debito e colloquio

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Chiudo la porta di casa e la prima cosa che sento è la voce della mia migliore amica.

"Sanem hai sentito che Zeberged si sposa?" dice entusiata.

"Dio ma cosa ho fatto di male, vuole sposare me!" la informo.

"Ma cosa dici?" borbotta anche lei ignara di tutto.

"I miei hanno deciso di farmi sposare con Zeberged se non trovo un vero e proprio lavoro" dico col tono pieno di frustrazione.

"Va bene Sanem, ti trovo un lavoro, chiedo dal macellaio o dal fruttivendolo"

"Ragazza, loro vogliono che mi sposi perché lavoro in un negozio di alimentari, vuoi che lavori da un fruttivendolo? Ho bisogno di un lavoro importante!" esclamo.

"Lasciami pensare.. Ehm... Aspetta ma tua sorella non diceva che dove lavora cercano una persona o una cosa del genere?" chiede speranzosa.

"Si, ma mia sorella non mi farà mai entrare in quel posto" rivelo abbattuta.

"Almeno provaci" dice facendomi riflettere. In effetti perché non dovrei provarci, Leyla può essermi molto utile.

"Grazie Ayhan, per fortuna che ho te" rivelo abbracciandola.

"Forza vai" mi spinge scherzosamente.
Volo verso casa quando un furgone nero vicino casa mia attira la mia attenzione.

"Ah ciao" lo saluto sorridendo.

"Tuo padre è a casa?" chiede serio in volto.
Halil è un uomo di quarantadue anni, conosce la mia famiglia da venti e non l'ho mai visto serio in vita mia.

"Ehm.. Penso di sì, posso sapere il motivo?"domando spaventata.

"Dobbiamo chiarire un paio di cose io e lui. Non posso più aspettare, voglio i miei 4.000 euro" dice arrabbiato agitando le mani.

"Se non esce vado immediatamente a fare una denuncia per recuperare i miei soldi" dice cercando di suonare il campanello di casa mia.

"Ma come, quando hai dato 4.000 euro a mio padre. Non capisco e perché" faccio domande a raffica cercando di fermarlo.

"Non posso dirtelo Sanem, fammi passare" cerca di sorpassarmi ma lo fermo di nuovo.

"Halil non puoi parlare con lui in questo stato, sei troppo nervoso e lo sai che mio padre non sta bene di salute" cerco di farlo ragionare.

"Ho trovato un lavoro, posso darti io i soldi, non c'è bisogno di mio padre" continuo imperterrita.

"Solo dammi un po' di tempo"

"Va bene. Ti do una settimana, se mi restituisci tutti i soldi bene se non lo fai vado a fare una denuncia.. E non dire che non ti ho avvertita" dice allontanandosi.

Che ti vadano di traverso tutti quei toast al formaggio che ti ho preparato..

"Figlia perché chiudi di continuo il negozio e vieni a casa?" chiede mio padre una volta dentro.

"No, non l'ho chiuso.. Ho lasciato Zeberged al mio posto" borbotto

"Vorrei dirvi una cosa cara mamma, caro papà e mia cara sorella fastidiosa" dico guardandoli attentamente.

"Se mi trovo un lavoro non sarò costretta a sposarmi con Zeberged vero?" chiedo.

"Esattamente" affermano in coro i tre.

"Allora eccovi un lavoro" dico appoggiando il giornale sul tavolo.

"Cercano un lavoro in ufficio dove lavora mia sorella" sorprendendo tutti principalmente Leyla.

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