sale nel caffè?

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"Halil ti stavo cercando, sono venuta al tuo negozio ma non ti ho trovato" dico col fiatone.
"Prendi, per il nostro debito" prendo l'assegno dalla tasca.
"Sanem, dove hai trovato tutti questi soldi?" chiede ispezionando l'assegno.
"L'ho trovato da chi garantisce le regole Halil, adesso noi facciamo un patto.. Mio padre non saprà che ho pagato il debito, capito?" socchiudo gli occhi.
"Okay, va bene Sanem" muove la testa in segno di assenzio. Sale in macchima lasciandomi sola. Camminando con la testa fra le nuvole arrivo davanti casa.
Questa non è la realtà, mia sorella non è stata licenziata e io non sarò licenziata. Io non sposerò mai Zeberget in realtà lui non esiste. Tutto questo è solamente un brutto INCUBO.
Apro la porta sospirando cercando di mantenere il controllo assoluto del mio cuore che batte all'impazzata.
"Siete arrivati presto" dichiaro una volta in salotto.
"Ciao Sanem, i fiori li ho comprati ieri purtroppo ora sono un po' appassiti" me li porge Zeberget.
"Sanem figliola vai a preparare il caffè, forza!" ordina mia mamma.
Aggiungo il caffè nella caffettiera sbuffando come una bambina.
"Dove eri? Perché sei venuta in ritardo?" chiedo vedendo la mia migliore amica varcare la porta della cucina.
"Scusa ho pensato che oggi fosse un giorno importante e così ho deciso di mettermi un vestito" risponde facendo un giro su sé stessa.
"Ma come! Secondo te questo è un giorno importante Ayhan?"
"Insomma" alza le spalle.
"Prendi le tazze, aiutami"
"In realtà, loro non vogliono dare la benedizione lo sai? Cercano soltanto di spaventarmi" mi autoconvinco.
"E perché dovrebbero spaventarti?" chiede confusa mettendo due cucchiaini di zicchero nelle tazze.
"Così lavoro duramente per cercare di far cambiare loro idea. È questo quello che vogliono"
"Naturalmente, insomma.. Il mio caro zio non darà mai la sua bellissima figlia a Muzaffer" sorride. Guardo un punto indefinito dietro le sue spalle e me esco con una delle mie!
"Forse dovrei bere del veleno" annuisco decisa con la testa.
"No no no! Non dire idiozie, che Dio ci aiuti!" dice con gli occhi sgranati.
"Nel caffè aggiungiamoci il sale" sorride guardandomi con complicità.
"Brava Ayhan, dammi anche le spezie" rido iniziando la mia opera d'arte.
Mi avvio con i caffè in salotto, cercando di sorridere appoggio sul tavolino i veleni da me creati.
"I nostri ragazzi sono amici da tanto tempo e vanno molto d'accordo tra di loro"
"No, non andiamo d'accordo!" interrompo il discorso della mamma di Zeberget.
"Vanno d'accordo.. Per volontà del signore, stiamo chiedendo la mano di vostra figlia Sanem per mio figlio Muzaffer" mi schiocca un occhiataccia. Il cuore martella come un forsennato dentro di me, inizio a vedere sfocato e penso in fretta a come uscire da questa situazione.
"Mamma io lavoro, mia sorella non più, fate sposare lei" dico la prima cosa che mi viene in mente.
"Leyla hai lasciato il lavoro?" chiede nostra madre non aspettandoselo.
"Cara mamma, non è proprio così" dice Leyla amche lei in panico quanto me.
"Mi hai detto di trovare un posto di lavoro e io l'ho fatto. Mia sorella l'ha perso. Fate sposare lei" continuo risoluta.
"Ragazza sei stata licenziata?? Parla!" si alza in piedi.
"Mammina questo non è un licenziamento, è una specie di sospensione" intimorita risponde Leyla.
"Mevkibe" interviene la mamma di Zeberget.
"Un momento" la zittisce mia madre.
"Chi ti ha sospesa ragazza?" chiede nera in viso.
"Non lo so, è arrivato un nuovo capo, mi ha detto di riposare qualche giorno, ancora non ho capito cosa significa" rivela dispiaciuta.
"Non è importante il lavoro per noi, adesso vogliamo la mano di vostra figlia per Mizaffer" interviene di nuovo Aysun.
"Dai una risposta Nihat" dice mia mamma.
Guardo mio padre supplicandolo con lo sguardo.
Ti prego papà!

Spazio autrice
Sono tornata Albatros🌺
Ayhan chiama il padre di Sanem 'ZIO', anche voi avete un rapporto simile con i genitori delle vostre amiche? Rispondetemi nei commenti🌹

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