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Owen POV

Mi odio, lo ammetto.

Sono un fottuto coglione, non merito niente. Nemmeno Amelia.

L'ho baciata per farle capire quanto la amo, quanto la desidero ogni giorno di più.

Dovevo farmi i cazzi miei, invece no! Devo fare il coglione e rovinare tutto.

"Dimmi se non mi importa di te ora!" e cazzate varie.

Ma come posso dire una cosa del genere?! Come?

Io che ho filtrato con mille donne, una diversa dall'altra, e mi faccio dei problemi per dei cazzo di sentimenti.

Le ho confessato come un undicenne, i miei sentimenti per lei, e naturalmente come ogni volta ho rovinato tutto.

Perché le uniche cose che riesco a fare sono ferire la gente e farla soffrire.

Momentaneamente sono in camera, a girare per tutta la stanza come un dannato.

Mi accorgo solo ora che sono le 23:56 e che io sono in piedi a pensare come un coglione innamorato.

E il vero problema è il seguente.
Sono veramente coglione innamorato.

Mentre sono immerso nei miei pensieri sento un cigolio di una porta.

Esco fuori dalla mia stanza e trovo Amelia davanti alla porta d'ingresso.

-Dove vai?- domando e mi accorgo solo dopo aver parlato, il tono freddo che ho usato.

-Cosa? Ti importa improvvisamente di me?- chiede guardandomi ironico.

Vado velocemente verso di lei e la blocco contro la porta.

-Stammi bene a sentire, evita di parlarmi in quel modo. Dove stai andando?- dico scandendo le ultime parole.

-Da Arizona.- dice.

-O ci sono problemi anche per questo?- continua poco dopo.

-Dormi da lei?- domando.

-Si, tu se vuoi puoi portare qualche troietta. Tanto sono solo la tua cliente.- dice aprendo la porta.

-Smettila, e per qualsiasi cosa chiamami.- dico.

-Si ciao.- dice uscendo dalla stanza.

Bene, benissimo!

Anche questa notte non si dorme! Ma che bello!

Mi sdraio sul divano e accendo la televisione.

I miei occhi si fanno sempre più pesanti e in meno di pochi minuti, Morfeo viene a prendermi.

Alla faccia del "stanotte non si dorme".

_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-

Mi sveglio di colpo per colpa della luce che filtra e mi colpisce il viso.

Mi accorgo di avere sopra il mio corpo una coperta.

La sposto e poi mi siedo sul bordo, stropicciandomi gli occhi ancora assonnati.

Mi alzo e vado nella camera di Amelia, busso e sento dire da dentro la stanza un "entra".

Bodyguard [in revisione] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora