Capitolo 8

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"Roma nun fà la stupida stasera
damme 'na mano a faje di de si.
Sceji tutte le stelle
più brillarelle che poi
e un friccico de luna tutta pe' noi"

                                       N. Manfredi

Il mattino seguente, quando ho ancora gli occhi chiusi, e non sono certa di essere realmente sveglia sento la sua mano che mi accarezza I capelli, le mie narici sono piene del suo odore, la mia testa e' appoggiata sul petto, ed io mi sento a casa. Non ho idea di che ora sia, di quanto abbiamo dormito e sinceramente non me ne frega nulla. Ieri e' stata una giornata infinita e stressante, soprattutto emotivamente, e cosi' prima di addormentarci ho avuto una bella idea per riprendere il contatto con la realta' e per goderci il weekend, solo io e Claudio. Faccio finta di dormire ancora un po', non mi stancherei mai di stare accoccolata tra le sue braccia, mi sembra il luogo piu' sicuro al mondo, ha il potere di annullare ogni preoccupazione. La farsa non dura nemmeno un minuto, CC si accorge subito che sono sveglia e comincia a ricoprire il mio viso di baci, alternando tocchi leggeri e delicati ad altri forti e piu' rumorosi. Mi sento sopraffatta e sono costretta ad aprire gli occhi!

"Ben svegliata, principessa"

"Claudio il bacio del vero amore era uno solo, non c'era bisogno di soffocarmi, ma devo dire che non mi e' dispiaciuto!"

"Allevi sto facendo di te una ragazzaccia, addirittura sei arrivata ad apprezzare un copione diverso da quello delle favole che sognavi" dice fiero, con un sorriso a meta' tra il piu' bello degli angeli ed il peggiore dei maliziosi.

"Non ti montare la testa, mi sono dovuta adattare, non avendo trovato un principe sto cercando di plasmare un orco"

"Lo sai cosa fanno gli orchi alle fanciulle come te?" mi prende per I fianchi, mi posiziona al centro del letto, porta le mie mani sopra la testa e comincia a percorrere il mio corpo con le sue labbra, si sofferma poi sul collo e comincia a creare piccoli cerchi con la lingua dietro le mie orecchie. D'istinto avvolgo le gambe attorno alla sua vita, cominciamo a baciarci con un bisogno travolgente, comincia a muoversi sopra di me e mi sussurra: "Cosa vuoi Alice?"

"Voglio te, voglio tutto di te" la mia e' quasi una supplica. In un secondo e' dentro di me, le nostre mani si incrociano sopra le nostre teste, mi abbandono completamente al piacere, sono sua, lo sono sempre stata.

Durante la rapida colazione al bar sotto casa, ho esposto a Claudio il mio piano per questi due giorni di relax e lui ha accettato di buon grado. Mi piacerebbe vivere Roma da turista, rivedere quei posti che mi sono mancati cosi' tanto in questo anno, godermi gli scorci piu' romantici insieme a lui.

Parcheggiamo la bimba di Claudio al sicuro in uno dei tipici posteggi per auto di lusso, proprio nel centro di Roma e ci incamminiamo a piedi. Cominciamo dal piu' classico degli itinerari, passeggiando tra I monumenti piu' noti: Colosseo, Fori Imperiali, altare della patria, piazza di Spagna, Pantheon, piazza Navona. Infine ci fermiamo un po' ad osservare I turisti ammaliati dalla bellezza della fontana di trevi, intenti a lanciare monetine con la Speranza che I loro desideri possano avverarsi. Mentre ripercorro questi luoghi mi rendo conto di quanto Roma per me rappresenti la mia casa, le mie radici, di quanto mi sia mancata. Mi sembra di vivere un sogno, siamo seduti ad uno dei tavolini di un bar che serve l'aperitivo, abbiamo scelto un angolino un po' piu' appartato dove arriva anche qualche raggio del tiepido sole di Aprile, che colpisce Claudio in volto. E' rilassato, indossa gli occhiali da sole per proteggere gli occhi, gia' da un po si e' liberato della giacca ed ha arrotolato le maniche della camicia. Quasi non lo riconosco, e' dolce, ironico e si sta godendo la giornata. Nel pomeriggio ci spostiamo verso Castel Sant'Angelo, percorriamo il lungo Tevere ed assistiamo ad un meraviglioso spettacolo della natura: le luci cambiano, il sole sta tramontando e man mano che fa sera il Castello si illumine rendendo l'atmosfera molto romantica. Non ci credo ancora che CC e' qui con me, continua a tenermi la mano e non si sia ancora ribellato per tanta sdolcinatezza. Per strada incontriamo parecchi negozietti tipici, ogni tanto mi fermo a dare un'occhiata ma sono troppo felice per poter pensare allo shopping, e poi non so se Claudio resisterebbe anche a questo! Ad un certo punto il mio sguardo curioso, viene attirato da una bancarella gestita da una ragazza Indiana che crea, modellando dei fili di ferro, lettere ed oggetti su richiesta. Mi fermo incantata ad osservarla, sta creando una A ed estendendo la parte finale del filo realizza una stella in alto a destra che impreziosisce il ciondolo. Quando mi rendo conto che siamo stati qui fermi ad ammirare le abili mani di questa fanciulla per oltre 10 minuti, finche' il ciondolo non e' terminato, Claudio fa una proposta mi lascia senza parole, forse per la prima volta nella mia vita!

"Appena ho visto che stava realizzando una A ho pensato ad Aurora, che ne dici se glielo prendiamo? Potremmo dargliela prima di ripartire" ha una strana luce negli occhi. Non riesco a formulare nessuna frase di senso compiuto, sono un misto di sconvolgimento e felicita'. Lui pero' interpreta il mio silenzio nella maniera sbagliata e si affretta ad aggiungere:

"Hai ragione, e' una pessima idea, Andiamo" mi afferra la mano e si incammina, ma io vado nella direzione opposta alla sua, mi avvicino alla bancarella e compro il ciondolo. Ci sorridiamo e ci avviamo verso la meta stabilita per la cena, in un silenzio colmo di emozione.

Siamo a Trastevere, in una tipica trattoria. Quanto mi e' mancata la cucina italiana! Non riuscendo a decidere cosa ordinare convinco CC a prendere la pasta alla carbonara, l'amatriciana e la cacio e pepe. Ci dividiamo le portate accompagnando tutto con del vino di casa. Questa sera non voglio rinunciare a nulla e poi si sa che io sono un'eterna indecisa! Dopo cena continuiamo a passeggiare per I vicoli di trastevere, ogni sanpietrino ed ogni mattone sono intrisi di storia e tradizione. I miei occhi si spostano velocemente da un lato all'altra delle strade, come se avessi paura di perdermi anche il piu' piccolo dettaglio di questa giornata perfetta.

Il giorno seguente ci svegliamo con calma, facciamo colazione e decidiamo di passare la giornata a Villa Borghese. Raggiungiamo il lago, troviamo uno spazio in cui si gode di una bella visuale su di esso, e abbracciati osserviamo le persone attorno a noi godersi questa giornata di relax. Erano mesi che non ci rilassavamo cosi'... Prolunghiamo questo dolce far nulla per qualche ora, poi ci alziamo, prendiamo un gelato e decidiamo di passare la serata a Sacrofano. Con tutto quello che e' successo non ho ancora avuto modo di passare a casa dai miei, ho avvisato anche Marco e Lara, cosi' da ritrovarci tutti insieme. Claudio non e' certo entusiasta, avrebbe preferito occupare queste ore in un modo diverso, un po' piu' nostro, ma si arrende alla mia insistenza. Si deve ancora abituare alle cene in famiglia, ma a me va bene cosi', se fosse diventato il fidanzatino perfetto probabilmente si sarebbe persa quella magia che c'e' tra noi, quell'equilibrio tra I suoi momenti piu' romantici e I punti piu' alti di cinismo che puo' toccare.

La serata passa tranquilla, io sono al settimo cielo, Claudio si diletta a raccontare le disavventure da imbranata che mi hanno vista protagonista oltreoceano, e' a suo agio e sta intrattendo tutti.

Dopo la cena, mentre gli altri sono intenti a riguardare le foto dagli album di famiglia, decido di uscire un po' fuori, mi stendo sull'amaca in giardino e ripercorro gli ultimi avvenimenti. Ho paura che la serenita' di questa sera possa essere spazzata via da un momento all'altro ed il mio pensiero vola dritto ad Aurora. Nonna Amalia mi raggiunge per chiedermi cosa mi preoccupa, all'inizio cerco di celare le mie preoccupazioni ma ho bisogno di confidarmi con qualcuno. Le racconto la situazione, della paura di Claudio di essere inadeguato, della rabbia della ragazzina, e del mio bisogno di poter fare qualcosa per loro. Parlarne mi ha fatto bene, ora devo solo affrontare il discorso con Claudio. Torno dentro, mi godo il resto della serata e decido di rimandare la questione all'indomani.

L'allieva 3: AA-CC-ACDove le storie prendono vita. Scoprilo ora