Roger distraetelo, alla fine di tutto questo mi ringrazierà-
-No no, io non te lo lascerò fare! Hai idea di cosa potrebbe succedere se lui tornasse? Scatenerebbe il putiferio!- l'afferrò Claire dalla manica del giacchetto
-Lui ha fatto sempre tanto per me, io non posso rimanere con le mani in mano quando ho l'opportunità di potergli essere utile- Eleonor si divincolò dalla presa salda della mora
-Tu sei pazza- scosse il capo la bruna
-Può darsi- fece spallucce
-Ma per loro questo ed altro- disse più che convinta
-Ora vado, sarò un fulmine. Sapete cosa fare se i ragazzi tornano-
Eleonor, senza attendere una risposta o un ulteriore commento, incominciò a camminare verso la direzione di Zack, attirando poi la sua attenzione schiarendosi la voce.
Il castano, notandola, sbarrò gli occhi per la sorpresa.
-Ehilà, vedo che hai convinto il tuo ragazzo- le sorrise lui
-Sì, so essere davvero convincente quando voglio- mentì lei
-Non potevo permettere ad una banalità di mandare a puttane tutti i suoi sforzi, ci tengo a lui, così come tengo ai ragazzi-
-Questo è lo spirito giusto Eleonor- le diede una pacca sulla schiena il ragazzo, richiamando poi il barista
-Ehi bello! Porta due belle specialità della casa per me e per questa affascinante donzella, offro io!-
Il barista annuì mettendosi all'opera e porgendogli i bicchieri pieni qualche minuto successivo.
-Quindi, da quanto tempo state insieme tu e Taylor?- Zack la interrogò tra un sorso e l'altro
-Da quasi quattro mesi- gli rispose Eleonor stringendo le palpebre a causa del sapore amaro del drink, che si stava facendo strada nella sua gola
-Devi tenerci tanto per essere qui-
-Tantissimo- gli disse decisa lei tenendo testa al suo sguardo
-Ne sono felice-
-Senti Evans, vai al punto. Voglio sapere cosa vuoi affinché i ragazzi possano entrare nelle tue grazie- il tono di Eleonor da gentile divenne sgarbato ed eloquente
-Mah, niente di che, si tratta di una chiacchierata e..-
-E?-
Zack le si avvicinò pericolosamente all'orecchio.
-Volevo farti una domanda-
-Del tipo?- Eleonor non si scompose malgrado quell'indesiderata vicinanza
-Che ne dici se io e te ci vedessimo qualche volta? Si tratta solo di qualche uscita ​amichevole​, non penso ti pesi se questo può giovare al tuo fidanzato- le sussurrò maliziosamente, dandole l'input di allontanarsi prontamente
-Ma che cazzo dici?- esplose lei
-E dai Eleonor, ora non giocare a fare la preziosa- le dedicò un ghigno il castano
-Come puoi solo pensare che io potrei cedere a queste tue avance da quattro soldi? Io ho un ragazzo e voglio solo lui, razza di imbecille!-
-Suvvia tesoro, ora non vorrai davvero giocare alla piccola bimba puritana con me. Se sei qui non è solamente per Roger, altrimenti anche le tue amiche sarebbero qui con te, lo sappiamo entrambi-
-Cosa staresti cercando di insinuare?-
-Tu sapevi benissimo le mie vere intenzioni e, a differenza di quelle altre due santarelle, tu ti sei messa in gioco, per guadagnarci quanto i Queen-
Eleonor, udendo quelle parole, rimase senza fiato. Un fitta di rabbia le percorse la spina dorsale, mandandole in panne il cervello, ormai annebbiato dall'astio e da un senso di nausea che l'individuo di fronte a lei le stava trasmettendo.
Alla castana partì uno schiaffo talmente forte sulla guancia del castano da costringerlo a girare di qualche grado il capo.
-Sei solo un verme! Io sono qui solo per Roger e per i ragazzi, non per assecondare i tuoi loschi giochetti!- gli urlò contro
-Oh povera cucciolina innocente, ma chi pensi di voler prendere in giro?-
-Smettila idiota o ti giuro che te ne do un altro di schiaffo, stavolta talmente forte da farti cadere i denti- lo minacciò lei
-E tutto questo solo per una mia constatazione più che giusta? Perché tua sorella e la tua amica si trovano lì, invece che qui? Perché loro rispettano i loro fidanzati, a differenza tua che usi Roger come scusa per essere qui con me- la sfidò avvicinandosi a lei con tutto il corpo, stavolta
-Non c'è niente di male ad essere una puttanella Eleonor, stai tranquilla, qui si apprezza tutto-
-L'ho capito subito, sai? Non appena ti sei seduta al tavolo. La tua faccina innocente nasconde quel non so che, che di innocente ha ben poco- sghignazzò lui maliziosamente sfiorandole la mascella in un modo talmente rude che la destabilizzò, facendola sentire nuovamente vulnerabile, riportandola indietro, tra i suoi ricordi più oscuri.
-Toglile quella manaccia di dosso, prima che lo faccia io con molta poca delicatezza-
La voce di Roger riecheggiò nelle orecchie dei due, marmorizzandoli sul posto.
-​Immediatamente-​ il biondo scandì bene la parola, marcando ogni sillaba.
Zack, notando lo sguardo furente del ragazzo dinanzi a sé, ritrasse la mano alzandola insieme all'altra in segno di resa.
-Okay amico, calmo okay? Non è come sembra-
-Io ti concedo solo qualche secondo per dartela a gambe, poi starà a me decidere se questo è o non è come sembra- gli disse tagliente
-E tieniti quel cazzo di contratto, tu e tuo padre non ci servite a niente- intervenne Freddie spalleggiando l'amico e mettendo maggiormente alle strette Zack, il quale lanciò un'ultima occhiata languida ad Eleonor, sapendo come colpirla.
-Comunque ti conviene comprarle un collare Taylor, non so quanto riuscirai a tenerla a bada, se no- gli suggerì prima di andarsene a grandi falcate, facendo deglutire in silenzio Roger e gelare il sangue nelle vene a tutti gli altri, specie ad Eleonor, che si sentì davvero ferita da quelle parole.
Il biondo strinse i pugni senza muovere un passo.
-Che gran figlio di zoccola!- esclamò Claire fin troppo alterata
-Ti ha fatto qualcosa?- Brian si rivolse con premura ad Eleonor, che sorridendogli negò il tutto
-No tranquillo, abbiamo solo discusso verbalmente-
I ragazzi sospirarono di sollievo e il riccio, ora più tranquillo, le accarezzò i capelli con fare fraterno.
-Grazie a Dio- Grace anche le accarezzò la chioma castana
-Ora direi di andare, la serata è stata anche fin troppo movimentata per i miei gusti- suggerì John ricevendo solamente assensi da parte di tutti.
Una volta fuori, i sette ragazzi decisero di raggiungere le macchine così da poter lasciare quel covo sfortunato.
Eleonor, che per tutto quel tempo non aveva emesso un fiato, tentò di afferrare una mano a Roger, il quale stava per entrare nella propria auto.
-Aspetta-
Roger la guardò gelidamente, senza parlare e senza muovere un muscolo.
-Lascia che io mi scusi almeno, prima di andartene-
-Non devi scusarti, non me ne faccio niente delle tue scuse-
La castana incassò il colpo senza demordere.
-Cerca di andare oltre l'azione in sé, ti scongiuro. Pensa ai motivi per cui non ti ho prestato ascolto- gli disse seria
-Mh e quali sarebbero?- la interrogò lui scettico
-Volevo aiutarti, aiutarvi. Okay sono stata ingenua a fidarmi di Evans, ma l'ho fatto solo perché so quanto ci tenete alla band e volevo essere utile, sapendo di essere, in parte, il motivo di un suo sì o di un suo no-
-Era tutta una sua fottuta trovata per incastrarti. Lui pensava di poterti abbordare con un niente, proprio come immaginavo, e tu da brava deficiente gli hai dato modo di pensarlo, passando per la poco di buono che non sei!-
-Dio Eleonor, solo io so quanto mi sono dovuto reggere per non riempirlo di pugni e per non riempire te di vaffanculo fino alla morte-
-Non posso fare altro, se non dirti che mi dispiace- abbassò lo sguardo la castana, pentita
-Te l'ho già detto, con le tue scuse mi ci pulisco al massimo il culo. Hai sbagliato e stavolta non ti concederò il perdono su un piatto d'argento, devi imparare la lezione e capire che la mia fottuta pazienza ha un limite anche con te- le disse serio lui scalfendola maggiormente
-Lo so e ti capisco- fu comprensiva
-Ma voglio che tu sappia, prima di andare via, che tutto ciò che ho fatto l'ho fatto solo perché io ti..- lasciò in sospeso la frase, bloccata da uno strano imbarazzo, mischiato all'insicurezza di esporre fin troppo le sue reali sensazioni.
Ne era infatuata, o stava per davvero cominciando ad andare oltre, fino ad arrivare ad amarlo?
-Tu?-
-Perché ti voglio un'infinità di bene e non permetterei mai a nessuno ti anteporsi tra te e ciò che più ami fare-
-Ti ringrazio, ma a me ed ai miei sogni ci penserò io d'ora in poi- le rispose lui entrando nell'abitacolo
-Ci sentiamo domani, passa una buona notte- si congedò chiudendo lo sportello e piantandola in asso insieme a tutto il suo pentimento.

The Only Exception // R.M.T.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora