Capitolo 13

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Nella foto: Marco Pacielli.

(1701. TORTUGA)

Una battaglia funesta imperversava nella casa della strega di Tortuga, quella notte. Gli uomini dell'Alba Nera, erano partiti all'attacco del nemico senza pensarci due volte. Certo, alcuni barcollavano qua e là a causa dell'alcol, come ad esempio Mauro Belli, che riuscì a rimanere in vita solo grazie all'intervento di Adam Lorence, che lo strattonava qua e là per la stanza, nel tentativo di non farlo infilzare. 

<<Avuanti, fati sotto>> disse l'uomo dai lunghi basettoni neri e lo sguardo perennemente serio <<Veduamo che sai farue>> continuò in balia dell'alcol. <<Mauro ti spiacerebbe fermarti!?>> lo sgridò il pirata filoso, tenendo testa a due avversari: il suo e quello di Belli. <<All'arrembuaggio uomini!>> gridò questo di rimando, infischiandosi delle parole del compare. 

Rodrigo e Manuel Phonet, combattevano come delle bestie inferocite, servendosi di sedie e mobili per difendersi dai nemici, ma i più divertenti erano sicuramente Bobby e Fynn, che nonostante la battagliava avevano continuato a litigare come se nulla fosse <<Andiamo, ti ho detto che mi spiace!>> disse Murder, schivando un affondo. <<A te dispiace sempre, razza di sardina ammuffita!>> continuò Tails, conficcando la sua lama nel corpo di un nemico. 

<<Ti prometto che non accadrà più Bobby!>> 

<<Lo hai detto anche la volta scorsa! Basta promesse, rivoglio i miei soldi!>>

L'Alba Nera era una ciurma assai particolare. Nonostante i difetti e le divergenze, in un modo o nell'altro, quando c'era bisogno, quei buffi e problematici uomini, riuscivano a cooperare come fossero un unico corpo, un'unica mente. Mangia Ferro li aveva istruiti in questo; ad essere fratelli, ad essere amici, ad essere una famiglia. 

<<Scusa, tienimi questa>> disse Volpe, porgendo ad uno degli uomini della marina la sua sciabola. Questo l'afferrò in preda alla confusione, osservando malamente l'arma del pirata dalla barba rossa. Ciò che accadde dopo fu talmente veloce che il marinaio neanche se n'accorse. In un lampo vide Volpe abbassarsi, ed il pugno di Lupo colpirlo dritto nel naso facendolo cadere a terra. <<Bel lavoro>> ridacchiò il rosso <<Ecco, prendi>> continuò porgendo al gemello dalla barba grigia la spada del nemico sconfitto.

Ma i migliori, le vere divinità, i veri Titani, erano loro due: Jecky Black e Ray White. Quei ragazzi combattevano come fossero un'unica mente, legati da un filo invisibile che solo e soltanto loro potevano percepire. Si proteggevano a vicenda, si aiutavano e davano consigli e nessuno dei due perdeva d'occhio l'altro. 

<<Jecky! Giù la testa!>> urlò Ray, lanciando un pugnale in direzione della bionda, che stava per essere attaccata alle spalle, da un nemico. La lama s'infilzò dritta nella fronte dell'uomo, che cadde a terra come un sacco di patate. 

Era uno spettacolo della natura vederli combattere. Erano così coordinati, così perfetti nei loro movimenti da sembrare quasi degli essere celestiali, fuori da comune. Quando la battaglia finì solo un uomo rimase in vita, solo il baffone dalla grande pancia rotonda, come da ordine. 

Questo indietreggiò spaventato, tentando in vano di scappare, ma la mano di Bobby sulla sua spalla e sciabola di Adam dietro la sua schiena lo bloccarono <<Chi diavolo siete voi?>> domandò questo fulminando la bionda con le sue iridi color del cioccolato. 

<<Allora sei sordo. Io sono Jecky Black, figlia di Mangia Ferro, capitano dell'Alba Nera, e questa è la mia ciurma>> affermò la ragazza, seria come non mai, indicando i suoi uomini. 

<<Cosa volete? Non ho denaro ne ricchezze con me>> 

<<Risposte Mr. Baffo>> affermò la ragazza <<Perché state dando la caccia alle sirene?>> 

Sangue Pirata - Jungle's Scream [[INTERROTTA]] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora