Capitolo 16

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"Una mano sola non riesce a legare un pacchetto"

                      Proverbio Africano

Il giorno seguente ricomincia la solita, cara e vecchia routine che circa un anno fa avevo abbandonato a malincuore. Questa volta pero' c'e' qualche novita', io e Claudio finalmente conviviamo e ci siamo accorti di non poter stare lontani e poi bisogna tenere conto di quel piccolo particolare di 15 anni. La mattina ci tocca svegliarci all'alba e accompagnarla a scuola dall'altro lato della citta', incombenza che per fortuna si sobbarca Claudio, altrimenti arriveremmo tutte e due tardi per come siamo fatte.

In Istituto e' come se il tempo si fosse fermato e l'austericita' di questo luogo contribuisce a darmi questa sensazione, che nonostante tutto mi fa sentire al sicuro: la Boschi continua a torturarmi, CC e' costretto ad ignorarmi e trattarmi come gli altri studenti, anzi peggio, Scanner e' tornata ed io Lara e Paolone siamo uniti piu' che mai.

Le giornate si ripetono lente ed uguali, tra analisi, esperimenti inutili appena sfornati dalla mente malefica della Wally apposta per me, cazziate provenienti persino da Mezzasalma e la mia passione eccessiva per i gialli, peccato che continui a mancare ancora la materia prima, un morto! La sera non vedo l'ora di rientrare a casa, io ed Aurora ci stiamo conoscendo sempre di piu' ed ormai e' diventato quasi un rito raccontarci le nostre giornate ed ovviamente fare squadra contro Claudio quando non e' d'accordo con una di noi due per qualcosa.

Strasera vado di corsa peggio di quelle precedenti perche' nel pomeriggio sono arrivati gli arredi della camera della peste. Sono alquanto preoccupata dato che a causa di misurazioni che apparentemente non potevano essere rimandate a domani sono rimasta ostaggio della Boschi e di conseguenza CC ed Aurora sono a casa, soli, a montare e sistemare quegli infernali mobili. Alle 6 in punto ho gia' spento il pc, indossato il cardigan e messo la borsa sulla spalla, pronta a lasciare l'Istituto ma la vipera in persona mi intercetta:

"Dottoressa Allevi, almeno prima che avesse un uomo potevamo fare affidamento sul fatto che lei restasse oltre l'orario richiesto per recuperare cio' che non era in grado di portare a termine durante la giornata, ora nemmeno questa soddisfazione piu' abbiamo! Che poi cosa ci trovi il dottor Conforti in lei non si sa" dice acida. Ma non e' che ha trasferito il suo imprinting dal Supremo a Claudio, ora che il primo e' in pensione?

Mi limito a rispondere con un'alzata di spalle e mi dileguo, prima che la sua cattiveria possa rovinarmi la serata, anche perche' non so proprio cosa aspettarmi quando apriro' la porta di casa.

Con mia enorme meraviglia mi trovo davanti una scena meravigliosa, per cui chiudo cerco di fare il minor rumore possibile e mi godo lo spettacolo. CC indossa un pantalone della tuta, ha I piedi scalzi ed una maglietta oversize grigia, che pero' si stringe attorno ai bicipiti mettendoli in evidenza. E' arrampicato su una scala, e la ragazzina appoggiata alla parete di fronte a lui gli da indicazioni:

"Quella stampa piu' in alto, si cosi'. Ok adesso inverti quella con il cuore rosso e quella con la scritta. No forse mi piaceva piu' come era prima"

"Stai scherzando vero? Sono due ore che Andiamo Avanti con queste stampe" il dottor Conforti comincia a spazientirsi.

"Davvero sei riuscito a convincerlo ad aiutarti con le stampe ed ha resistito due ore? Non ci credo" morivo dalla voglia di inserirmi anche io nel simpatico quadretto a cui avevano dato vita.

"Alice per fortuna sei qui! Mi sta facendo impazzire, aiutaci ti prego" CC che implora, questa mi e' nuova.

"E va bene faro' questo sacrificio, ma mi devi un favore" dico compiaciuta.

L'allieva 3: AA-CC-ACDove le storie prendono vita. Scoprilo ora