Capitolo 43

1K 43 4
                                    


Oggi la gente ti giudica

Per quale immagine hai

Vede soltanto le maschere

E non sa nemmeno chi sei...

M. Mengoni

POV AURORA

Sono un paio di settimane che mio malgrado sono costretta a partecipare agli allenamenti. Non ci posso credere che il mio posto felice sia diventato un incubo. La squadra si è allargata e ora ne fanno parte anche Sofia e Ilaria, le cosiddette ragazze popolari che, non so per quale motivo, ce l'hanno con me. Tutte le mie compagne di squadra le venerano e quindi si sono unite a loro e ai loro patetici e meschini tentativi di umiliarmi, per cosa poi? Per poter avere un attimo di gloria accanto a loro? Per farsi vedere tra i corridoi in loro compagnia? Ma d'altronde le capisco, per sopravvivere ci si rende presto conto che è meglio stare con loro che contro di loro!

Ho provato a convincere Claudio a farmi mollare la squadra in tutti i modi possibili e immaginabili: ho urlato, ho pianto, ho scongiurato, ho mentito, tutti i santissimi giorni. Risultato? È mercoledì e io sto camminando verso il retro della scuola dove ci sono gli spogliatoi e la pista, pronta a sorbire un'altra sessione di corsa mista a frecciatine.

"Rodrigo guarda che non mi serve la scorta, lo sai che tanto non si sporcherebbero le mani"

"Io però così sto più tranquillo, e poi mi piace guardarti correre" risponde sorridendo.

"E io non ho nulla di meglio da fare!" Si intromette Martina, che se potesse mi accompagnerebbe in pista con la manina.

"Va bene, mi arrendo. Restate pure" in fondo mi fa piacere averli li, soprattutto Rodrigo. Siamo solo amici, ma lo sappiamo entrambi che c'è molto di piú. Non abbiamo fretta al momento, e poi Rodrigo è terrorizzato da Claudio!

Cerco sempre di entrare negli spogliatoi all'ultimo minuto, così da passare inosservata ed evitare brutti inconvenienti. Oggi però c'è qualcosa di strano, sono letteralmente l'unica qui dentro. Mi vesto in fretta, apro il mio armadietto pronta ad indossare le scarpe ma ricevo una brutta sorpresa: l'interno è vuoto, eccetto per dei pezzi lunghi di carta igienica che vanno da un lato all'altro a formare una sorta di reticolo. Sullo specchietto disposto a lato, spicca la scritta "ORFANA" realizzata, credo, con un rossetto rosso. Per un attimo mi faccio prendere dal panico, e appena torno in me utilizzo uno dei pezzi di carta per ripulire la scritta e richiudo violentemente l'armadietto. Rassegnata ad essere in ritardo, mi infilo le converse con cui sono arrivata e mi dirigo verso la pista.

"Aurora sei in ritardo" mi rimprovera Giorgia, la coach.

"Scusami, ero intenta a fare i compiti in biblioteca e ho perso il senso del tempo"

"Veramente sei in ritardo di un'ora! E poi cosa indossi ai piedi?"

"Come un'ora? Sono appena le 16:05!" Mi difendo prontamente

"L'allenamento è stato anticipato alle 15 e le tue compagne mi hanno confermato di aver scritto l'avviso nel gruppo Whatsapp, quindi per favore non accampare scuse. Sei sempre attaccata a quell'aggeggio, dubito tu non abbia visto il messaggio. E comunque non posso farti correre con quelle ai piedi, rischieresti un serio infortunio"

"Alle 15? Io non ne sapevo nulla, te lo giuro"

"Con che coraggio vieni qui e mi menti? Ci sono 15 ragazze nel team e tu sei l'unica che non lo sapeva" in effetti.. Ma come è possibile? Io sono certa di non aver letto nulla sul gruppo. E se avessero creato un gruppo parallelo senza di me? Potrebbero anche averlo chiamato "Aurora la sfigata" per quanto ne so io.

L'allieva 3: AA-CC-ACDove le storie prendono vita. Scoprilo ora