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Amelia POV

Le lacrime rigano il mio viso mentre premo la lama sul mio polso.

La lascio scorrere più volte sulla mia pelle mentre il sangue gocciola e macchia il pavimento sottostante.

Sono quattro giorni che ripeto la stessa procedura, più e più volte, in vari momenti della giornata.

E' diventato un passatempo.

Procurarmi del dolore che va ad alleviare il mio dolore psicofisico.

Cerco ripetutamente di smetterla, ma è più forte di me.

Butto l'ennesima lama sporca di sangue nel cestino, e metto il mio polso destro sotto il getto d'acqua gelata del rubinetto.

Prendo le bende e le applico sopra alla ferita e metto una maglietta a maniche lunghe per coprire il tutto.

Asciugo tutte le lacrime ed esco dal bagno.

Vado in cucina e prendo una bottiglia d'acqua.

Mentre torno in camera trovo Owen, a braccia conserte, davanti alla porta della stanza.

-Devi mangiare. Non lo fai da 5 giorni.- dice con il suo sguardo serio.

-Owen non rompere e fammi andare in camera.- dico acida.

-Prima mangia.- dice e sento il suo tono che si fa più incazzato.

Sbuffo e lo sorpasso entrando in camera.

Chiudo la porta e mi butto sul letto.

-Amelia perché non mangi?- mi chiede Owen sedendosi sul letto vicino a me.

Cristo perché non ho chiuso a chiave la porta?!

-Owen vai via.- dico sbuffando e con le lacrime che mi pizzicano gli occhi.

-Va bene. Però mangia qualcosa, ti sei dimagrita davvero tanto.- dice rassegnato, poi si alza ed esce dalla stanza.

Appena sento chiudere la porta, comincio a singhiozzare come non mai.

Affondo la testa nel cuscino e lo stringo con tutte le forze che mi rimangono.

Voglio solo che arrivi domani, per tagliarmi di nuovo.

Trovare una nuova scusa per farlo.

Una banale stupidaggine che possa farmi soffrire più di quanto soffro già.

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Giorno otto, rimane sempre la stessa storia.

Sono caduta in un'oblio di depressione e non riesco a uscirne fuori.

Come ogni mattina mi alzo, vado in bagno.

Lametta nuova, premo contro il polso, lascio scorrere e vedo il sangue gocciolare.

Polso sotto l'acqua, benda e litigata con Owen.

Non chiudo occhio perché quando lo faccio le immagini tornano e mi fanno stare male.

Non mangio niente, bevo solo qualche sorso d'acqua.

Sto diventando sempre più magra, e iniziano a vedersi leggermente le costole.

I graffi sul polso si sono moltiplicati e non contenta di tagliarmi solo il polso destro, ho incominciato a rovinarmi anche quello sinistro.

Ogni giorno cerco di farmi sempre più male.

Devo ricoprire tutta la sofferenza che ho in corpo con altra.

Solo cosi posso continuare.

Delle cose che sto facendo non ne vado fiera, mi odio. Mi detesto con tutto il cuore.

Esco da questa stanza solo per prendere dell'acqua.

Il resto del tempo lo passo rinchiusa in camera, coricata sul letto e con le luci spente.

A maledirmi, per tutto quello che sono.

Sono io il casino.

Ho rovinato la vita ai miei genitori e a Owen.

Loro non meritano un peso come me.

Perché io sono un peso che si portano sulle spalle.

Ignoro le poche chiamate che mi fa mio padre e ogni volta che Owen cerca di parlarmi lo rifiuto, inventandomi qualche stronzata.

"Sono stanca"

"Non ho voglia di ascoltarti"

E altre cazzate varie.

Non ne posso più.

Non voglio più soffrire per una persona che continua a minacciarmi.

Perché si, non vi ho detto.

In questi giorni sono arrivate lettere con dentro delle mie foto, e delle minacce scritte al suo interno.

E questo non ha fatto altro che aumentare la mia depressione e angoscia.

Sono un peso per tutti, e molto presto la farò finita.

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