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Amelia POV

Ho la lama in mano e la premo contro il mio polso.

Il sangue inizia a colare, ma il dolore non passa.

Premo più forte, ma il dolore continua a non cessare.

Per dolore intendo quello psichico.

Che mi logora dal profondo.

Butto a terra la lama sporca di sangue ed esco dal bagno senza disinfettare il polso.

Senza farmi vedere, sgattaiolo nella camera di Owen e prendo una cravatta dal suo cassetto.

Torno nella mia stanza e inizio a ispezionare il soffitto con le travi.

Stringo la cravatta nelle mie mani e dopo aver fatto un respiro profondo faccio un nodo scorsoio.

Lo metto dietro la nuca e poi lo giro a destra per stringerlo, fino a quando non sento sulla giugulare la corda.

Lo fisso ad una trave con l'aiuto di uno sgabello e poi tocco finale.

Do un colpo secco che fa cadere la sedia a terra e in quel momento mille ricordi ritornano nella mia mente.

Le gite nel bosco che facevo con papà, i dolci fatti con Rosalie la mia babysitter, le litigate fatte con Colin e Derek.

E Owen.

Dio, sarà quello che mi mancherà di più.

Tutte le pazzie fatte insieme.

Mi ha fatto conoscere l'amore.

Un'emozione bellissima.

Mi mancherà davvero tanto

Owen POV

Amelia mi farà impazzire.

Non mangia niente da troppo tempo e ho paura che possa diventare anoressica.

Le porto il cibo in camera. Cucino quello che le piace, faccio di tutto. Ma niente.

Ora le sto portando del cibo in camera, per cercare, anche minimamente, di farla mangiare.

-Amelia ti h... porca puttana!- dico lasciando cadere il vassoio.

Davanti a me il corpo di Amelia sorretto da una cravatta, che penzola a destra e a sinistra.

Mi faccio strada verso di lei e snodo il cappio che le stringe il collo.

La stendo sul letto e controllo il battito.

Assente.

-Cazzo cazzo cazzo.- continuo a dire mentre inizio a farle il massaggio cardiaco.

Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi, ma non posso cedere, non ora almeno.

Premo sul suo torace e sento le costole incrinarsi a ogni mia spinta.

Mi fermo e sfilo il telefono dalla tasca, poi faccio velocemente il numero di Jackson.

Gli spiego la situazione e dopo interminabili minuti, dove ho continuato il massaggio, lo trovo alle mie spalle con dei paramedici.

La lascio a loro e mi siedo per terra, appoggiando la testa contro l'armadio.

Vedo che la caricano sulla barella, mentre uno di loro continua il massaggio.

-Owen, cos'è successo?- mi chiede Jackson sedendosi accanto a me.

Lo ignoro.

-Owen parlami.- continua poco dopo.

Torno sulla terra ferma e lo guardo assente.

Bodyguard [in revisione] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora