New friendship?

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Chapter 5- New friendship?
Eleonor continuò, imbarazzata come mai prima d'ora, a passare lo sguardo dal nuovo arrivato a John, il quale, non capendoci nulla, aveva assunto un'espressione interrogativa.
-Mi sono perso qualcosa per caso?- chiese spiegazioni il riccio ingenuamente
-Storia lunga- la castana cercò in ogni modo di sviare il discorso
-La ragazza del bagno, Deaky- Roger, a differenza di lei, non si fece nessuno scrupolo a sputare fuori tutta la verità al suo migliore amico, che di rimando spalancò gli occhi, facendo assumere alle proprie labbra la forma di una "o"
Eleonor non poté fare altro che annuire con il capo, confermando le parole del biondo, il quale, da quando era arrivato, non le aveva ancora staccato gli occhi di dosso, mettendola in assurda soggezione.
-Come diavolo ho fatto a non collegare tutto!- John si sentì tremendamente stupido
-Mi avete raccontato entrambi la stessa storia sulla stessa sera, avrei dovuto fare due più due-
Un sorrisetto divertito, e quasi soddisfatto, si dipinse sulle labbra sottili di Roger.
-Oh allora hai raccontato a John del nostro incontro- le disse come se la conoscesse da sempre
-In realtà è stata mia sorella a spiattellargli tutto, ma sono dettagli- specificò subito lei, tenendogli testa
-Oh giusto-
-Dov'è la famosa Claire?- chiese rivolto a John, che sbiancò ricordandosi della ragazza in questione
-Con il suo ragazzo- rispose con un pizzico di amarezza il riccio, che l'amico parve captare all'istante
-E' successo qualcosa?-
-Hanno avuto un'enorme discussione a causa della mia presenza-
-John!- lo riprese per la milionesima volta Eleonor quella sera, stanca del suo continuo auto-incolparsi
-Ti ho già detto che tu non hai nessuna colpa-
-Puoi anche ripetere milioni di volte di no, ma il motivo rimane questo, El!-
-Presentami questo idiota, gliele canto io di santa ragione- Roger guardò seriamente John, il quale gli poggiò subito una mano sulla spalla con l'intento di placarlo
-Non ce n'è bisogno, è tutto chiarito, Claire avrà già risolto con lui, nessun problema-
-Mh- il biondo non lo vide del tutto convinto, ma fece comunque finta di niente, riportando repentinamente la propria attenzione sulla ragazza dagli occhi verdi che li stava osservando in silenzio da pochi, ma infiniti, istanti
-Quindi tu sei la famosa Eleonor Cooper, la ragazza che ha rubato il cuore di Charlie Richardson-
In tutta risposta la ragazza storse il naso, ripensando al castano in questione.
-Si, anche se non vorrei toccare questo tasto, grazie-
-Lo so, non è proprio il miglior argomento di cui parlare- ridacchiò lui, facendole abbassare gli occhi al tavolo, sentendosi totalmente in imbarazzo di fronte a quelle due iridi trasparenti come il ghiaccio
-Vuoi qualcosa Rog?- lo interrogò il riccio, notando lo stato di soggezione di Eleonor, cercando di aiutarla
-Non so, un caffè, una birra, una cioccolata calda..- elencò sulle proprie dita
-Un caffè lo gradirei, soltanto se me lo vai a prendere tu però- precisò, beffardo, il biondo
-Te lo scordi mio caro-
-Dai Deaky, che ti costa? Me lo pago di tasca mia, devi solo andarmelo a prendere-
-Non sono un cameriere!-
-Ma sei il mio migliore amico- iniziarono a bisticciare come una coppia di sposini, facendo sì che ai lati delle labbra di Eleonor le fossette si facessero evidenti
-Il bancone non si trova a due chilometri, quindi alza il tuo bel culetto e vai biondino- il riccio indicò il bancone con il pollice, serio
Roger non si scompose, bensì si poggiò di tutto peso su un fianco, dedicando all'amico degli occhi dolci, come fosse un bambino di cinque anni desideroso di una caramella.
-Fammi questo favore- unì poi le mani in segno di preghiera, ottenendo in cambio uno sbuffo rumoroso da parte del suo migliore amico
-Ti odio!- batté un piede a terra John, accontentandolo, stanco di insistere
Eleonor se la rise vedendo la buffissima reazione del riccio, ma decise di ricomporsi all'istante, non appena notò Roger intento a sedersi proprio di fronte a lei, posando la propria giacca di pelle al suo fianco.
-Quindi il tuo vero nome è Eleonor, non occhi verdi- le disse sorridente, scrutandole ogni particolare del viso
-A quanto pare- rispose secca lei, volendo in qualsiasi modo evitare ogni contatto visivo
-E' un bel nome-
-Ti ringrazio-
-Io sono Roger invece- gli pose la mano amichevolmente, nel tentativo di smorzare quella tensione fra di loro
-Roger Taylor-
La castana gliela strinse timidamente, corrucciando la fronte nell'udire il suo cognome.
-Taylor?-
-Già- ritrasse la mano il biondo, annuendo, non perdendo il buonumore
-Mi sembra..-
-Conosciuto come cognome?- le domandò alzando le sopracciglia, non mostrandosi sorpreso
-Sì-
-Se te lo stai chiedendo, sì, sono il figlio di Patrick Taylor, il chitarrista dei "Mystic Four"- le raccontò senza indugio della band di cui il padre aveva fatto parte, molto nota nel Regno Unito ed in molti paesi europei ed oltreoceano
Eleonor sussultò internamente sentendo quelle parole, mostrandosi realmente sorpresa ed interessata alla cosa, decisa a mettere da parte l'imbarazzo iniziale.
-Non ci posso credere, mio padre li adorava e li adora tutt'ora, nonostante non siano più ufficialmente una band- gli confessò, divertendolo con quella reazione così spontanea e tenera, per certi versi
-Ha la collezione di tutti i loro vinili e appena può se li ascolta a tutto volume-
-Ne sono felice- le disse in tutta sincerità
-Tuo padre è una leggenda nel mondo dei chitarristi, un vero piacere per le orecchie-
-Si dai, non c'è male- ironizzò il biondo sorridendole per l'ennesima volta, intenerendosi di poco quando la notò arrossire leggermente
-Se vuoi un giorno possiamo farli incontrare, penso che a tuo padre farebbe piacere no?- le propose poi, sicuro, provando a rimetterla a proprio agio
-Perché no- Eleonor annuì, continuando però a non trovare un modo per reggere quello sguardo
-Così, magari, non so, potremmo passare anche noi del tempo assieme-
Roger allungò lentamente una mano verso quella della castana, la quale bruscamente e con uno scatto ritrasse la sua, guardandolo piuttosto indignata questa volta. A quel punto si ricordò di quando John le aveva detto che Roger fosse un dongiovanni, così decise di distaccarsi il più possibile, sperando nel ritorno del riccio, che si trovava ancora di fronte al bancone in attesa del caffè.
-Non mi sembra il caso-
-Perché? Non mi sembra di aver proposto niente di così scandaloso- la guardò innocentemente, improvvisando un'espressione da vero e proprio angioletto, che sotto sotto, ma molto sotto, la intenerì
-Ci vai molto piano con le tue prede noto, eh?- lo provocò, abbastanza scocciata
-Credimi, non sei il tipo che potrebbe essere mia preda- le disse con l'intento di tranquillizzarla, ottenendo il risultato opposto, dato che quelle parole parvero ferirla nel profondo, facendola sentire quasi sbagliata in quella circostanza, come se avesse qualcosa che non andasse
Roger parve non notare le reali sensazioni che Eleonor dentro di sé stava provando, così continuò.
