Capitolo 15

2.9K 115 11
                                    

Nonna, eredità di intenti, sogni e speranze,
riposo del cuore in una carezza,
gioia infinita di rispecchiarmi nei tuoi occhi.
Meraviglia della tua vita nella mia,
e dove io cammino, ci sei anche tu.
Nel mio cuore nella mia pelle.

S. Littleword

Arriviamo finalmente a casa. La villetta in cui sono nata e cresciuta e che da oggi guardero' con occhi diversi. Solo ora, forse, mi rendo conto di quanto io sia fortunata, di quanto possa significare avere delle persone che si preoccupano di te anche se hai 30 anni, genitori a cui telefonare per comunicare il voto di un esame o semplicemente avere la possibilita' di rifugiarsi qui, lontano da tutti, nei periodi piu' tristi. Un posto in cui tornare, tutte le volte che vuoi.

Io e Claudio siamo molto tesi, questa cena fino a due giorni fa ci sembrava la cosa piu' naturale del mondo, ma poi ci siamo resi conto che Aurora e' ancora molto provata da cio' che e' accaduto, non vorremmo che le sembrasse un'imposizione, o che addirittura potrebbe pensare che la stiamo obbligando a voler credere che questa sia la sua nuova famiglia. Certo se lo vorra', conoscendo mamma, papa', la nonna e Marco, quella ragazzina insolente sarebbe la benvenuta, ma deve essere una sua scelta e considerato che in questo momento odia il mondo e tutti gli esseri viventi che ne fanno parte non credo accadra' presto, ma ormai siamo qui e dobbiamo cercare di limitare I danni.

"Alice, bella di nonna, per fortuna sei arrivata che a tua madre non la reggevo piu', insiste che ho cucinato troppe cose, non lo sa che voi siete giovani e avete bisogno di energie!" mi accoglie la mia nonnina, sempre in lotta con la mamma.

"Nonna, che bello vederti! Non ti sarai mica stancata troppo a cucinare?" le chiedo preoccupata, ultimamente ci ha fatto un paio di scherzetti e fa fatica a capire che non si deve affaticare.

"Ma quando mai! Ora fammi salutare gli ospiti, che senno' e' scortese. Buonasera dottore, come sta? Lo sa che io ho tifato per lei dal primo giorno?" glielo dice praticamente ogni volta che lo incontra.

"Certo, signora Amalia. Lei e' l'unica che mi capisce fino in fondo." La salute Claudio, scoccandole un bacio sulla guancia.

"E tu devi essere Aurora, Alice mi ha parlato tanto di te" e la abbraccia stritolandola. Io e CC ci scambiamo uno sguardo terrorizzato, la piccoletta non ama tutte queste effusioni.

"Si nonna Amalia, piacere di conoscerti. Ti posso chiamare nonna, vero? Non vedo l'ora di assaggiare le tue lasagne, nella capitale sono ormai famose" e si avviano chiacchierando verso il soggiorno, lasciandoci sull'uscio completamente sconcertati.

"Beh certo non si puo' dire che sia andata male, anzi!" sussurro a Claudio, che seduto sul divano si sta ancora riprendendo dalla sorpresa.

La nostra ragazzina parla cordialmente con tutti, risponde in maniera allegra ed educata a tutte le domande che la mia famiglia, estremamente invadente, le rivolge e fa addirittura il bis di lasagne.

"Cavoli, sono davvero buone come si narra, forse anche di piu'. Nonna ti verro' a trovare piu' spesso"

"Ma certo bella, puoi venire quando vuoi. Sei troppo magra, scommetto che questi due ti rimpinzano di tramezzini e cibi riscaldati" ora la colpa e' nostra. Confesso che comincio ad essere gelosa.

"Si questa da oggi e' anche casa tua. Se loro non possono accompagnarti ti vengo a prendere io" mio padre dice la propria.

"Ma si, puoi anche chiamare me e ti do un passaggio" e' il turno di Marco.

"Ed io che per anni ho dovuto prendere il treno per arrivare fin qui, ti rendi conto?" dico a Claudio, mentre tutti circondano Aurora.

Si scambiano i numeri di telefono, non sia mai che la ragazzina volesse raggiungere Sacrofano e non sappia chi chiamare. Sono felice, la mia famiglia e' la mia certezza, l' hanno conquistata in un attimo, hanno regalato a lei una serata felice e a me e Claudio una Domenica serena. Come se il dottorino mi leggesse nella mente mi dice:

L'allieva 3: AA-CC-ACDove le storie prendono vita. Scoprilo ora