forse tu mi puoi aiutare

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"Questa persona passa le informazioni della compagnia a Aylin" rivela.
"Questa persona potrebbe essere seduta tra di noi.. Quando troverò la spia si pentirà di ciò che ha fatto" dice serio in volto.
"Chi può essere?" chiedo sussurrando a Ceycey.
"Il sospetto ricade su tutti Sanem" risponde assottigliando lo sguardo.
"Chiunque sia stato si alzi ora" ordina il sig. Can.
"Il mio thè non ha zucchero, vado a prenderlo" mormoro a bassa voce alzandomi.
"Va bene" mi alza un pollice in su.
Tutti mi guardano storto, il sig. Can si alza in piedi nervoso.
"Cosa stai facendo, siediti" ordina Leyla agitata.
"Ehm.. Ho bisogno di un pò di zucchero per il mio thè" mormoro in soggezione.
"Quando hai iniziato a lavorare qui?" chiede ignorando la mia frase.
"Ieri" rispondi subito.
Mi risiedo velocemente a testa bassa.
"La riunione è finita, ora potete andare" dice finendo il thè.
Emetto un sospiro, salgo velocemente le scale per iniziare a lavorare.
"Sanem nella stanza del sig. Emre" ordina lanciando i due sassolini in aria. Annuisco camminando lentamente e pentendomi di essermi alzata poco prima.
"Il sig. Emre io ho assolutamente bisogno di sapere la decisione del sig. Can su di me" dico vedendolo nella sala principale.
"È solo che per me è tutto nuovo non sono abituata. Non voglio andarmene" rivelo torturandomi le mani.
"Sanem nessuno vuole licenziarti.. Di cosa parli?" ride.
"Il sig. Can mi ha fraintesa. Ecco.. Io stavo parl.." inizio a raccontare la storia di stamattina ma la voce di Leyla mi fa smettere.
"Ragazzi tranquilli sto bene" corriamo da lei immediatamente.
"Cosa succede Leyla?" chiede il sig. Emre avvicinandosi.
"Il sig. Can mi ha allontanata dall'azienda" rivela scossa.
"Come sarebbe, perché?" chiedo confusa.
"Il sig. Can ha il sospetto su Leyla e l'ha licenziata" spiega Guliz.
"Tornate subito a lavoro, forza" dice il sig. Emre andando nel suo ufficio.
Lo seguo senza esitazioni.
"Sig. Emre, questo lavoro è tutto per mia sorella.. Insomma, è un pò fastidiosa ma non farebbe mai la spia" dico sedendomi sulla poltrona vicino alla finestra.
"Leyla è il mio braccio destro, non voglio perderla!" esclama toccandosi il braccio.
"Mio fratello preferisce sospettare di Leyla" mi guarda attentamente.
"Si, ma perché?" chiedo agitata.
"Il suo problema sono io... Si è portato via l'unica persona della quale mi fido. Forse tu mi puoi aiutare" mormora serio.
"Come potrei mai aiutarla?" chiedo confusa dal suo gioco di parole.
"Se Leyla è licenziata non potrò tenere neanche te" dice sedendosi davanti a me.
"Sig. Emre io ho bisogno di questo lavoro.. Ho bisogno di guadagnare dei soldi"

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