Capitolo 3

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La Jungle's Scream era gigantesca. Un vero e proprio veliero, corazzato fino al midollo con cannoni e uomini altrettanto armati. Sui fianchi della nave, vi erano state scalfite immagini di alberi, animali e rettili di ogni tipo. Le vele candide erano ben legate ai pennoni e pronte a spiegarsi da un momento all'altro, mentre il jolly roger, sventolava selvaggio al vento. Annabeth ne aveva visti molti di jolly roger, nel corso di quell'anno trascorso come schiava, ma non ne aveva mai visto uno in quel modo. Il teschio bianco era raffigurato con delle strane squame da rettile, mentre i denti sembravano le zanne di un leone, o di un carnivoro altrettanto pericoloso. La sua espressione era fredda, spenta, un vero controsenso, dato che ad Annabeth, nonostante gli occhi vuoti del teschio, quella figura le faceva venire la pelle d'oca. Eppure, la cosa che più la spaventava, era la polena. Quella dannatissima ed inquietante polena a forma di coccodrillo. I denti della bestia erano stati realizzati con travi rotte e logore, che andavano ad unirsi alle alghe marine ed alla salsedine, dando l'idea di una vera e propria foresta all'interno della bocca dell'animale.

Non c'era da stupirsi se quell'uomo, o meglio quel ragazzo, che ora la stava trascinando a bordo della sua nave, si fosse meritato il soprannome di "Coccodrillo". Lo osservò con attenzione, soffermandosi sui suoi zigomi alti e ben definiti, sulla mascella squadrata, e su quella piccola cicatrice sul labbro superiore. Era bello, si, ma quasi irreale, quasi agghiacciante. Una bellezza strana, velenosa, mortale.

-Che volete farmi!?- sbottò Annabeth, che per tutto il tragitto aveva cercato in vano di liberarsi dalla sua presa -Ve lo dico. Io non so cucinare, ne pulire, e sono una pessima amante. Davvero, davvero pessima. Vi conviene uccidermi ora, sentite quanto sono fastidiosa? E poi non porta sfortuna avere una donna a bordo della propria nave? Oh senza contare che russo! Russo veramente, veramente tanto e ...-

-Oh mio Dio! Stai zitta!- sbottò il ragazzo bloccandosi di colpo, fulminando Annabeth con i suoi strani e meravigliosi occhi -In tutta la mia vita non ho mai conosciuto essere più fastidioso di te!- concluse il biondo, trascinando la giovane sul ponte della nave -Tu non andrai da nessuna parte! Resterai viva e vegeta a bordo della Jungle perché ti ho pagata profumatamente! E per quanto io detesti avere donne a bordo della mia nave, tu ormai mi appartieni, quindi, vedi di fare la brava se non vuoi che ti dia in pasto alla mia ciurma!- Kevin fu sorpreso delle sue stesse parole. Aveva urlato, aveva urlato contro ad un altro essere umano dopo tanto, tanto tempo. Il che aveva dell'incredibile se si pensa che la sua maledizione gli impediva di provare qualsiasi tipo di emozione, perfino il rancore o il fastidio.

Osservò la giovane davanti ai suoi occhi domandandosi se non avesse appena preso un gigantesco granchio. Se si fosse sbagliato? Se non fosse lei la donna in grado di rompere la sua maledizione? Fino ad ora non aveva fatto altro che provocarle tormento e disperazione, con tutte le sue chiacchiere inutili e quella voce stridula, ma al tempo stesso potente quanto il ruggito di un leone.

Alle urla del capitano, molti uomini si adunarono attorno ad Annabeth. Uomini strani, dalle facce brutte e serie. Con braccia forti e muscolose, scavate da cicatrici e tatuaggi. Quella doveva essere la sua ciurma, la ciurma del Coccodrillo.

-Capitano cos'è questa cosa?- fece un uomo paffutello, dalla testa pelata ed una benda nera sull'occhio destro.

-Ci avete comprato un giocattolo signore?- ridacchiò un altro, molto più magro ed alto, dalla faccia sporca, che si avvicinò barcollando qua e là ad Annabeth -Io voglio essere il primo, vediamo che sai fare bambolina- continuò, afferrando il volto della rossa fra le mani, costringendola ad avvicinarsi alle sue labbra.

Di tutto rimando, Annabeth colpì con il ginocchio i genitali del pirata, facendolo gemere dal dolore -Non toccatemi!- ringhiò schifata.

-Nessuno dovrà- intervenne poi il capitano, facendo sobbalzare la ciurma e afferrando Annabeth per un braccio, stringendola a sé -Avete avuto una settimana intera per infilarvi fra le gambe di una donna. Lei l'ho comprata io, ed appartiene a me- il suo tono era serio e diplomatico, da vero comandante, ma alla bella Annabeth, quelle parole fredde e trasudanti d'oppressione non piacevano affatto.

Sangue Pirata - Jungle's Scream [[INTERROTTA]] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora