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Tom è accanto a me, e insieme osserviamo Owen aprire la porta. Notiamo che il suo corpo si irrigidisce di fronte a quella che sembra essere una figura maschile.

«Che diavolo ci fai qui?!» urla Owen, afferrando il colletto della giacca dell'uomo e trascinandolo dentro casa. «Rispondimi, dannazione!» grida, sbattendolo contro il muro vicino alla porta.

«Per te.» risponde l'uomo.

Owen scuote la testa, come se volesse liberarsi da un pensiero fastidioso, e poi continua a urlare. «Come hai scoperto che ero qui?!»

«Megan.» dice l'uomo con un sorriso beffardo.

«Cosa hai fatto a mia sorella?!» urla Owen, colpendolo con un pugno.

Cerco di avvicinarmi, ma Tom mi ferma con una mano, bloccando ogni mio movimento.

«Ricorda che è anche mia sorella.» dice l'uomo, allontanando le mani di Owen dal colletto della giacca.

«Non nominarla.» ringhia il biondo. «Cosa vuoi?» continua, cercando di calmare il suo respiro.

«Non posso fare visita a mio fratellino?» dice l'uomo con un sorriso beffardo.

«Maledizione. Ti avverto, è meglio per te non farmi arrabbiare. Cosa vuoi?» dice Owen, pronunciando ogni parola con fermezza.

«Papà ti sta cercando e vuole qualcosa che hai tu.» dice, guardandomi.

Un brivido mi attraversa immediatamente.

«Cosa diavolo vuole quell'idiota?» urla Owen, afferrando nuovamente il colletto del fratello.

«Ha bisogno di te.» risponde l'uomo.

«Non mi cercare più, dimenticami. Fai come hai fatto quando ero piccolo. E dici a quel bastardo che se lo vedo lo ammazzo con le mie mani.» dice Owen, aprendo la porta e buttando fuori l'uomo.

«Ti cercherà.» lo avverte.

Vedo Owen irrigidirsi di nuovo e chiudere la porta con forza. Si gira verso di noi, il suo viso è rosso di rabbia.

«Amelia, vai in camera tua» mi ordina, guardandomi.

Non rispondo e salgo le scale per andare nella mia stanza.

Mentre sono lassù, sento Tom parlare e poi Owen. Decido quindi di scendere di nuovo per origliare.

«Owen, per favore, non piangere.» dice Tom.

Non posso crederci. Owen Hunt, il mio bodyguard, che piange?

«Come faccio? Non riesco a togliermi dalla mente quei cazzo di ricordi.» singhiozza Owen.

«Stai calmo. Troveremo una soluzione.» risponde Tom.

«Sì, domani chiamerò il padre di Amelia e ce ne andremo di qui.» dice Owen.

Ce ne andremo? No, ti prego!

«Ora me ne vado. Asciugati quelle lacrime, fratello. Sei forte! Ti voglio bene, Ow.» dice Tom.

A quel punto decido di salire le scale, nascondendomi dietro la porta che porta al corridoio.

«Anche io ti voglio bene, Tom.» dice Owen.

Poi sento una porta chiudersi e decido di scendere di corsa le scale.

«Era tuo fratello, Owen?» chiedo.

«Sì...» risponde, dirigendosi verso il salotto.

Gli afferro il polso e lo costringo a girarsi verso di me.

Bodyguard [in revisione] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora