Mi piace sognare, sogno sempre e ovunque, che sia sull'autobus, su una panchina, sul letto o mentre riordino la camera. Ho due obbiettivi nella vita e spero di raggiungerli.
1) vorrei andare alle Galapagos e stabilirsi lì in futuro.2) vorrei tanto diventare una scrittrice.
Mi piace scrivere, mettere nero su bianco tutto quello che provo, mi sento libe..Improvvisamente sento dei colpi provenienti dall'entrata del negozio dei miei genitori che mi fanno trasalire.
"Ahi.. Mi hai spaventata Zeberged" dico chiudendo frettolosamente il diario.
"Per un giorno potresti non venire qua!" aggiungo stanca.
"Sempre la solita storia, il mio nome è Muzaffer e non Zerbeged" replica sbuffando..
"Comunque cosa fai?" aggiunge subito dopo.
"Niente che possa interessarti" rispondo con tono alto.
"Stasera verrò con la mia famiglia a casa vostra" ammicca facendomi ruotare gli occhi al cielo.
"Ancora?" mi lamento.
"Si ancora Sanem, cosa c'è.. Inizio a pensare che tu sia contrariata nel vederci" dice mentre finisco di mettere a posto il negozio.
Perspicace il ragazzo!
"Zeberged, guarda mi sono stufata dimmi cosa vuoi" chiedo una volta per tutte.
"Okay te lo dico, però cerca di contenere la felicità" dice lui.
"Stasera verrò a casa tua a chiederti la mano" conclude con aria felice.
"Ma cosa stai dicendo" rido istericamente.
"Beh.. Direi che è arrivato il momento"
"Tu mi stai spaventano, pensi che i miei accetteranno? Pensi che io possa accettare?" domando incredula.
"Ma certo che accetteranno, sono proprio loro che ci hanno invitato" afferma orgoglioso di sé.
"Ma sono impazziti?" domando tra me e me.
"Ti ho stupita vero?" sorride raggiante.
Mi stupisco della tua stupidità.. E ora anche a quella dei miei genitori..
Come possono farmi una cosa del genere, senza chiedermi niente come se fossi un oggetto.
"Torno tra due minuti rimani qua" ordino scappando dal negozio.
Corro come una forsennata verso casa, apro la porta subito dopo sbattendola violentemente.
Mi imbatto in mia sorella che inizia a chiedermi dove sono finiti i suoi vestiti ma la ignoro camminando alla ricerca di mia madre trovandola finalmente in cucina."Mamma ascolta, Zeberged mi ha detto che vengono a chiedere la mia mano" dico col fiatone per il troppo sforzo.
Annuisce facendo le uova per la colazione.
"Mamma ascoltami, per favore chiama la sua famiglia e interrompi tutto, non voglio sposarmi con Zerbeged" le dico avvicinandomi cercando di farla ragionare.
"Troppo tardi figlia mia. E smetti di chiamarlo Zerbeged.. Si chiama Muzaffer" dice in tono calmo come se niente fosse.
"Mamma è uno scherzo vero?" chiedo a corto di parole.
"Non è uno scherzo Sanem. Prendi la vita come se fosse un gioco, stai tutto il giorno a scrivere su quel maledetto diario. In più non fai neanche un piccolo sforzo per trovarti un lavoro decente. Vuoi fare la commessa per tutta la tua vita? Se non trovi un lavoro allora mi dispiace ma dovrai sposarti" mi canzona.
"Cosa c'è di male nel fare la commessa" le chiedo esausta ormai della conversazione.
"Voglio solo il meglio per te Sanem, con le tue doti puoi fare tante." mi accarezza la spalla come per confortarmi.
"E quali sarebbero queste mie doti" chiedo col sopracciglio alzato.
"Stai iniziando a stufarmi, tu sposerai quel ragazzo e non voglio più sentirne parlare fino a stasera." si spanzietisce allontanandosi.
"Con te possiamo fare solo così" continua assottigliando lo sguardo.
"Cosa vuoi fare? Vuoi diventare una scrittrice e partire per Alabosa?" chiede.
"Si dice Galapagos mamma" biascico con muso.
"Ah si.. Galaplagos" dice sbagliando di nuovo la pronuncia.
"Perché nom cerchi di essere come tua sorella, con un bel lavoro e una bella carriera" mormora con occhi sognanti.
"Grazie mammina" spunta da nulla Leyla.
"Mio padre non accetterà mai Zeberged" mormoro convinta dopodiché corro in cerca di mio padre.
"Papaaaaa" urlo per la casa.
"Che succede tesoro?" domanda curioso.
"Papà tu non accetterai per me Zeberged vero?"
"Zeberged?" domanda confuso.
"Ehm.. Muzaffer. Ti prego pensa a me.. Vorresti una figlia infelice? Io non lo amo" lo supplico.
"Mi dispiace Sanem, ma è un ragazzo bravo, intelligente e si è guadagnato tutto il mio rispetto.. Quindi approvo. Il discorso è chiuso"
conclude facendo segno con le mani.Ma veramente?
"Ho capito tutto, lo state facendo perché volete che mi trovi un lavoro da sola. Ma questo non è il modo giusto, mi state deludendo. Sono sicura che vi farò cambiare idea, mi troverò un lavoro e a quel punto non vorrò più sentire neanche la parola matrimonio." passo lo sguardo da mio padre a mia madre e Leyla.
"Arrivederci" saluto andandomene.
POV. MEVKIBE (mamma di Sanem)
"Sono sicuro che troverà un lavoro, quando si impunta su una cosa fa di tutto per ottenerla" constata mio marito.
"Io non voglio dare nostra figlia a quel ragazzo" aggiunge subito dopo.
"Neanche io, quel ragazzo è troppo svitato. Sanem merita altro" affermo mettendo in chiaro la situazione.
"Decisamente" afferma Nihat.
"Almeno gli abbiamo dato un motivo per trovarsi un vero lavoro" sorrido a mio marito.
"Che genitori cattivi che siamo" dice Nihat ridendo.
Ecco il primo capitolo.. Ditemi cosa ne pensate nei commenti! 🌺
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Albatros
ChickLitAVVISO: QUESTA STORIA E' A META', Can Divit, fotografo di fama mondiale, tornerà ad Istanbul per aiutare il padre a curare gli affari di famiglia ma il suo destino si intreccierà con quello di Sanem, una giovane ragazza che rifiuterà di sposare un u...