CAPITOLO 53

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"Per quanto il vento ululi forte,

 una montagna non può inchinarsi ad esso"

Cit. [Mulan]

POV AURORA

Mentre Claudio e Alice discutono in cucina cerco di sfruttare questo tempo a mia disposizione per trovare una versione dei fatti che mi permetta di uscirne non colpevole ma non mi costringa a dover dire tutta la verità. Non riuscirei a sopportare di vedere nei loro occhi la delusione nei miei confronti, la realizzazione che non sono forte come pensavano, che la mia fosse solo una farsa. Sono stati coraggiosi a decidere di prendersi cura di me, il mio scopo era essere invisibile, aspettare che questi tre anni passassero senza troppi colpi di scena e poi andare per la mia strada, invece troppe cose sono andate storte. Claudio non pensa più di essere solo il mio tutore legale, ho scoperto che in fondo, ma molto in fondo un cuore ce l'ha anche lui, mi sono affezionata a lui e ad Alice, alla nonna, a Marco, ho iniziato a credere di poter avere una famiglia. Poi sono arrivati Martina e Rodrigo, che hanno reso questo cambio di vita sopportabile, ma ovviamente ho rovinato tutto facendo un casino dopo l'altro per la mia inettitudine a difendermi dalle arpie. E, ciliegina sulla torta, piuttosto che confessare, mi farei chiudere in casa per il resto dei miei giorni. Non riesco a subire l'umiliazione di raccontare tutto.

Insomma, i pochi minuti in cui sono stata in questo stupido angolo, non sono riuscita a elaborare assolutamente nessun piano, se non quello di immolarmi, tipo kamikaze.

"Aurora, come va? Vedo che ti sei calmata un po', ti va di parlarne?" mi chiede Alice

"Si, sto meglio, scusate per la scenata, non so cosa mi sia preso" un altro dei miei errori, cui, poverini, sono stati sottoposti

"Dai, vieni qui, siediti sul divano. Per quanto tu sia carina li nell'angolo, voglio andare in fondo a questa storia" mio fratello mi da il permesso di girarmi, ma quasi quasi lo implorerei di restare qui. Faccio come mi dice, e cerco di indossare la mia maschera di strafottenza, quella dei giorni immediatamente successivi alla morte della mamma, quando ero davvero convinta di essere una tosta. Ora pensare a quella ragazzina che era pronta a prendersi il mondo sulle spalle, mi lascia l'amaro in bocca.

"Quello che è successo a scuola mi sembra abbastanza chiaro, ho già messo al corrente anche Alice. Ho ascoltato i professori e ora vorrei ascoltare la tua versione. C'è una valida ragione, che non sia quella ovvia, per la quale quelle sigarette erano nel tuo zaino? E soprattutto Aurora, cosa ti succede? Ti prego se c'è qualsiasi cosa che possiamo fare per aiutarti diccelo, perchè io francamente sono completamente disorientato"

"Le sigarette non sono mie. Non le ho comprate io, non le ho mai toccate e soprattutto non le ho mai fumate. Ti giuro"

"Ok, allora le stai tenendo per qualcuno?"

"No"

"Non ce lo vuoi dire perchè sono di Rodrigo o di Martina?" interviene Alice

"No, loro in questa storia non c'entrano assolutamente nulla" ci manca solo che li trascino in questo mare di merda con me

"Sei sicura? Non posso dirti che se me lo confessi non dirò nulla ai loro genitori perchè, se fosse il contrario, io vorrei saperlo, ma Aurora se lo stai facendo per difenderli devi dirlo" torna all'attacco Claudio

"Ti ho detto che non sono loro e comunque tu non sei mio padre"

"Lo so, ma sono responsabile per te. Allora sono tue?"

"No"

Si tocca il ponte del naso spazientito, i capelli ormai sono già diventati una massa informe, per tutte le volte che ci ha passato le mani.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 05 ⏰

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