Capitolo 26

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"Quando il diavolo ti accarezza, vuole l'anima"

Proverbio popolare

Claudio e' finalmente riuscito a convincere la ragazzina a passare un pomeriggio con me. Va bene lo ammetto, l'ha costretta, ma d'altronde con la testa dura che ha non le avrebbe mai fatto cambiare idea, una Conforti al 100%. Io non potevo piu' aspettare, ho provato a non coinvolgere lui, a recuperare il rapporto da sola, ma quella e' un osso duro, non credevo esistessero umani peggio di CC, e invece mi sono dovuta ricredere. Tra mezz'ora passero' a prenderla a casa e poi? Non ho la piu' pallida idea di dove portarla. Prendo un foglio bianco, una penna colorata e comincio a scrivere

Posti in cui Aurora potrebbe divertirsi, pensa Alice, pensa. Mi porto le mani alle tempie, come se questo gesto potesse davvero sollecitare la mia attivita' intellettiva, ma Paolone mi interrompe.

"Alice, mi devi aiutare. Conforti mi ha chiesto di consegnare gli effetti personali dell'uomo a cui abbiamo fatto l'autopsia a quella donna che aspetta li fuori, credo sia la compagna. Tu lo sai che io queste cose non le so fare, mi commuovo, comincio a sparare cavolate e combino solo guai. Ti prego, ti porto il pranzo per una settimana!"

"Paolone siamo al 4 anno e tu continui a delegare me. Quando imparerai?" cerco di strappargli oltre al pranzo anche il caffe' della mattina, quella maledetta macchinetta sta incassando tutto il mio stipendio.

"Dal prossimo, ti giuro che gli effetti personali dei futuri morti li consegnero' tutti io. E la mattina ti pago anche il caffe', daiiii" incrocia le mani in segno di preghiera. Evvai!

"Va bene, ma mi devi un favore!" acconsento, ma d'altra parte non vedevo l'ora di frugare in questa busta. Ultimamente la Wally mi sobbarca di lavoro impedendomi di partecipare ai casi. Dice che senza teoria non si va da nessuna parte e che cosi' mi terro' lontana dai casini. E' evidente che non mi conosce affatto, ci vuole ben altro che qualche mattone da studiare per evitare che mi impicci!

Cellulare, occhiali da sole, sigarette, una collana, un orologio e un portafoglio. Niente di interessante, a meno che... Giusto una sbirciatina! Apro delicatamente il portamonete dell'uomo e cerco come una forsennata, nascosta dietro una Colonna. Bingo! Il biglietto da visita di un tatuatore, sul retro vi e' segnato un appuntamento, e' per oggi pomeriggio. Magari potrei farci un salto... No merda, Aurora!

Come al solito in ritardo, sono riuscita a prelevare l'adolescente piu' incazzata del mondo e dopo averla portata a pranzo alla Bakery per cui va pazza (va bene, va bene, anche io non disdegno I pancakes con la Nutella) propongo un giro al centro commerciale. E' l'unica idea che mi e' venuta in mente, lo so non e' originale, anzi diciamoci la verita', e' anche un po' meschino cercare di comprare il suo perdono, ma ho finito tutte le cartucce.

"Stiamo andando al centro commerciale? Dai facciamo qualcosa di piu' divertente, mi aspettavo una proposta piu' interessante, mi deludi!" mi stuzzica.

"Sei l'unica 15enne che rifiuta una sessione di shopping, con la sottoscritta poi!" E ora? Ogni volta che mi sforzo di trovare un posto in cui andare mi torna alla mente quel maledettissimo biglietto da visita. "Senti io dovrei fare una commissione di lavoro, ti dispiace? Tu intanto potresti proporre qualche idea per dopo, possiamo andare ovunque ti piaccia!" beh ci ho provato!

"Va bene. Che commissione?" acconsente senza battere ciglio, e' una sorpresa continua.

"Devo chiedere informazioni su un mio... paziente, si. E' uno studio di tatuaggi" come glielo spiego che ho dato il via alle mie personali indagini e se mi scoprono saro' io la prossima "paziente"?

"Da quand e' che I morti si chiamano pazienti?" domanda, e alza il sopracciglio. Per poco non ci rimango secca! "Hey stai attenta, come guidi male" ha anche il coraggio di offendersi, mi sembra di essere seduta accanto a Claudio giovane, con I capelli lunghi e il mascara sulle ciglia!

L'allieva 3: AA-CC-ACDove le storie prendono vita. Scoprilo ora