-Sono un tipo molto socievole, mi piace fare amicizia- gesticolò, alla ricerca degli occhioni verdi di lei, che gli negò per tutto il tempo
-Non tendo a fare amicizia con gente come te- sputò acida, mantenendo lo sguardo basso sui propri jeans attillati
-Come me?-
-Un drogato- disse secca con in volto dipinta un'espressione quasi schifata, facendolo sbiancare
-Neanche mi conosci, come diavolo fai a definirmi un drogato?-
-L'ho capito ieri sera, sai? Stavi quasi per collassare a causa di chissà quale sostanza-
-Non ero sotto effetto di alcuna droga- le mentì, agitato e sotto pressione
-Sì e io sono Babbo Natale- lo beffeggiò, senza alcun cenno di divertimento nel tono di voce
-Mi credi davvero così stupida?-
-Io..-
A quel punto tornò John, il quale si accorse immediatamente dell'aria tesa come una corda di violino che tirava in quel momento.
Eleonor continuava a fissare imperterrita da qualche secondo il suo cellulare e Roger la stava scrutando stranito, come in cerca di chiarimenti.
-Che le hai fatto?- sussurrò il riccio all'amico, porgendogli nel mentre il suo caffè, cercando di non farsi sentire dalla ragazza di fronte a loro
-Nulla, ci stavo parlando normalmente, ma a quanto pare non tutti sono in grado di fare amicizia come si deve- Roger a differenza di John parlò a voce alta, beccandosi un'occhiataccia dalla castana
Il riccio si portò il palmo sugli occhi, esasperato.
-Io faccio amicizia solo con chi mi interessa farla- ribatté sicura, dimenticandosi di ogni briciolo d'imbarazzo
-Bene!-
-Bene.-
-Sono sicuro che nascerà una bellissima amicizia tra voi- allargò ironicamente le braccia John, intromettendosi nel battibecco tra i due
-Quasi ti preferivo in procinto di collasso, sai?- Eleonor indossò velocemente il proprio cappotto, avendo voglia di andarsene a dormire, ignorando totalmente le parole del riccio
-E io ti preferivo terrorizzata come una mocciosa- gli rispose lui per le rime, squadrandola attentamente
-John io vado a casa se non ti dispiace- si alzò lei, portandosi successivamente la borsa in spalla, intenzionata a prendere un taxi
-Ti accompagno-
-No, tranquillo, posso prendere tranquillamente un taxi-
-Non se ne parla!- la bloccò giocherellando con le chiavi della sua auto, che aveva estratto dalla tasca
-Claire ti ha affidata a me e io ti riaccompagnerò con molto piacere a casa-
Eleonor sorrise dolcemente a causa della cordialità di John, che lo distingueva da qualsiasi altro individuo della sua età, specialmente da quel Roger. Questo particolare venne colto dal biondo, che pensò subito che la ragazza potesse provare un qualche tipo di interesse per il suo migliore amico.
-Sei troppo gentile John, ma..-
-Niente "ma", ora io ti riaccompagno a casa, e non accetto un no- il riccio le cinse la spalla sotto gli occhi attenti di Roger, che subito dopo, sentendosi un fantasma, parlò
-E io? Sono appena arrivato e non ho neanche bevuto il mio caffè!-
-Arrangiati- lo guardò male lei, facendolo sbuffare
Lo stava innervosendo con quel suo fare acido e totalmente distaccato. Non era abituato a ragazze di quel tipo, solitamente ogni essere di sesso femminile finiva per cedere alle sue avance, ma ogni suo solo intento di fare amicizia si era dimostrato vano con Eleonor.
-Va bene, vorrà dire che me lo berrò in macchina mentre torno a casa- si alzò a sua volta dalla propria postazione, rimettendosi la giacca nera di pelle, nascondendo la camicia bianca leggermente slacciata che indossava
-Mi dispiace, recuperiamo domani sera con pizza e birra che ne dici fratello?- gli sorrise John, leggermente dispiaciuto dentro di sé
-Come vuoi, sai dove trovarmi- il biondo non tradì alcuna emozione, muovendo dei passi lontano dai due
-Buonanotte ad entrambi-
-Vai a casa?- gli chiese ancora, apprensivo, il suo migliore amico, facendo sì che si bloccasse a metà del suo cammino
-No, credo che farò un salto da Mary-Anne piuttosto- rispose con un ghigno soddisfatto di chi la sapeva lunga
-Dovevo immaginarlo. Buona serata allora- sorrise divertito John, non sorprendendosi, vedendolo poi sparire dalla porta del locale

The Only Exception // R.M.T.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora