"Sanem, porta tutti i file che hai sulla scrivania nel mio ufficio" ordina il sig. Can guardandomi attentamente. Alzo lo sguardo e studio il suo outfit. Una semplice camicia azzurra abbinata a dei jeans. Si veste diversamente dagli altri e questo mi piace.
"Ci sei Sanem?" schiocca le dita distogliendomi dai miei pensieri.
"Si, mi scusi. Li porto subito sig. Can" sorrido forzatamente.
Ma quanto sono pesanti?
Apro la porta col gomito fregandomene delle occhiataccie delle persone che lavorano, non ho mani libere sarebbe stato peggio se avessi aperto la porta con un calcio come faccio di solito in camera mia ma mi sono trattenuta.
"Eccoti" sento una voce dietro di me. D'un tratto tutte le cartelle sono per terra.
"Oddio, mi ha spaventata" lo guardo torvo. Lui sembra divertito quando inaspettatamente mi accarezza la mano.
Oh mamma!
Il suo sguardo è confuso. Perché mi ha preso la mano? Non è professionale, se pensa che sia la classica segretaria che fa di tutto per soddisfare il suo capo si sbaglia di grosso. Io sono diversa.
"Cosa hai scritto sulla mano?" chiede alzando il sopracciglio.
Abbasso lo sguardo e quando noto i nomi scritti a penna arrossisco diventando un pomodoro. Sarebbe molto imbarazzante dirgli che scrivo tutti i nomi dei ragazzi barbuti che lavorano in questa azienda.
"Ehm.. Hobby" mi abbasso e inizio a raccogliere i file.
"Hobby, si! Ahmet e Mete sono i tuoi hobby?" mi aiuta.
"Interessante" biascica.
Il mio telefono vibra.
"Posso uscire?" chiedo prendendo il telefono dalla tasca.
"Si, se lo fai forse è meglio" sembra agitato. Volo fuori dal suo ufficio.SANEM: pronto sorella
LEYLA: come vanno le cose lì? Hanno detto qualcosa sul fatto che non ci sono?
SANEM: no, però ti dico che c'è meno tensione e negatività senza di te.
LEYLA: hahaha, ora ascoltami bene. Il sig. Emre beve il suo caffè esattamente alle 13:05 capito?
SANEM: ricevuto!
LEYLA: ok, chiamami dopo!
SANEM: va bene!
Sbuffo esasperata staccando la chiamata. Con in mano il caffè mi avvio verso il suo ufficio. Essendo tutto di vetro noto il sig. Emre sbattere il telefono sulla scrivania (anch'essa di vetro) in modo molto brusco. Busso aspettando un suo cenno.
"Ecco il suo ca.." non faccio in tempo a finire la frase che incampo sui miei stessi piedi.
Brava Sanem! Momento meno opportuno per fare una delle tue figure.
Macchio il suo giaccheto firmato e inizio ad andare nel panico.
"Mi scusi sig. Emre. Mi dispiace" dico mortificata. La mia vita è fatta di ansia, panico e disagio.
"Tranquilla" si toglie il giacchetto.
"Arriverà per me una cartellina rossa tramite corriere, chiamami appena lo ricevi okay?" continua.
"In realtà è arrivato sig. Emre" rispondo.
"Come? E dove è?" mi guarda in attesa di una risposta.
"L'ho messo accidentalmente insieme agli altri file e dato che il sig. Can ha voluto vedere tutti i file ce l'ha lui" spiego. Inizia a camminare per tutta la stanza nervoso.
"Accidenti accidenti" sussurra massaggiandosi le tempie.
"Cosa c'è?" chiedo impaurita.
"Sanem ti rendi conto di quello che hai fatto?" si avvicina.
"Cerca il mio file immediatamente, se mio fratello lo vede siamo finiti" dice serio.
"Cosa c'è in quel file?" mi azzardo a chiedere.
"Lascia che ti spieghi. Se lui vede il file sia tu che Leyla perderete definitivamente il lavoro" minaccia.
"Io.. Io davvero.."
"Vai nell'ufficio di Can e distrailo in qualche modo, prendi il file rosso e chiamami subito dopo" mi interrompe.
"Ma tutti i file sono neri, il sig. Can si accorgerà che manca quello rosso" inizio a sussurrare in panico.
"Allora prendi un file vuoto e scambialo" dice in modo ovvio.
"Ora vado, miraccomando" se ne va lasciandomi sola nel suo ufficio.
Ma perché ne combino una più del diavolo!Spazio autrice
Cosa ci sarà in quel file?
Momento spoiler: il prossimo capitolo sarà molto divertente per la nostra Sanem.
Quando siete nati? Io il 28 luglio 2002 🌺
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Albatros
ChickLitAVVISO: QUESTA STORIA E' A META', Can Divit, fotografo di fama mondiale, tornerà ad Istanbul per aiutare il padre a curare gli affari di famiglia ma il suo destino si intreccierà con quello di Sanem, una giovane ragazza che rifiuterà di sposare un u...