Capitolo 19

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Capitolo 19

"Dopo un litigio pezzi di silenzio giacciono sparsi qua e la' ed I suoni del mondo non osano passarci sopra per paura di farsi male".

F. Caramagna

POV AURORA

Apro gli occhi prima che la maledetta sveglia cominci a suonare. In genere sono una gran dormigliona ma oggi sono agitata, non avevo mai litigato cosi' con Claudio. Da un lato vorrei alzarmi e abbracciarlo, dall'altro ho voglia di vendetta, voglio dimostrargli che non puo' disporre di me come per i suoi alunni, vorrei che capisse quali sono i miei desideri, che mi considerasse come sua sorella non come una persona a cui fare da tutore e basta. Glielo dimostrero', a modo mio.

Sono le 2 in punto, l'ultima campanella della settimana ci lascia liberi ed io posso dare il via al mio piano di recupero del pomeriggio di ieri.

Mi allontano dai miei amici e mando un sms a Claudio:

Io resto a pranzo con le mie amiche e passo il pomeriggio qui. Ti ho scritto solo per avvisarti. Torno con I mezzi. Ci vediamo stasera. Stammi bene.

Invio e spengo il cellulare. Mi ricongiungo con Monica e Magghie e cosi' cominciano queste meravigliose ore insieme. Stasera dovro' affrontare l'ira di mio fratello, ed il solo pensiero mi attanaglia lo stomaco, ma non potevo lasciarlo vincere senza combattere.

POV CLAUDIO

Resto almeno 5 minuti a leggere e rileggere il messaggio. Se fossi un fumetto probabilmente mi disegnerebbero con il fumo alle orecchie. Sento la vena sulla fronte pulsare a piu' non posso, la mia pressione deve aver raggiunto livelli record. Quando mi riprendo da questa immobilita' mi porto il cellulare all'orecchio e provo a chiamare mia sorella. Nessuna risposta, ci sa fare la ragazzina.

Mi precipito nella sala specializzandi e mentre la raggiungo incenerisco con lo sguardo chiunque abbia la sfortuna di incrociare la mia strada.

"Allevi nel mio ufficio, ora!" e riprendo la mia marcia esattamente come prima

Arrivati nel mio ufficio, chiudo la porta e Alice comincia a parlare ad una velocita' tale che faccio fatica a starle dietro

"Claudio ti giuro che quei provini non li ho contaminati io. Cioe' ci stavamo lavorando tutti insieme. Ma comunque era un'esercitazione, nulla di grave. Poi non puoi dimostrare che la responsabilita' sia mia.." e' un fiume in piena e leggo nel suo sguardo la preoccupazione

"Per quello facciamo I conti dopo. Ti ho chiamato qui per un altro motivo" e la piazzo davanti al messaggio inviato dalla sua protetta

"Merda" commenta, portandosi una mano sulla fronte

"Io ora vado da Rossella e mi faccio dire dove abitano queste amiche, setaccio tutto il quartiere e la trascino a casa. Fosse l'ultima cosa che faro'

"Calmiamoci. Respira" si siede sul divano e mi fa segno di raggiungerla. Quando mi sono seduto ricomincia "Non puoi andare li e fare scenate davanti ai genitori delle amiche e metterla in imbarazzo di fronte ai suoi compagni. Siete gia' in lotta continua, questo non te lo perdonerebbe mai"

"E' esattamente quello che voglio fare, imbarazzarla e rinchiuderla in casa per il resto dei suoi giorni" sono livido

"Non sarebbe la giusta strategia. E' un modo per dirti che se tu non le lasci il suo spazio, lei se lo prende comunque. Ieri hai esagerato secondo me, ed il minimo che puoi fare e' darle la possibilita' di godersi questo tempo con le amiche e stasera a casa le fai la ramanzina" mentre parla mi accarezza leggermente l'avambraccio e devo dire che funziona, sono gia' piu' calmo, ma comunque incazzato

L'allieva 3: AA-CC-ACDove le storie prendono vita. Scoprilo ora