Albatros

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Can vuole uccidermi, non c'è altra spiegazione per il suo comportamento.

Dopo la scenata di gelosia in macchina mi ha portata in un ristorante, abbiamo pranzato raccontandoci delle nostre vite prima di conoscerci. Parlavamo così tanto che se non ci hanno cacciato dal ristorante era solo perché conoscevano Can.

Mi ha rivelato che è sempre stato un tipo solitario.

Odia le bugie. È in grado di escludere dalla sua vita anche i suoi genitori in caso scoprisse che l'hanno mentito. Anche una bugia piccola a fin di bene per lui è come una pugnalata al cuore.

Inizio già a pentirmi di essere uscita..

Si fida solo di se stesso.

Durante l'adolescenza lo prendevano in giro per il suo peso, dopo anni di offese  e derisioni decise di essere il capo del suo corpo e si iscrisse in palestra per  diventare quel che è ora.

Il rapporto con i suoi genitori è sempre stato altalenante, li vedeva poco a causa della sua passione per la fotografia. Ogni notte pensa la sua nuova meta, non si stanca mai.

Parlare con lui mi ha sciolta così tanto che gli ho raccontato tutti i miei problemi dell'adolescenza, dal fatto che ero molto sensibile e introversa. Avevo paura di esprimere la mia opinione per il semplice fatto che le persone esprimessero la loro senza curarsi di fare del male alle altre persone.

Ora a 22 anni posso dire che sto iniziando a migliorare e sono fiera comunque di come sono.
Sono ancora introversa in certi aspetti ma estroversa in altri.

Il tempo che ho passato con lui non l'ho neanche percepito, le ore sembravano secondi infatti ci siamo dimenticati di entrare al lavoro il pomeriggio. Così abbiamo deciso di continuare la nostra uscita.

Tanto lui è il capo!
 
°°°

"Ho una sorpresa per te" rivela agitato tirando fuori dalla tasca sinistra una benda nera.
La sua agitazione alimenta la mia curiosità.

Siamo davanti all'azienda che tanto ho detestato all'inizio mentre ora mi luccicano gli occhi a vederla. È vuota, segno che tutti i dipendenti sono tornati nelle loro rispettive case.

Posso definire Can come questo edificio, all'inizio può dare l'idea di essere arrogante, superficiale e senza colori poi entrando in confidenza si scoprono che i suoi difetti sono solo nostri pregiudizi.

I miei occhi vengono coperti dalla benda, le sue dita sfiorano la mia fronte il nodo mi stringe la testa ma non fa male.

Ora sono a sua completa disposizione, questo mi rende un po' nervosa ma in senso positivo, mi fido di lui.

Mi spinge delicatamente per incentivarmi a camminare, posa le sue mani sulle mie spalle e mi conduce verso una meta a me ancora sconosciuta.

"Can siamo vicini?" Chiedo mordendomi il labbro.

"Siamo arrivati" risponde dopo un po'.
Sento aprire una porta e mi afferra la mano.

"Prima di toglierti la benda ci tengo a dirti delle cose" inizia a parlare con una voce strana.

"Mi piace il tuo modo di parlare di dire quello che pensi sempre. Ci siamo incontrati non proprio nei migliori dei modi.
Sai.. All'inizio pensavo di essere pazzo, come posso essere geloso di te, siamo così diversi.. Io amo stare da solo mentre tu sei sempre con qualcuno, io amo il gelato al cioccolato mentre tu quello alla panna"

"Mi piace anche il cioccolato" lo prendo in giro sorridendo.
Il suo petto fa su e giù, segno che sta ridendo.

"Sento qualcosa per te Sanem, posso definirla cotta. Non voglio che tu ti faccia castelli e non dico che sarò il tuo principe azzurro ma vorrei tanto baciarti quando ne ho voglia, abbracciarti davanti a tutti e non avere paura che qualcun'altro ti possa portare via.
Andiamo con calma e vedremo cosa succederà in futuro. Ti ricordi quando chiesi la tua mano e tu ti allontanasti?"
Annuisco ingoiando il groppo in gola. Non riesco a godermi il momento, odia le bugie e se scoprisse dell'accordo che ho con suo fratello mi taglierebbe subito fuori dalla sua vita.

"La sera stessa quando tornerai a casa mi resi conto di tutto. Tu non sei semplicemente Sanem.. Tu sei la Sanem che ho cercato per giorni" rivela iniziando a togliermi la benda.

Stropiccio gli occhi lucidi e mi rendo conto che questo luogo mi è molto familiare.

"La festa" mormora.

"Can" spalanco gli occhi guardandomi attorno.

"È partito tutto durante la festa, pensa che non volevo neanche andarci. In quella festa sentì un profumo mai sentito prima."

"Can" lo richiamo con voce tremolante.
"Cosa stai cercando di dirmi?"

"Ho ritrovato quel profumo Sanem, sei tu" si avvicina.

"Io sono Albatros" l'ultima cosa che sento prima di chiudere gli occhi e le sue labbra che si uniscono alle mie.

"Io sono Albatros" l'ultima cosa che sento prima di chiudere gli occhi e le sue labbra che si uniscono alle mie

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Spazio autrice
Questo capitolo è una bomba😂
Spero vi sia piaciuto 🌺
Cosa pensate succederà quando Can scoprirà la verità su Sanem?












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